"Che facciamo oggi?" Chiese Alya mentre cercava del cibo in dispensa.
"Che vuoi fare" chiese il ragazzo bloccandola fra gli scaffali e congiungendo le loro labbra.
Dopo un lungo bacio la ragazza sbuffò.
"Non lo so" disse appoggiando la fronte contro quella di Shawn.
Alla tevisione passò una canzone.
"run away, no matter where, all this seems too much to bear, nothing goes in the right direction, only you.
Let's run away, only you and me there is too much confusion here."
Questo diceva.
"Scappiamo anche noi" sorrise il ragazzo sulle labbra della propria amata.
Alya rise annuendo.
"Ci stai?" Chiese lui incredulo.
"Dove andiamo?" Chiese lei emozionata.
"Mhh ti porto a Santa Barbara" disse lui baciandola e poi spingendola fuori dalla stanza.
"Davvero? È una vita che non ci vado" disse entrando in camera per preparare l'occorrente.
"Non dovremmo avvertire gli altri?" Chiese preoccupata.
"No, sennò che fuga è?" Disse ovvio Shawn.Partirono per le undici del mattino ed arrivarono alle una e mezzo.
"Finalmente l'oceano" disse sentendo la sabbia sotto i piedi.
"Dai muoviti li c'è un bar andiamo a mangiare che ho fame" disse Shawn prendendola per la mano.
Dopo aver mangiato si misero in costume e presero un po' di sole aspettando qualche ora prima di mettersi a fare il bagno.
"Prendiamo la tavola da surf?" Le chiese il ragazzo.
"Non ci so andare"
"Ti insegno io, oggi ci sono anche un po' di onde"
La ragazza acconsentì e affittarono le tavole per due ore."Sei proprio incapace" disse ridendo Shawn vedendola risalire per la centesima volta goffamente sulla tavola.
"Aspetta ti aiuto" disse tenendola per un braccio.
Finalmente dopo mezz'ora era riuscuta a stare in piedi.
"Hai visto? Ci sto riuscendo" disse ridendo.
Ma neanche dieci secondi che, a causa di un'onda, ricadde in acqua.
"Basta ci rinucio" disse tossendo per colpa dell'acqua che aveva bevuto.
"Anzi ora mi ci spiaggio sopra e nuoto con le braccia" disse imitanto un bambino davanti a loro.
Shawn, invece, cavalcò le onde quasi perfettamente, come se lo facesse da sempre, e probabilmente era davvero così.
Lo vide scomparire sotto la schiuma di una di quelle più alte.
L'acqua si stava leggermente agitando.
Tirava un po'più di vento ma comunque il sole splendeva caldo come aveva fatto prima.
"Shawn, Shawn" lo chiamò non vedendolo ricomparire.
All'improvviso si sentì capovolgere.
Quando tornò in superfice trovò il suo ragazzo che rideva.
"Ho bevuto, ancora" disse schizzandolo.
"Povera la mia bimba" scherzò stringendola fra le braccia.
Si coccolarono per un po', scambiandosi diversi baci.
Poi tornarono sulle tavole da surf e Alya con più determinazione di prima.
Ormai aveva capito l'equilibrio, doveva solo saper resistere ad un'onda.
"Dai piccola,che ce la fai" la incoraggiò Shawn.
L'onda si avvicinò a loro pian piano crescendo sempre di più.
Alya cercò di resistere, si concentrò sulle mosse che il ragazzo davanti a lei faceva per tenersi in equilibrio.
Quando l'onda si infranse Shawn si girò e incredulo vide Alya ancora in piedi.
"Ce l'hai fatta" disse tufandosi verso di lei e alzandola come se fosse una coppa.
La ragazza rise per poi scivolare fino ad arrivare all'altezza del suo viso e baciarlo.I due tornarono a riva per riportare le tavole.
Erano le quattro e il tempo era migliorato.
"È stato divertente, ti porterò più spesso" disse Shawn, la felicità gli si leggeva in volto.
"Si oltre al fatto che ho bevuto non so quante volte e ho quasi ucciso un bambino"
"Si, hai visto come ti ha fulminata con lo sguardo la madre?"
"Poverina, mi avrà mandato così tanti accidenti che probabilmente è colpa sua se stavo per soffocare quando sono caduta contro quell'onda" ricordò ridendo lei.
"Sei stanca?" Chiese lui.
"Si" disse sdraiandosi sul petto del ragazzo.
"Vuoi tornare a casa?" Le chiese.
"A te dispiacerebbe?"
"No, abbiamo fatto tutto quello che avevo in programa, dai andiamo" disse prendendola in collo a mo di principessa.
"Lasciami stupido" rise lei, ma nonostante questo, la portò fino alla macchina.
Durante le due/ tre ore di viaggio Alya si addormentò e Shawn ad ogni semaforo non potè non fermarsi a osservarla, chiedendosi come si possa essere reso conto solo adesso di quanto fosse bella, ora che iniziavano i colleg, che la casa discofrafica aspettava una risposta.
A proposito di quello, il produttore lo aveva ricontattato più volte dandogli ancora altro tempo, ma anche quello stava per concludersi.Arrivati a casa, mentre erano a letto abbracciati, Shawn tirò fuori quell'argomento.
" Andrew Gertler, il manager dell'Island Records mi ha contattato e mi ha dato altre due settimane, ma vuole una rsposta"
"Io ti consiglierei di andare, è una cosa che ti capita una volta nella vita, tu cosa vorresti fare?"
"Io voglio far sognare il mondo con la mia musica"
"E allora accetta, un sogno non si distrugge per una semplice persona"
"E il punto è questo, tu non sei una semplice persona, non mi importa di Cam, Connor, North e gli altri, si mi mancheranno, ma io non riuscirei a stare senza te, ci siamo avvicinati così tanto, non posso perderti di nuovo, vieni con me a Miami, ci sono tante scuole di medicina anche li, ti prego"
"Shawn, non sai quanto vorrei, ma le spese sono troppe, mi servirebbe una borsa di studio e ormai non ne danno più, dispiace anche a me, non sai quanto"
"Non sembra, io cerco di trovare delle soluzioni mentre tu fra un po' mi fai pure le valigie" disse girandosi dall'altra parte.
"Voglio solo che tu sia felice" sussurrò la ragazza lasciandoli un bacio sulla guancia per poi cercare di abbracciarlo.
Erano le tre di notte, Shawn era sul letto che dormiva, mentre Alya era sul divano ricoperta in un piumone mentre aspettava impazientemente la risposta della sorella.
"Sei pazza? Sono le tre, stavo dormendo" disse nervosa.
Ma la sua voce si addolcì subito quando sentì un singhiozzo uscire dalle labbra della sorella.
"Che succede?" Chiese preoccupa.
"Sono successe così tante cose, mi dispiace dirtele così, ma ho bisogbo di raccontarti tutto, ho bisogno di sfogarmi"
E così restò fino all'alba a raccontarle del contratto discografico, di come si erano messi insieme lei e Shawn, di quello che avevano fatto e quanto quello stramaledetto video su youtube avesse rovinato la giornata perfetta che era appena passata.
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Destiny
Fanfiction"Sono sempre stata sola, dalla mattina quando nessuno mi dava il buon giorno fino alla sera quando nessuno mi stringeva fra le sue braccia, e io restavo li, stretta al cuscino, mentre versavo lacrime a causa della mia solitudine. Mi sono sempre sent...