35° capitolo

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Alya stava fissando le stelle, cosa che si era promessa di ricominciare a fare.
Ma un corpo le si parò davanti.
"Dobbiamo parlare" disse Shawn.
"No, non ne ho voglia, e poi da dove sei entrato?" Chiese lei.
"Dal mio balcone, ho scavalcato il recinto. Nessuno ferma Shawn Piter Raul Mendes" disse ammiccando.
"Non mi sembra il caso di fare lo spiritoso" disse Alya raggomitolandosi nella sua felpa.
"Si, hai ragione" sospirò lui.
"Perché sei scappata?"
"Mi sono sentita fuori luogo okay?" Chiese irritandosi e non guardandolo negli occhi.
"Io lo so cosa hai"
"Ah si? E cosa ho," chiese alzando gli occhi in modo strafottente.
"Hai paura di innamorarti.
E così scappi. Scappi dalle situazioni sconvenienti.
Hai paura di soffrire e di star male, e per questo, lasci le cose a metá, oppure non le inizzi nemmeno, facendo così che le cose belle ti scivolino via dalle mani."disse Shawn  arrabbiato.
Alya restò in silenzio, continuando a guardare le stelle.
"Sono una di quelle ragazze che se le sorridi ci pensa per una intera settimana.
Io sono fatta così.
Entro in punta di piedi nella vita delle persone, con la paura di disturbare, poi divento ingombrante, e ho bisogno di continue rassicurazioni.
Ci metto tutto il cuore che ho, e nessuno fa lo stesso con me.
Tutti prendono, pretendono, e poi se ne vanno.
Ed é difficile fare a meno dell'unica persona che vorresti accanto." Disse con tono piatto.
"Pensa, esistono anche le emozioni, e forse é il caso che tu le viva" chiese Shawn.
"Si, solo che se le provi, poi le pretendi tutti i giorni" disse finalmente spostando lo sguardo su di lui.
"Okay, ascoltami Alya, non ti prometto che  sará semplice, ma sono qui se vuoi rischiare" chiese lui.
La ragazza lo osservò in silenzio.
"Vuoi stare con me?" Chiese lei dopo un po'.
Il ragazzo annuì serio.
"Shawn.." sussurrò la ragazza.
"Oggi ti vado bene, domani no.
Oggi ti manco, domani no.
Oggi mi cerchi, domani no.
L'amore é un guaio, e io non ne voglio più di quelli che giá ho" rispose la ragazza non riuscendo a tenere lo sguardo con quello del ragazzo.
Ci fu qualche minuto di silenzio.
"Shawn" lo chiamò sussurrando e cercando di abbracciarlo, quando lo vide con il capo chino.
Ma il ragazzo la spostò leggermente.
"Se continui a fare tutto quello che hai sempre fatto, continuerai a ricevere tutto quello che hai sempre ricevuto" disse lui con voce bassa.
"Sei arrabbiato?" Chiese lei fermandolo dal tornare nella sua stanza, prendendolo per una mano.
Il ragazzo osservò le loro mani che, per la prima volta, si erano toccate.
"No...sono..sono deluso" rispose.
"Noo, quindi e peggio" piagnucolò lei.
Quando sentì che il ragazzo aprì la sua portafinestra lo fermò.
"Torni a dormire con me come le altre notti?" Chiese lei con un briciolo di speranza nella voce.
Dall'altra parte si sentì un sospiro.
"No, oggi non mi va" e poi si sentì solo lo schiocco della serratura.
Alyá si infilò nel letto annuendo.
Anche quel giorno, aveva combinato un casino.

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