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Pov. Carlotta

Altamente detestabile. Ecco come era Joshua. In realtà avevo accettato solo per gustarmi la visuale di Michael. Dei suoi occhi verde bosco e dei suoi bicipiti da urlo. Al solo pensiero sentivo le dita dei piedi arricciarsi per il piacere.

Scossi la testa, sospirando con aria sognante, aprendo la porta di casa.
"Ciao" esclamai, persa tra i miei pensieri, togliendomi la sciarpa, poggiando il palmo sul corrimano di legno, salendo piano le scale.
Arrivando al piano di sopra, facendo una piroetta.
Quando sentii la voce di mio padre.

"Ciao principessa" elargì sorridente, venendo a darmi un bacio sulla guancia, mentre mia madre mi richiamò, mentre piegava i vestiti.

"Questa principessa non ha finito i compiti. Quindi stasera presumo che starai a studiare, mentre noi andremo da Maggie e Brian. Vero?" Aggiunse squadrandomi, con un tono che non ammetteva repliche. Ma stavolta dovevo replicare.

Giocherellai con la ciocca di capelli, vedendola fissarmi. Sapeva che quando facevo questo gesto era perché stavo per chiedere un favore.
"Veramente stasera dov..." non mi lasciò finire che agitò una mano, aprendo le ante del mio armadio per posare i vestiti.

"Niente veramente, Carlotta. Domani siamo a pranzo da Maggie e Brian e quando li fai i compiti. Oggi è sabato" rivelò con tono risoluto. Ricordandomi che giorno fosse, come se avesse appena scoperto l'America e me l'avesse voluto rivelare.

Misi le mani giunte, guardando anche mio padre.
"Mamy, ti prego" la supplicai, mentre mio padre alzò le mani in aria, come a volersi assolvere dai suoi compiti di padre.

"Vedi, vedi come sei Anthony. Te ne pulisci le mani e passo io per la mamma cattiva. Per la brontolona. Tanto te lavori, e al resto penso io" uscii spazientita dalla mia camera, avviandosi in bagno per posare gli asciugamani, lamentandosi.

"No Anny non dico questo" si difese mio padre andando verso mia madre, dandole un bacio sulla guancia. E sognavo un'amore così, prima o poi.
Finché non riprese, facendomi tornare nel presente.
"Ma è sabato sera, ha diciotto anni, è giusto che esca con...con chi esci, signorina?" Ecco, adesso il terzo grado di mio padre. Che cavolo m'inventavo, mentre mia madre annuiva, aspettando una mia risposta.

Girovagai con lo sguardo senza pensarci troppo su, per non destare sospetti.
"Con Joshua. Con chi sennò" sbuffai falsamente, mentre vidii il volto dei miei rilassarsi.

"Sta nascendo una certa affinità tra voi due" esclamò mia madre sorridente, mentre volevo scoppiare in una fragorosa risata, mordendomi il labbro per trattenermi.

"Vi ricordo, che è un fratello quasi. Ci mettete sempre appiccicati neanche gemelle siamesi" canzonai, entrando in camera, chiudendo la porta, accasciandomi contro di essa, tirando un sospiro di sollievo.
Se non altro il bello di avere sempre a giro quel rompi scatole era di avere una buona scusante per uscire dalla caserma.

Mi sedei sul letto, incrociando le gambe, prendendo il cellulare dalla tasca dei jeans, scrivendo ad Amanda.

Joshua in pratica, mi ha chiesto se potevo andare alla festa di callum con David.

Pigiai invio, vedendo le spunte blu, subito visualizzato. Non aspettava altro, lo sapevo che era in trepida attesa, saltellando sul materasso per fornirgli notizie fresche.

Amanda
E te? Mica gli hai detto di sì vero? Dai con David, che squallore.

Sorrisi alla sua affermazione, e dalla faccina sconvolta che mi aveva inviato il secondo dopo.

Uno Sbaglio DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora