"A che pensi?" Le chiese Shawn.
Erano le 16:00 del pomeriggio, tutti si stavano preparando per andare a fare una passeggiata in "centro" se si poteva chiamare cosí quel gruppetto di quattro case e un vecchieto.
Alya era sdraiata sul divano e Shawn era proprio accanto a lei.
Stavano teoricamente guardando la televisione, ma la malinconia del silenzio aveva riportato Alya nella sua bolla di apatia.
"Non lo so" rispose sbuffando continuando a tenere lo sguardo fisso sul vuoto.
"Non so cosa mi sta succedendo, però da una parte mi piace, ma dall'altra mi confonde" rispose senza pensare.
"Ma stai parlando di noi due?"
A quel punto Alya ritornò in terra.
"Noo.. ma che dici" disse ridacchiando.
"Allora ragazzi, andiamo?" Chiese Grace facendo la sua comparsa nel salone seguita dal resto della famiglia.
"Si arrivo" disse Alya salendo le scale di corsa, dopo che si era accorta di essersi dimenticata il cellulare e le cuffiette.
Entrò in stanza e prese il telefono dalla scrivania.
Uscendo però, passò davanti allo specchio.
Piche volte ci si specchiava, odiava la sua immagine, la faceva sentire ancora più depressa di quello che giá era.
Quella volta però ci si soffermò.
Osservó la sua maglietta nera e i suoi skinny neri, poi passò alle scarpe e alla giacchetta, anche esse nere.
Sembrava così triste, eppure non lo era.
Cioè, lo era, ma non per questo pensava che la vita fosse una merda, anzi era sicura che quello era solo un momento di passaggio, che presto o tardi tutto finirá.
Eppure non lo capiva, non capiva perché non fosse capace di vedersi bella e attraente.
Non si era mai piaciuta, neanche una volta, aveva cambiato colore di capelli da marroni a biondi a rossi a blu a rosa a viola, per poi farsi i colpi di sole, aveva messo le lenti colorate azzurre e marroni, poi aveva deciso di tornare ad avere i suoi occhi verdi e spenti, si era fatta il septum e il labret, il morroe e il nostril, poi aveva deciso di essere al naturale, senza "chiodi in faccia" come li chiamava suo padre.
Aveva cambiato piú volte personalitá e modo di vivere, eppure nessuno le si addiceva, le mancava sempre qualcosa.
"Lo sai cge sei bella?" disse una voce alle sue spalle.
Shawn era posizionato dietro di lei da piú o meno 5 minuti, ma lei era tanto concentrata da non accorgersene.
Scosse la testa.
"Si che lo sei" disse abbracciandola da dietro.
"Dobbiamo andare" disse lei facendo per uscire dalla camera, ma io ragazzo la tiró per un braccio ritrovandosi a pochi centimetri di distanza.
"Smettila di scappare da me" disse lui serio.
"Non sto scappando da te" rispose lei tirando il fiato.
"Invece si, ogni volta che cerco di parlare con te di queste cose, te dici che dobbiamo andare o che sarebbe meglio non farci trovare in questa situazione" disse ripetendo le sue parole.
"Non risolvi nulla cosí, per una volta fammi fare qualcosa di bello, io ti voglio aiutare, ma se tu scappi e ti allontani da me, io non posso fare nulla, ti prego" chiese lui.
Alya uscì dalla stanza senza darli una risposta.
Era questo che le era sempre mancato, qualcuno che lottassse per lei.
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Destiny
Fanfic"Sono sempre stata sola, dalla mattina quando nessuno mi dava il buon giorno fino alla sera quando nessuno mi stringeva fra le sue braccia, e io restavo li, stretta al cuscino, mentre versavo lacrime a causa della mia solitudine. Mi sono sempre sent...