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Bea cadde dalle scale, mentre Ludovico rideva.
-Cara Beatrice, quanto mi dispiace- disse ridendo vedendo Beatrice a terra tenendosi la caviglia.
-Mamma- urlò la ragazza, la madre spaventa uscì dalla camera correndo.
-Ludo che cosa è successo?- chiese vedendo Bea a terra.
-Non lo so, ho sentito urlare e l'ho vista a terra- disse mentendo il ragazzo.
-Amore, come stai?- chiese Morena aiutando Bea.
-Mi fa malissimo la caviglia- disse piangendo la bionda.
-Vieni- disse la madre entrando nella camera delle ragazze.
-Oi che succede?- chiese Margherita accendendo la luce e indossando i suoi occhiali.
-Bea è caduta dalle scale- spiegò in breve Morena.
-Oddio, ma come hai fatto?- chiese Marghe preoccupata.
-Tranquilla, adesso passa- disse Bea cercando di non farla preoccupare.
-Adesso dormite, amore domani ti controllo meglio la caviglia- disse Morena uscendo dalla stanza.
-Vieni qui Bea-disse Eleonora abbracciandola-Ci sono io qui che ti proteggo- disse stringendola a sé.
-Grazie- disse la bionda.
Si addortarono poco dopo e la mattina seguente arrivò ben presto.
-Buongiorno- disse Morena entrando nella camera delle ragazze.
-Come va la caviglia?- chiese subito dopo alla figlia.
-Va meglio- sorrise Bea.
-Ma come hai fatto?- chiese Margherita svegliandosi.
-Mi hanno spinta- ammettè la bionda.
-Chi?- chiese la madre.
-Ludovico- disse la bionda tremolante -Lo chiamo- disse Morena uscendo e tornando con Ludovico.
-Hai spinto Bea?- chiese la madre andando subito al punto.
-Morena, io non ho fatto niente, non capisco perché Bea ce l'abbia con me- disse il ragazzo facendo finta di essere dispiaciuto.
-Bea sei sicura? Forse sei inciampata e basta- disse la madre fidandosi della risposta di Ludovico.
-Sono sicura- disse Bea seria.
Morena alzò gli occhi al cielo e poi cambiò subito discorso.
-Che facciamo oggi?-
-Non lo so, andiamo a visitare la città?- chiese Eleonora stiracchiandosi.
-Si, preparatevi- disse Morena uscendo.
Mentre Letizia, Eleonora e Margherita stavano in bagno, Bea si stava vestendo in camera, quando arrivò Ludovico, che a sorpresa la cinse per i fianchi, facendola spaventare e rabbrividire dal tocco delle mani congelate a contatto con la pelle della bionda.
-Bea- gli sussurro
-Lasciami- si dimenó la bionda.
-Stai zitta, prova un'altra volta a darmi la colpa e te ne pentirai- dissi stringendo i fianchi della ragazza.
Lei annuì e dal dolore iniziò a lacrimare finché non la lasciò.
Uscì dalla stanza e Bea sospirò spaventata e poi riniziò a vestirsi.
-Bea tutto okay?- chiese Eleonora uscendo dalla stanza.
-Sì sì- rispose la bionda mentendo.

-Siete pronte?- chiese Morena entrando nella stanza.
-Si, arriviamo- dissero in coro le ragazze.
Scesero e si avviarono in macchina verso la città.
-Hai la macchina fotografica?- chiese Margherita a Beatrice.
-Sì- disse la bionda tirandola fuori dalla borsa.
Parcheggiarono e passarono tutta la giornata in città.
-Sarà ora di andare-chiese Morena ai ragazzi e tutti annuirono.
Tornarono in hotel...
-Stavamo pensando di andare a mangiare la pizza fuori- disse Morena
-No, io sono davvero stanca- disse Beatrice mettendosi il pigiama.
-Voi venite?- disse alle altre.
-Si, Bea ti dispiace?-
-No, andate- disse sorridendo.
-Ciao amore a dopo-disse Morena uscendo.
Fuori dalla stanza Morena aveva avvisato a Ludovico che bea era sola, se le poteva fare compagnia e lui accettò.
Quando tutti andarono fuori Ludovico bussó alla porta di Bea.
-Ciao amore- disse in modo languido facendo spaventare la ragazza che di spalle a lui guardava la finestra.
-Che vuoi?- disse spaventata.
-Il tuo dolore- disse avvicinandosi a lei.

La Ragazza Bionda del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora