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Bea ritornata da scuola trovò il padre in cucina.
-Papá- si precipitò lei fra le braccia del padre.
-Piccola mia- disse il padre stringendola a sé.
-Ciao amore- disse la madre baciandole la fronte.
-Ciao mamma- sorrise lei, dimenticandosi per un momento di tutto, finché Ludovico varcó la soglia di casa di Bea.
-Salve- disse lui sorridendo e porgendo la mano al padre di Bea.
-Ciao Ludovico- disse il padre ricambiando il sorriso.
-Allora mangiamo?- disse Morena.
-Mamma, ma Giacomo?- chiese Beatrice.
-Amore oggi aveva lezione di surf- disse Morena sorridendo.
-Ah è vero, papà io stasera ho equitazione- disse Beatrice mettendosi una mano in testa.
-Piccola, tranquilla, è domani che si va in mongolfiera- sorrise lui per poi sedersi a tavola.
-Okay, vado a lavarmi le mani- disse salendo le scale.
Dopo di che scese a mangiare.
-Allora come stai andando a scuola?- chiese il padre alla figlia.
-Bene, come sempre d'altronde, però posso fare di più, almeno credo- fece un sorriso sforzato.
-E tu Ludovico?- chiese curiose Alberto.
-All'università va bene,sto per dare gli ultimi esami- rispose fiero di sé.
-Ah davvero, che bello e che in cosa ti stai laureando?-  chiese mangiando un altro boccone di pasta.
-Giurisprudenza- rispose e Morena sorrise.
-Difficile- rispose Morena ridendo, dato che lei era un avvocato, conosceva bene gli studi.
Il pranzo passò tranquillo...
-Albe potresti accompagnare Trice ad equitazione?- chiese Morena al marito.
-Certo, Trice per 16:00 pronta- rispose il padre per poi entrare nel suo ufficio, una stanza vicino alla cucina.
Beatrice salì in camera sua per fare i compiti per lunedì.
-Che fai?- chiese Ludovico entrando in camera di Bea facendole prendere un colpo.
Lei si girò...
-Sto studiando e vorrei farlo in Santa pace, grazie- ghignó acida.
-Non parlarmi così, te ne pentiresti all'istante- disse lui con un sorriso malizioso.
Lei lo ignoró e provò a tornare a studiare, cercava di essere forte.
***
-Trice, andiamo!- disse il padre aprendo la porta della camera della figlia.
-Si, arrivo- disse prendendo il casco da equitazione.
Prese il suo zainetto in pelle e salutò la madre.
-Tesoro sei bellissima, mi sei mancata tanto- ammise il padre.
-Anche tu papà- l'abbracció Bea.
Salirono in macchina...
-Vorrei essere più presente nella tua vita- disse il padre guardando la strada.
-Papá tu ci sei sempre- disse Beatrice guardandolo.
-Tesoro so che non è così, ma se fosse per me, io starei con te tutta la mia vita, ogni secondo, ogni minuto, ogni anno...ma stai crescendo e mi sto perdendo tutto di te- disse con tono disperato.
-Papá stai tranquillo- rispose lei con un sorriso.
Lui ricambió il sorriso.
-Ma se provassi anche tu a fare equitazione?- chiese Bea ridendo a suo padre.
-No no io sono negato- rise il padre.
-Dai papi- lo pregò Bea.
-No,tesoro- rise il padre.
-Dai ci divertiremo- lo guardò con supplica.
-Va bene- Si rassegnó Alberto.
Bea sorrise e poi alzò il volume della radio, proprio nel momento della canzone che lei e il padre amavano.
Una volta arrivati Bea trascinó il padre dentro.
-Ciao Camilla, oggi papà vorrebbe provare- sorrise Bea.
-Salve, certo Bea, tu inizia ad andare- disse Camilla e Bea obbedí.
Dopo poco vide il padre arrivare su un cavallo bianco.
-Oddio,e mo' come faccio?- disse il padre andando in panico e Bea rise.
-Cami prendo Louis?- disse Bea riferendosi al cavallo.
-Si, vai pure- disse sorridendo.
Bea tornò sopra il cavallo e invitò il padre a fare un giro.
-No, io non so cavalcare- rise lui.
-Dai non è difficile- rispose lei, iniziando a correre con il cavallo, si stava rilassando, il vento mentre correva le faceva dimenticare tutto ciò che le era successo.
***
Arrivati a casa dopo 4 ore di equitazione, Bea si buttò nel divano.
-Bea- la chiamò Morena.
-Un attimo, mamma un attimo- disse stanca.
Poi si alzò.
-Tesoro fai una doccia e poi se hai fame vieni a cena- disse Morena porgendole un asciugamano.
Bea annuì e poi entrò in bagno.
Dopo la doccia uscì per andare dritta in camera sua.
Una volta chiusa la porta, fece cadere l'asciugamano e si mise il pigiama.
Poi si affacció alla porta.
-Mamma non ho fame, sto in camera, notte- disse per poi socchiudere la porta.
Dopo neanche due minuti, ricevette una chiamata da Eleonora.
-Oii- rispose Bea coricandosi nel letto.
-Amore mio come stai?- chiese Eleonora sedendosi a gambe incrociate nel suo letto.
-Diciamo come sempre, te invece?- chiese.
-Io? Io come tutti i giorni, volevo sapere se era tutto a posto, sai per Ludovico- disse all'amica.
-Sto okay, se c'è bisogno ti chiamo, ora vado sono stanchissima dopo 4 ore di equitazione- rispose.
-Va bene Bea, notte, ti voglio bene- disse Eleonora.
-Anche io- disse riattacando.
Chiuse gli occhi e si addormentó.
Tutta la notte Ludovico rimase a fissare Bea, finché lei si svegliò dopo essersi sentita osservata.
-Oh mio Dio- disse lei alzandosi e mettendosi spalle a muro.
-Devo dirti un cosa- disse lui sorridendo e tirando fuori dalla tasca una pistola.
-No, ludo mettila giù- disse lei andando in panico.
Lui ingnoró la supplica di Bea.
-La morte del tuo fottuto ragazzo era tutta una messa in scena per farti soffrire, il tuo ragazzo è rimasto tutto il tempo rinchiuso in uno scantinato, mentre piangeva per te...Io ti volevo per me, ma tu con quello stronzo eri felice- disse urlando, facendo svegliare Morena e gli altri.
-Oh Dio-disse Alberto entrando nella stanza.
-Un altro passo e ti sparo- disse lui puntando la pistola ad Alberto.
-Papá ti prego stai fermo- disse Beatrice piangendo.
-No principessa mia- disse avanzando verso Ludovico.
Lui sparo al petto di Alberto e lui cadde a terra in un bagno di sangue.
Morena corse da Mascia e chiamò l'ambulanza e la polizia.
-Oddio che hai fatto?- disse lei piangendo vendendo il padre pieno di sagnue.
-Non rivedrai più Saul perché oggi morirai- disse lui puntandole la pistola sulla testa di Bea.
Ma qualcuno da dietro lo spinse facendogli sbattere la testa e perdere i sensi. Bea alzò lo sguardo e vide Saul.
Gli saltò addosso piangendo, e l'ambulanza portò via Alberto.

La Ragazza Bionda del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora