50° capitolo

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Verso le due e mezzo uscirono di casa per dirigersi all'ospedale.
"Ciao mamma" disse Shawn quando la incontrò per i corridoi.
"Aaliyah è sveglia?"
La donna annuì.
I due più Alya entrarono nella camera.
"Ciao" la salutò abbracciando la ragazza.
"Ehy, hai paura?" Le chiese il fratello.
"Un po', però è un operazione semplice...spero"
"Si vedrai andrà tutto bene, sei un roccia" la elogiò.
La più piccola, ridendo, mostro i muscoli delle braccia come fanno gli atleti di pesi.
"Come va fra di voi?"
"Bene dai, ho conosciuto i suoi amici"
"Anche Colton?" Chiese ridendo
Alya annuì.
"Povera te" disse portandosi una mano alla fronte.
"Quante cose illegali avete fatto?"
"Giusto due o tre, le solite cose sai" disse questa volta Shawn.
"Sono proprio pazzi" puntualizzo Alya.
"Non dirlo a me, un giorno pur di fare il bagno mi hanno costretta a rubare le mute e le tavole da surf dal gabbiotto del bagnino"
"Ah mi ricordo, poi North era quasi affogata e con una forcina abbiamo rubato la moto d'acqua perchè era troppo lontana da riva"
"Voi non siete normali, avete bisogno di uno psicologo" disse ridendo Alya.
"Ah, indovina chi mi è passata a trovare?"
"Non saprei"
"Mary e mi ha appioppato la nipotina per tutto il giorno"
"Oddio te come babysitter? Ti prego Alya non gli lasciare mai la bambina riuscirebbe a romperle un braccio solo guardandola" disse prendendolo in giro la sorella.
"Guarda che ti accudivo io quando eri piccola"
"Avevo sei anni Shawn e tu dodici, preciso il doppio, e poi non eri di sicuro da solo"
"Ha ragione" intervenne Karen
"Ma vi siete messi tutti d'accordo?" Chiese girandosi verso la madre.
"E non dovevi nemmeno cambiarmi il pannolino"
"Perchè a un bambino di due anni si?" Chiese preoccupato
"Si" rispose ovvia Alya
In quel momento entrò l'infermiera che preparò Aaliyah per la sala operatoria.
"Dai nanetto non aver paura, ci si vede dopo" le disse Shawn affettuosamente prima di lasciarle un bacio sulla fronte.

Alle quattro in punto il campanello suonò.
"Eccola lei è Rylie e queste sono le sue cose, deve mangiare verso le sei e le cambiate il pannolino ogni due ore, ve la vengo a riprendere per le sette, qualsiasi cosa, sapete dove trovarmi. Ah e grazie ancora" disse Mary lasciando entrare la piccola che sapeva camminare benissimo.
"Arrivederci" risposero in coro.
Alya l'abbracciò subito.
"Ciao io sono Alya" si presentò scandendo bene le lettere del suo nome.
"Alya" ripetè la bambina.
"E lui è Shawn" lo indicò.
Rylie lo guardò e distolse subito lo sguardo nascondendosi fra le braccia della ragazza.
"Sei brutto, le fai paura" disse ridendo.
Shawn le si sedette accanto.
La piccola lo guardò e pian piano gli si avvicinò.
Per poi arrivargli davanti e cominciare ad arrampicarsi su di lui fino ad arrivare alla faccia, gli toccò il naso e cominciò a ridere.
"Ce vuoi fare?" Le chiese.
Ma non ricevette risposta.
"Vuoi andare al parco?" Le chiese con voce da bambino.
Rylie battè le mani ridendo.
"Sii" disse prendendola in braccio.
Intanto Alya stava preparando la borsa per uscire.
"Dai andiamo" disse aprendo la porta di casa.
"Dobbiamo prendere la macchina" disse Shawn.
Alya si sedette davanti con la bambina in collo e il ragazzo al volante.
Misero la musica e subito Rylie iniziò a ballare facendo versi incomprensibili.
I due ragazzi ridevano per la sua goffaggine.
Arrivati presero la bambina per le mani e insieme la portarono sull'altalena.
Alya la spinse accompagnata dalle sue risate.
Poi passarono allo scivolo dove questa volta fu Shawn ad aiutarla.
Da lontano sembravano proprio una famiglia.
Passarono un'oretta a correre, giocare con la palla, andare più volte sull'altalena e sullo scivolo, poi andaronon anche sulle giostre a monete e sulla sabbiera.
Verso le cinque e mezzo rientrarono a casa.
"Alya, mi sa che abbiamo un problema" disse il ragazzo sentendo un brutto odore.
"Io no" rispose velocemente lei.
"Dai non è giusto" sbuffò Shawn.
"Non eri tanto bravo con i bambini?"
Lui la fulminò con lo sguardo.
"Allora piccola, cerca di collaborare"
La spogliò e lentamente le cambiò il pannolino.
"Ma cosa mangi?" Disse lamentandosi per l'odore.
La lavò e cercò di rimetterglielo.
"Shawn prima devi chiuderlo da una parte" rise Alya.
"No non così" continuò.
"Shawn ma ti pare che metti il body sopra i pantaloncini?" Chiese stupita.
"Vuoi provare?" Chiese al limite della sopportazione.
"Okay dai vai a preparare la cena qui finisco io" gli disse lasciandogli un bacio.
In poco tempo la rivestì e la portò giù.
"Eccoci c'è la pappa" le cantalenò Shawn.
"Tu tienila io le do da mangiare" gli disse Alya.
Non fu tanto semplice, spesso rifiutava il cibo oppure lo risputava, ma alla fine riuscirono a farglielo mangiare tutto.
Shawn la rigirò contro il suo petto e si andarono a sedere sul divano e, cantandole una canzoncina, si addormentò.
"Saresti davvero un bravo padre" si complimentò la ragazza.
Lui si girò verso di lei.
Era da quella mattina che erano stati impegnati, così decisero di mettere la bambina in un posto sicuro a dormire e si misero sul divano per scambiarsi un po' di coccole.
Verso le sette Rylie si svegliò.
Alya era andata a cucinare la cena e quando tornò in salotto vide i due che disegnavano insieme.
Subito prese il suo telefono e scattò una foto.
"Siete così carini" commentò con voce stridula.
Mary arrivò poco dopo portandosi via la bambina e ringraziandoli ancora una volta.
I due mangiarono velocenente e andarono a dornire sfiniti.

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