32° capitolo

21 3 0
                                    

Quando tornarono a casa era abbastanza tardi, e tutti decisero di andare a dormire.
Alya sperava con tutta se stessa che Shawn tornasse da lei come le altre notti.
Ma sembrava che tutte le sue preghiere fossero come state spazzate via dal vento.
Ma la porta si aprì.
Dopo quasi un'ora.
E, fianlmente, le braccia del ragazzo ritornarono a stringerla.
"Che hai fatto tutto questo tempo?" Chiese lei preoccupata.
"Ho parlato con Cameron, lui e Chris hanno litigato, ti sono mancato?" Chiese Shawn facendo arrossire la ragazza che annuì sincera subito dopo.
"Credi che ritorneranno insieme?" Chiese lei.
"Ovvio, hanno litigato per una scoicchezza e, mentre ci parlavo, ha detto che Chris gli ha mandato un messaggio chiedendoli scusa" rispose lui stringendola ancora di più a se.
"Sono così cariniii" disse Alya facendo la voce da bambina.
"Noi lo siamo di più" disse Sgawn senza pensarci.
Alya si irrigidì.
"Si, intendo...come amici...tipo ora..siamo carini no?..perché ci vogliamo bene" si corresse lui balbettando.
Alya annuì semplicemente.
"E che te l'ha detto che io ti voglio bene?" Chiese Alya ridendo.
"Non lo so, ma io ti voglio bene" disse lui sicuro.
Alya si sciolse a quelle parole e, girandosi dalla sua parte, lo abbracciò.
"Anche io ti voglio bene" disse la ragazza.
I due restarono così per un po', poi Shawn si distese a pancia in su e trasportò la ragazza con se, facendole appoggiare la testa al suo petto.
Shawn si addormentò subito, mentre Alya rimase a fissare il volto rilassato del ragazzo, che dormiva beatamente.
Per la prima volta, si rese conto che forse provava qualcosa per lui, più di una semplice amicizia.
...
La prima cosa che vide fu la luce del mattino, che illuminava la stanza.
Era vivida e tenue, sembrava dar vita a tutto ció che incontrasse.
Poi si rese conto di qualcosa, o meglio, di qualcuno, di un corpo caldo, che emanava vitalitá.
Si girò e non appena lo vide, un flebile sorriso spuntò sul suo volto per l'espressione che aveva il ragazzo accanto a lei.
La sua bocca era leggermente alzata in su, e questo fece le pensare che forse stava sognando qualcosa che lo rendeva felice.
Le sue sopracciaglia però erano ricurve verso il basso, forse non stava facendo un bel  sogno, forse stava per avere un incubo, e questo fece preoccupare la ragazza che si chiese se era meglio svegliarlo.
Era sempre stato un suo difetto, si soffermava su ogni cosa, osservava ogni mossa, ogni sorriso, lo sfondo del telefonodi una persona, un quadro, una fotografia, una scritta sul muro, un libro.
Ci si perdeva talmente tanto, da non liberarsene più.
E quello era uno di quei momenti, infatti non si accorse nemmeno, che Shawn si era svegliato e, con i suoi occhi profondi, la stava osservando.

DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora