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-Grazie per la cena Morena, era tutto buonissimo- disse Ludovico complimentandosi con la madre di Bea.
-Di niente caro e ora tutti a letto, domani avete scuola- disse infine.
Bea salì le scale per poi entrare in camera sua, dimenticandosi di chiuderla a chiave.
Si mise il pigiama e poi su sdraió nel letto, chiuse gli occhi e si addormentó.
***
Verso le tre di notte sentì la porta chiudersi, aprì di scatto gli occhi, trovandosi davanti Ludovico.
-Non urlare o ti uccido- disse mostrando a Bea il coltello.
Lei si alzò a sedere nel letto, mentre lui esaminava gli oggetti presenti nella stanza.
-C-cosa vuoi?- chiese incerta la bionda.
-Te, mi pare ovvio- rise sottovoce.
Ogni passo di Ludovico verso di lei era estenuante.
-Allora Beatrice hai raccontato a qualcuno del bellissimo momento?- chiese riferendosi alla scena dove lei ha sofferto.
-No io, non ho parlato con nessuno- ansimó la ragazza dagli occhi azzurri.
-Dimmi la verità, piccola- disse puntandole il coltello in gola.
-È vero- rispose lei cercando di non piangere.
-Va bene, ma se vengo a scoprire che hai parlato con qualcuno, beh saranno cazzi tuoi- rise uscendo dalla stanza.
Beatrice rimase sveglia tutta la notte a guardare il soffitto.
-Amore svegliati- urlò la madre dalla cucina.
Si alzò ancora scioccata e dopo essersi preparata scese in cucina.
-Buongiorno tesoro- disse la madre sorridendo.
-Buongiorno- rispose lei mezzo addormentata.
Fece colazione e dopo uscì di casa incontrando Eleonora.
-Bea- la chiamò Eleonora, mentre la bionda continuava a camminare come uno zombie.
-Bea, che ti succede?- chiese lei insistendo.
Beatrice si girò verso di lei con gli occhi rossi e gonfi.
Aveva un aspetto orribile.
-Vuoi sapere che mi succede? Lui lui mi ha minacciato di uccidermi, aveva un coltello in mano stanotte ed era in camera mia- sbottó lei nervosa.
Eleonora rimase in silenzio e appena salite sul pullman le disse di stare tranquilla,ma Beatrice era assente mentalmente.
Arrivate a scuola Beatrice si sedette vicino a Letizia
-Buongiorno bellissima-affermò Letizia sorridendo.
-Ti pare che io oggi sia bellissima? Guardami cazzo!- sbottó lei molto scorretta nei confronti della compagna.
Letizia offesa la lasciò stare per tutta l'ora.
-Vendramin all'interrogazione di matematica- disse all'improvviso il professore.
Beatrice non se l'aspettava.
-Vendramin forza si alzi- disse insistente il prof.
Lei si alzò. Era molto nervosa e sclerata per via della notte in bianco, Ludovico...
-Allora vi svolga questa equazione- disse porgendole il gesso bianco.
Beatrice fissò per un istante quell'equazione, che se non fosse in quello stato per lei sarebbe un gioco.
-Beh Vendramin che le succede?- chiese il professore capendo che in Beatrice qualcosa non andava.
-Niente,non mi succede niente- respiró profondamente per mantenere la calma,che ormai stava prendendo il sopravvento.
-Allora Vendramin svolga questa equazione- disse iniziando ad irritarsi.
-Non ne sono capace- rispose sempre cercando di mantenere la calma.
-Come? Lei è sempre perfetta nei compiti- rispose sbalordito il professore.
-Senta, io non sono perfetta, e adesso se la risolva da solo- disse urlando e uscendo dalla classe, lasciando il professore a bocca aperta.
-Prof. Posso andare da Vendramin?- chiese Margherita.
-Certo, vada pure- rispose ricominciando a fare lezione.
Appena Margherita uscì dalla classe, vide Bea in prenda a una crisi di nervi.
-Calmati- disse all'amica
-Margherita basta!- disse incazzandosi ancora di più.
-Devi stare calma; lo so che per te è difficile però con la rabbia non risolvi niente- rispose sinceramente.
-Margherita ti prego basta, sono stanca di sentirmi che andrà tutto bene, perché non è così, mi dite cazzate- disse lei urlando.
-Non ti diciamo cazzate, se te stai calma, andrà tutto bene- disse con calma.
-Marghe ti prego basta- disse in una risata isterica e nervosa.
-Io la smetto, ma te ti calmi okay? Entri in classe e ti scusi con il professore perché non è da te rispondere così- disse infine.
Lei sospirò e disse okay.
Dopo 10 minuti rientrò in classe.
-Vendramin tutto apposto?- chiese cordialmente il professore.
-Si professore, scusi per il mio comportamento inadeguato nei suoi confronti- rispose con sincerità quella ragazza dagli occhi azzurri.
-Accetto le sue scuse e se ha qualche problema ne può parlare con me e con i miei colleghi- disse per finire il suo discorso.
-Grazie- rispose lei, per poi concentrarsi nelle altre lezioni. Arrivò quella dove lei e Margherita dovevano essere interrogate.
-Allora Beatrice e Margherita potete esporre la vostra ricerca-le informò la professora.
-Si, certamente- risposero insieme, Margherita e Beatrice erano quelle ragazze perfette nell'educazione e nel farsi dello studio, avevano un rispetto per tutti e per tutto.
Dopo l'esposizione tornarono a posto con un bel 10, ovviamente sotto invidia di tutti i loro compagni.
Finita la scuola, mentre uscivano Bea si ricordò di Saul, il suo ragazzo che ogni volta prima di uscire la prendeva per i fianchi e la baciava con tutto il suo amore.

La Ragazza Bionda del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora