.Prologo.

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In spiaggia, a ogni stagione, si vedeva sempre, seduta a leggere, una ragazza bionda, con degli occhi blu, un blu che ricordano il mare. Di lì passava molta gente, tutti ormai la chiamavo la bionda del mare, alcuni non sapevano neanche il nome. Ma io si, il suo nome è Beatrice, è una ragazza che vive in una di queste villette, di fronte al mare. Le piace stare sola e isolata da tutti, legge e basta, non parla con nessuno, non sorride mai, i libri sono la sua vita.

Siamo in inverno, fa abbastanza freddo, lei con il suo giubbotto, sta lì ferma davanti al mare, con il suo libro. La gente che corre per arrivare a casa per via del freddo, la guarda male, ma a lei non interessa, sta lì tranquilla, ormai la mamma la lascia sola, neanche la chiama per mangiare, tanto non la ascolta.

La madre è una donna bionda come lei, fa l'avvocato e molto spesso lascia Beatrice da sola a casa.

Il padre di Beatrice non c'è quasi mai, viaggia molto per lavoro, e di questo Beatrice ne soffre tanto, torna solo per le festività.

Un'altra persona fa parte di questa famiglia, il fratello della bionda, si chiama Giacomo, ha due anni in meno di Beatrice, lui è totalmente diverso dalla sorella, ma vanno il più delle volte d'accordo.

La scuola è già iniziata, e Beatrice va abbastanza bene, le piace studiare, ma non quanto leggere. Ha voti altissimi, frequenta il liceo classico e ha la media del nove.

Sono le nove di sera, e il freddo inizia a farsi sentire, la bionda torna in casa. Poggia il giubbotto e poi entra in cucina.

-Ho bisogno di un altro libri- informa la mamma, che è alle prese con i fornelli.

-Va bene,tesoro, prendi i soldi dal portafogli- le acconsente la madre.

Si dirige nell'andito dell'ingresso e prende dal borsellino venti euro.
Poi sale in camera sua e li mette dentro lo zaino di scuola.

Si siede nella sua scrivania e inizia a riordinare i suoi disegni, un'altra sua passione è il disegno, ed è molto brava. Mette a posto tutto sulle mensole della scrivania e poi ripone il suo libro, uno dei tanti che ha finito, nella sua grande libreria.

Ha riordinato tutti i suoi libri, in diverse categorie, ha tanti libri d'amore, è un genere che preferisce, molti libri di avventura e romanzi, insomma una categoria varia di libri.

-È pronto Giacomo e Beatrice- urla la madre dal piano di sopra.

Beatrice va in bagno a lavarsi le mani e poi scende giù a mangiare, si siede a tavola con la sua compostezza e la madre inizia a versarle il riso alla Milanese di cui lei va pazza.

-Allora com'è andata a scuola?-chiede la madre ai suoi due figli.

-Io bene, ho preso un nove in latino-spiega Beatrice per un poi mangiare un altro boccone di riso.

-Io invece ho preso sei in matematica-dice Giacomo fiero di se stesso

-Bravi i miei ragazzi- si complimenta Morena.

Finito di mangiare, Beatrice aiuta a sparecchiare la tavola, mentre il fratello va a giocare con la play station

-Certo che potresti aiutarci ogni tanto-si lamenta Beatrice con il fratello.

-Non mi rompere, almeno io ho una vita sociale,non come te, sfigata- ride della sorella, a questo Beatrice si arrabbia e si avvicina al fratello e gli lascia una papina.

-Aia, guarda che se mi picchi la tua vita, farà sempre schifo-continua a ridere.

-Giacomo, in camera tua, subito-urla la madre, lui si alza e va immediatamente in camera.

-Non ascoltarlo, te adesso pensa a studiare, okay tesoro?- si avvicina a lei.

-È sempre tutto okay-dice salendo le scale, e prendendo il suo telefono per chiamare il padre.

Durante la chiamata Beatrice sorrideva, era felice di sentire suo padre. Il padre tornava a casa per le vacanze di Natale e lei non vedeva l'ora.

Si addormento leggendo un libro.

La mattina arrivò subito, Beatrice appena suono la sveglia, si alzò e dopo essersi preparata andò a fare colazione. Si era vestita con un paio si jeans e una felpa dell'Adidas grigia, ai piedi le sue scarpe preferite le super star nere. Ne aveva bisogno di un altro paio, ma non chiedeva mai niente.

Si alzò prese il suo zaino, rosa carne della vans e si diresse alla fermata del bus. La scuola distava molto da casa sua, lei viveva in una zona di mare, la scuola era in centro in città e quindi erano due ore di viaggio.

Arrivò subito il bus, lei si sedette e iniziò ad ascoltare la musica con le sue cuffiette, era felice di andarsi a comprare un libro nuovo.

Le due ore di viaggio passarono in fretta e Beatrice scese di fronte alla sua scuola. Appena entro in classe diede il buongiorno ai suoi compagni, la amiravano molto.

-Ciao Bea- disse Letizia la sua compagna di banco, lei non aveva molta confidenza, ma le riteneva sue amiche, sopratutto Letizia, con lei parlava del più e del meno.

-Ciao, ma stasera per la ricerca da me?- disse a Bea a Letizia

-Si alle 16:00 sono da te-Le sorrise.

Letizia era una ragazza con i capelli mori, poteva gli occhiali e aveva gli occhi verdi. Non amava truccarsi come tutte le altre compagne, la pensava come Beatrice, restare al naturale, diciamo che lei e Letizia erano identiche.

Le prime due ore di lezione, Beatrice  le passò piacevolmente, amava la letteratura.

Per fortuna la ricreazione suono, anche l' aspettava. Lei, Letizia e Margherita, un'altra amica di cui Bea era inseparabile più di Letizia, andarono fuori in giardino.

Sedute sul muretto respiravano l'aria fresca di novembre, smanggiucchiando i loro panini al salame. Purtroppo quel momento piacevole fu interrotto dalla campanella.

-Bea per la ricerca da te?-disse Margherita

-Si Letizia viene alle 16:00- sorrise la ragazza

-Perfetto, allora adesso entriamo in classe che quella odiosa di latino ci mette una nota- disse Margherita correndo seguita da Beatrice e Letizia.

Per un pelo non si beccavano la nota.
Margherita era un'altra migliore amica di Beatrice, anche lei portava gli occhiali, solo che aveva i capelli ricci e rossi. Portava sempre  felpe enormi come Bea, Letizia preferiva i vestiti.

Finita la scuola, le tre amiche andarono alla Mondadori per il libro di Bea. Ci mise quasi un'ora a scegliere quale voleva. Finalmente si decise e prese un romanzo rosa.

Poi salutò le amiche alla fermata.

-Ci vediamo più tardi-disse salendo sul bus.

-Si a dopo-le sorrisero le amiche.

Le solite due ore di viaggio e fu a casa. Notò un camion dei traslochi.
Entrò in casa e trovò la madre che poneva sul tavolo del cibo.
Si sedette a mangiare dopo aver lavato le mani.

-Mamma, ma chi sono?-chiese Beatrice cuoriosa.

-Nuovi vicini, stanno a cena da noi stasera-disse sorridendo e iniziando a mangiare, Bea annuì e poi ricordò alla madre che sarebbero venute le sue amiche.

-Tesoro, tanto io sono a lavoro, torno prima di cena, così preparo per i vicini-disse,poi Beatrice si accorse dell'assenza di Giacomo.

-Ma Giacomo?-chiese preoccupata.

-Da Marco-rispose tranquilla continuando a mangiare.

La Ragazza Bionda del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora