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"E stasera credo che mi addormenteró pensando a come sarebbe potuta andare a finire e stringeró il cuscino, perché Dio solo sa quanto avrei bisogno di un tuo abbraccio."
Proprio in quel momento Ludovico era andato a trovare Bea.
Bussó tre volte, finché Morena aprì la porta.

-Salve- disse lui entrando.

-Ciao Ludovico- disse lei sedendosi e sospirando.

-La Bea?- chiese

-È su, vai tu, con me non ci vuole parlare- disse iniziando a piangere per come l'aveva trattata la figlia.

Lui annuì e salì le scale, appena si trovò davanti alla porta di Bea bussó leggermente.

-Mamma basta- urlò lei.

-Bea sono ludo- disse lui un po spaventato della risposta che la ragazza le avrebbe dato. Lei stranamente aprì la porta e lui entrò.

Lei nel frattempo si era ributtata sopra la felpa del ragazzo.

-No principessa- disse lui avvicinandosi e abbracciandola. Lei si scosse.

-Scusa, ma...Io- non riuscì a finire di parlare che iniziò a piangere.

-Beatrice- disse solo lui, per poi uscire dispiaciuto, lei non voleva farlo rimanere male...

-Che ti ha detto?- chiese Morena rialzandosi in piedi.

-La lasci sola, ha bisogno di stare in pace, arrivederci- disse uscendo dalla casa di Bea.

Morena seguì il consiglio di Ludovico e si dedicò a Giacomo, che stava male per la sorella.

Durante il pomeriggio Bea chiamò Ludovico.

-Pronto- disse sorpreso lui dalla chiamata di Beatrice.

-Scusa, sono una merda, vieni ho bisogno di te- disse lei sempre piangendo.

-Arrivo principessa- disse lui.

Dopo poco tempo arrivò da Bea.
Ad aprire la porta fu Morena.

-Oh ciao ludo- disse lei sorridendo.

-Salve, dov'è Bea?- chiese lui.

-È su, vai pura- disse lei apprendendo il giubbotto del ragazzo.

Salì le scale e appena aprì la porta Bea gli saltò addosso, lui la prese in braccio e la stringeva a se.

-Sono qui- le sussurró lui nell'orecchio.
Lei sorrise, stranamente, era da giorni che il suo sorriso si era spento.

-Adesso, ti va se ti porto da qualche parte?- disse lui facendole il solletico.

-No, ti prego non sono in vena, dove mi porti?- disse lei pulendosi il trucco colato con una salvietta struccante.

-Boh vediamo- disse lui sedendosi nel letto.

-Mi preparo aspetta- disse lei, non aveva voglia di uscire, ma pensava che le avrebbe fatto bene.

Andò in bagno, si fece una doccia veloce e poi vestí con dei panta neri e la felpa rossa, Adidas, di Saul, ai piedi le sue superstar.

Uscì e poi si fece una crocchia, per avere i capelli ordinati, scesero le scale e Morena si stupì di vedere la figlia in cucina, cioè la ragazza era rimasta chiusa in camera,senza uscire.

-La porto a fare un giro- disse lui mettendosi il giubbotto e aiutando Bea a mettere il suo.

-Va bene- disse Morena facendo l'occhiolino a Ludovico-Ciao tesoro- disse lei avvicinandosi alla figlia.

-Ciao- disse fredda, sorpassando la figura della madre, era ancora incazzata perché la voleva portare dallo psicologo.

Uscirono di casa e lui la prese per mano e insieme andarono a prendere il bus.
***
Arrivarono in centro città verso le 5:00 PM, infatti stava già iniziando a fare buio.

-Vieni- disse lui tirandola per il braccio e facendola entrare dentro il Mc Donald's.

-Che vuoi?- chiese lui, mentre erano in fila.

-Niente, non me la sento di mangiare- disse lei pensando che se avrebbe mangiato il suo corpo avrebbe reagito male.

-Ti porto a mangiare e te non prendi niente- rise lui.

Appena alla cassa ordinò due milkshake. Uno per lui e uno per Bea.

-Ludo non dovevi, io non ho fame- si lamentó lei.

-Bevi- disse lui sedendosi seguito da lei e poi le porse il milkshake.

Lei ne bevvette un sorso a forza e per colpa di quel sorso, corse in bagno a vomitare, lei lo sapeva che le avrebbe fatto male, non mangiava da giorni, era ovvio che il suo corpo avrebbe reagito così...

La Ragazza Bionda del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora