"Eccomi, ora ti puoi sfogare" disse Shawn aprendo con nonchalance la porta della camera di Alya.
"Non sono in vena di scherzare" rispose con voce monotona.
"Non piangi? È un miracolo" continuò.
"Piangere per chi, per quella la?" Disse sventolando la mano verso la porta.
"Andiamo! Ti pare che per una cosa del genere ti incazzi con la persona che ti ha accudita e ti ha cresciuta?" Disse sdraiandosi vicino alla ragazza.
Alya rimase in silenzio.
"Dai sfogati"provò
Ma ebbe solo silenzio.
"Non tenere tutto dentro" ci riprovò.
"Non sto tenendo nulla dentro, credo di aver giá detto abbastanza a tavola" sbuffò mettendosi a sedere.
"Hai il ciclo? No perché stai dando un po' di matto" disse anche lui sedendosi.
"Shawn, se devi fare battutine irritanti, quella é la porta" disse indicandola.
"Okay..okay la smetto" disse alzando gli occhi al celo.
"Dai ho la soluzione" disse prima di abbracciarla.
Alya rimase un po' tra le sue braccia.
Dopo vari minuti di silenzio si staccò.
"Mi vai a prendere un panino?" Chiese sentendo la sua pancia brontolare.
"No" disse schietto.
"Dai, sei la persona più inutile che cono.." ma neanche il tempo di finire la frase che Shawn era giá fuori dalla porta sbuffando.
"Solo perché hai il ciclo" urlò dalle scale.
"Non ho il ciclo, sei tu che mi urti il sistema nervoso" urlò di rimando.
Dopo qualche minuto il ragazzo ritornò.
"Tieni" disse porgendoli il panino.
"Grazie schiavetto" rise Alya.
"Guarda che ti butto dalla terrazza" scherzò lui.
"Dovresti andare a parlare con i tuoi" disse lui tornando serio.
"E poi con Mia, c'é rimasta parecchio male" continuò.
Alya annuì.
"Lo so, non volevo dirlo, so quanto ci sta male, però ero arrabbiata" disse con voce sconfortata.
La ragazza si alzò dal letto e andò verso la porta della camera dei suoi genitori.
"Shawn vai in camera tua, voglio parlare in privato sia con loro che con Mia"
Il ragazzo annuì.
"Ah, prepara la valigia per domani, i biglietti li sono nella busta, prendili te" disse fermandolo.
Shawn gli sorrise e annuì.
Alya entrò nella stanza.
"Mamma, papá, voglio chiedervi scusa per quello che ho detto prima, non lo penso davvero, siete davvero importanti per me e vi voglio bene, però detto questo, rimango ferma nella mia idea, magari immatura, ma voglio correre questo rischio, e quindi, essendo maggiorenne, mi prendo le mie responsabilitá" disse ai suoi genitori che la osservavano.
"Okay, ci abbiamo pensato, non siamo daccordo della tua scelta, ma vogliamo che tu cominci ad essere indipendente e a fare delle scelte, quindi per noi puoi andare, però, ad una condizione, che qualsiasi cosa, tu ci chiami senza farti fermare dal tuo orgoglio, okay?" Disse il padre.
"Okay" disse sorridendoli
"e grazie" continuò lasciando la stanza.
"Ora c'era la parte più difficile, parlare con Mia"
Aprì lentamente la porta e la trovò seduta su un apoltroncina a leggere.
"Mia, mi dispiace tanto, sei davvero l'unica cosa che ho e ti sarò per sempre grata per quello che hai fatto, che fai e che farai.
Ti prego perdonami, perché ci sto malissimo al pensiero che tu stia male, sopratutto se é per colpa mia" si scusò.
Mia le sorrise e aprì le braccia.
Alya corse verso di lei e l'abbracciò
"Ti voglio bene" le sussurò.
"Anche io" rispose.
"Allora pace fatta?" Chiese speranzosa.
"Pace fatta" ridacchiò lei.
"Quindi partite?" Chiese curiosa.
"A quanto pare.." sorrise Alya.
"Che cariniii" squittì.
"No, ti prego non pensare male" sospirò.
"Ma gli piaci, ti ricordi l'altra sera cosa ti ha detto?" Gli domandò
"Si e non mi ci far pensare, é stato imbarazzante" disse portandosi le mani sulla faccia.
"Secondo me succederanno tante cose" disse alzando e abbassando le sopracciglia con fare superbo.
"Non lo dire neanche" ridacchiò Alya
"Vabbé buonanotte" disse lascinado la stanza.
Alya ritornò in camera e trovò il ragazzo sdraiato sul suo letto.
"Che ci fai spiaggiato in camera mia?" ridacciò lei.
"Ci dormo?" Disse ovvio.
Alya si girò per nascondere l'imbarazzo.
"Devo preparare la valigia io" disse poi.
"Fai come se fossi nella tua stanza" scherzò lui.
La ragazza ridacchiò, e cominciò a preparare la valigia.
Dopo vari minuti chuse il tutto e si girò verso il letto.
Shawn vi ci era sdraiato sopra, con la testa comodamente appoggiata ad uno dei due cuscini.
Alya sorrise e si sdraiò vicino a lui e gli diede un bacio sulla guancia, spense la luce, e impostò la sveglia per la mattina dopo.
Poi attaccò il telefono al caricabatterie e si sdraiò.
Prima di addormentarsi sentì le braccia sicure di Shawn che avvolgevano il suo corpo.
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Destiny
Fanfiction"Sono sempre stata sola, dalla mattina quando nessuno mi dava il buon giorno fino alla sera quando nessuno mi stringeva fra le sue braccia, e io restavo li, stretta al cuscino, mentre versavo lacrime a causa della mia solitudine. Mi sono sempre sent...