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Finita la ricreazione le ragazze tornarono in classe e a fine lezioni uscirono. Stava piovendo molto e Beatrice arrivò alla fermata fradicia, mentre Letizia e Margherita avevano l'ombrello solo che abitano da tutt'altra parte.

Sali sul pullman, subito seguita da Saul, che si sedette accanto a lei.

-Ciao-le sorrise il biondo, accomodandisi accanto a lei.

-Ciao, com'è andata?-chiese curiosa la bionda, che ogni tanto tremava per il freddo.

-Bene, mi sono trovato bene in quella classe, hai freddo? Sei tutta bagnata- esclama Saul, per poi togliersi la felpa per darla a Beatrice.

-Tranquillo, non devi, poi ti ammali-dice Beatrice ridandogli la felpa.

-Mettetela, preferisco che tu stia bene- dice aiutandola a mettersela.

Il viaggio lo passarono in silenzio, con la musica nelle orecchie.

Arrivati scesero e tornarono a casa.

-Te la rendo dopo la felpa-gli urlo la bionda

-Tranquilla-la rassicuró Saul.

Entro in casa e dopo essersi lavata andò a mangiare, la madre era seduta e il fratello stava a giocare con la play station.

-Siediti tesoro, mangia- le porse il piatto la madre, smise di piovere e Bea per fortuna mise la felpa di Saul nell' asciugatrice.

-Mamma vado a portare la felpa a Saul- disse la ragazza andando a casa dei vicini.

Bussó e la madre dei due ragazzi aprì la porta.

-Salve, sono venuta a riportare la felpa a Saul, l'ho già lavata-disse la ragazza porgendo la giacca alla signora.

-Grazie cara, entra-la fece accomodare e poi chiamò Saul.

Lui scese le scale e mi vide seduta nel divano.

-Bea ciao- disse sorpreso.

-Ho lavato la felpa e te l'ho riportata-disse Beatrice diventando rossa in viso.

-Grazie-le sorrise il ragazzo.

-Io vado, arrivederci, ciao Saul-salutò uscendo la ragazza.

La sera venne presto è Beatrice come suo solito andò alla sua panchina a leggere il suo "nuovo" libro, solo che la panchina era già occupata.

-Ciao Saul, ehm... questa è la mia di panchina e vorrei stare sola- disse Bea abbastanza irritata.

-Nessuno ha detto che è tua, e io ci sto quanto voglio-disse Saul senza nessuna espressione nel viso.

-Se la metti così, allora ciao!- disse Beatrice correndo infuriata verso casa sua. Si mise lì a leggere il suo libro. Era incazzata nera per come le aveva risposto Saul.
***

La mattina seguente si alzò di malumore, andò alla fermata e aspetto il pullman, saul la raggiunse e la saluto come se niente fosse.

Lei girò la testa e si sedette lontano da lui. Saul stava male per qualcosa, ma nessuno lo aveva capito.

La giornata a scuola passo in fretta, e mentre Beatrice tornava a casa, vide il fratello fumare con degli amici.

Era infuriata, a casa gli avrebbe fatto un casino. "Lo sa che è pericoloso" pensò Beatrice tra se e se.

Appena arrivata a casa, Beatrice si trova Noah davanti.

-Hey Bea-la saluto lui con un sorriso.

Ma lei era troppo arrabbiata.
-Scusa, ma devo andare- disse entrando in casa, il ragazzo ci rimase male e torno a casa.

Oggi la madre di Beatrice lavorava fino a tardi, il fratello tornò a casa.

-Da quando fumi?-disse Beatrice cercando di stare calma.

-Ma che dici? E poi fatti i cazzi tuoi troia- la insulto Giacomo.

Beatrice gli tirò due schiaffi, mandandolo in camera, senza pranzo.

Lei si rinchiuse il camera a piangere, aveva paura che il fratello fumando si sarebbe ammalato di cancro, e non voleva perdere un'altra persona per quella malattia. La nonna le era morta un'anno prima e Beatrice ne risente ancora, per lei la nonna era come una migliore amica.

Rimase tutto il tempo in camera, finché non tornò a casa la madre, che andò a salutare la figlia in camera.

-Tesoro che succede?- le si avvicinò la madre.

-Gia-Giacomo fuma- disse tutto d'un fiato, la madre mantendo la calma le diede un bacio sulla fronte, per poi andare da Giacomo a fare una bella chiacchierata.

Erano più di un'ora che Giacomo e la madre urlavano, Beatrice non ne poteva più. Finché il fratello andò in camera sua.

-Perché glielo hai detto-disse urlando.

-Ho paura di perderti per queste cazzate, come ho perso nonna- sbotto e rinizio a piangere.

-Non me ne fotte un cazzo di nonna-disse urlando, gli occhi di Beatrice si illuminarono, non credeva che il fratello avrebbe detto una cosa del genere.

Poi Giacomo prese il carrion di Beatrice, che la nonna le aveva regalato prima di morire, un oggetto molto importante per lei. Il fratello glielo buttò a terra, rompendolo in mille pezzi.

-Che cazzo hai fatto?-urlò isterica la bionda, cercando di raccogliere i pezzi.La madre entrò in camera per poi vedere Beatrice raccogliere i pezzi del carrion mentre piangeva.

-Giacomo ma che hai fatto?- disse la madre sorpresa.

Lui non rispose, e tornò in camera fiero di quello che aveva fatto.

-Beatrice mi dispiace, cerco di ripararlo-le disse la madre

-Cosa vuoi aggiustare? Guarda lo ha rotto-disse sempre isterica, prendendo i pezzi e correndo fuori di casa.

Andò in riva in spiaggia, si sedette e con le mani teneva i pezzi del carrion.

-Hai visto cosa ha fatto? Che razza di nipote hai?-disse Beatrice rivolgendosi alla nonna-Ma che sto facendo, tanto non mi senti- abbassò la testa, mentre il mare le bagnava i pantaloni.

Saul la vide in lontananza e la raggiunse.

Lei si spavento vedendo Saul che la fissava da così vicino. Lo ignorava, voleva stare da sola e Saul non era da aiuto.

-Scusa per l'altro giorno-si scuso il ragazzo.

-Mi lasci in pace, in questo momento vorrei morire- disse la bionda, ma Saul rimase li lo stesso. Finché lei non si mise a correre e lui la seguì.

Beatrice corse in strada e una macchina la stava per mettere sotto, ma Saul riuscì a prenderla in tempo.
Lei lo abbraccio forte e inizio a piangere.

-Calmati-le disse Saul portandola in casa sua.

La fece accomodare in camera sua e le diede dei vestiti asciutti.

-Mi staranno grandi-disse Beatrice guardando i vestiti di Saul.

-Mettili se no ti ammali-disse Saul.

Beatrice andò in bagno a cambiarsi.

Saul nel mentre vide il carrion rotto e visto che lui è bravo a riparare le cose, provò ad aggiustarglielo.

La Ragazza Bionda del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora