FIGLIA DELLA TERRA

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-Basta, io vado.- disse Leo agitatissimo non vedendo la sua Calypso tornare. Hazel e Frank sapevano che non sarebbero più riusciti a trattenerlo a lungo, così acconsentirono, in fondo erano diversi minuti che Caly se ne ere andata. -Facciamo così: io mi trasformo in aquila e faccio segno ad Annabeth. Avremo bisogno di tutto l'aiuto possibile. E intanto dall'alto vedremo dove si trova Calypso e atterreremo.- disse il figlio di Marte. - Aspettate- lo interruppe Hazel - Forse è meglio che io resti qua, cercherò di coprirvi usando la foschia.- Frank si girò di scatto verso di lei- Non se ne parla Haz, l'orda di spettri di sta espandendo sempre di più e ti dovrai difendere da sola. - Haz lo guardò e Frank capì che non avrebbe potuto dire niente per farle cambiare idea. Poi lei si avvicinò e lo baciò - State attenti- disse infine mentre vedeva i suoi amici che si alzavano in volo. Poi le parve di sentire le parole "Ti amo" nell'aria, forse era solo un'illusione, ma anche lei lo disse. Nel caso non ce l'avrebbe fatta voleva che le sue ultime parole fossero per Frank, il suo Frank. Rimase a fissare il cielo a lungo ma poi si risvegliò. Avrebbe dovuto iniziare subito a maneggiare la foschia, in quei momenti anche solo pochi secondi erano di un'importanza vitale. In lontananza le parve di vedere gli altri che raggiungevano Leo, Frank e Calypso ma ormai era talmente concentrata che non sapeva se fossero solo un'illusione o fossero veramente loro. Un urlo la interruppe. Decise che era il momento di agire, ormai avevano scoperto il suo trucchetto. Aggirò il mare di spettri sperando di non essere vista. Inciampò varie volte. Era debole, non si era mai sforzata così tanto con la foschia, e sparava veramente che non ne avesse risentito il suo bambino. Poi iniziò a correre, doveva farlo. E si fermò soltanto quando arrivò dentro al Partenone. Rimase a guardare con gli occhi sbarrati. I suoi amici e Frank erano uno di fianco all'altro, pronti a combattere. Ed ancora una volta Urano si ergeva davanti a loro. Ma questa volta era al massimo della sua potenza. Si risvegliò dal suo stato di trance pochi secondi dopo e raggiunse subito gli altri mettendosi al loro fianco.
Poi parlò- Ma guarda, guarda... un dejavu.- poi continuò- a differenza che qua, dove è morta mia moglie sono molto più forte, e a differenza che ho al mio fianco una semidea molto potente.- Piper capì subito, la riconobbe non appena vide la sua sagoma in lontananza- Isabell - urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Poi aspettò in silenzio che arrivasse da loro. - Non puoi farci questo, non puoi fare questo al campo.- le disse la figlia di Afrodite con gli occhi colmi di disperazione. - Non lo faccio per voi, lo faccio per mia madre.- disse con una voce sprezzante. Tutti rimasero a fissarla. Non poteva essere, Isabell non poteva essere la figlia di Gea.
Rimasero alcuni secondi fermi. Dovevano elaborare tutto ciò. E fu allora che Urano si spostò, e dietro di lui c'erano Rachel, Tristan, e Luke in catene a terra. Piper corse avanti, ma uno spettro la colpì. -È di questo che parlavi? Era questo l'inganno della profezia? Ci hai attirato ad Atene perché sapevi che qua saresti stato più forte, dove Gea era morta e sapevi che saremmo venuti per forza.- gli urlò in faccia Annabeth.
Non aspettò. E allora iniziò la vera battaglia.








Angolo autrice,
Allora, cosa mi dite di questo capitolo? Spero vi sia piaciuto. Scrivetelo nei commenti e lasciate tante stelline.

Lisa

Gli eroi dopo GeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora