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Pov. Joshua

Sentii il rintocco dei nostri cuori battere all'unisono quanto la pioggia sul tetto.
Non avrei fatto l'amore. Non qui e non così. Carlotta si meritava il meglio, o forse sì meritava qualcuno meglio di me. Ma la volevo io, ad ogni costo.

Mi stavo rendendo conto sempre di più che era il pezzo fondamentale che riempiva le mie giornate. Il modo di mordersi il labbro in imbarazzo, il modo di spostarsi i capelli o accertarsi che la sua molletta fosse applicata bene su quei capelli setosi. La sua risata d'ilarità. Non potevo farne a meno, neanche il modo in cui mi provocava, e mi guardava con occhi vivi di desiderio luccicante ed irrefrenabile, accertandosi che ogni cosa che facesse o dicesse era giusta.

La baciai in modo passionale, sperando di trasmetterle tutte le mie emozioni in quel preciso istante. Emozioni che a parole non sapevo dire ma al massimo scrivere su un pezzo di carta per dettarle le mie rime in bianco e nero.

Mi staccai debolmente dal suo bacio, dal suo sapore per assaggiare quello migliore.

Le abbassai entrambe le spalline del vestito, scoprendo i suoi seni perfetti ed i suoi capezzoli turgidi e rosei da prendere a morsi fino a mozzarti il respiro.
Glielo abbassai fino a sfilarglielo dolcemente, buttandolo al mio lato.

Mi alzai appena con il busto per ammirarla. Aveva solo delle mutandine nere di pizzo, e la sua pelle diafana era illuminata da uno spiraglio di luce che emanava la finestra, rendendo la sua pelle ancora più candida.

La vidi tremare quando scesi più in basso, allargandole le gambe per posizionarmi. I suoi seni visti da qui erano ancora più perfetti. Due rotondità precise e deliziose. Alzò appena il mento, con le labbra arrossate dai miei baci come la sua pelle delicata, senza imperfezioni, ed il suo celeste splendente.

Esalai un respiro, tornando sul suo viso.
"Sei bellissima. Lasciati andare. Niente imbarazzo" le confermai soave, vedendo i tratti del suo viso da prima incerti rilassarsi ed annuire.

Le baciai le labbra a stampo, scendendo sul suo collo, per costellare quel corpo di baci umidi e dolci.
Quando mordicchiai il capezzolo, leccandolo urgentemente subito dopo, le strappai un gemito. Aveva un sapore celestiale la sua pelle, che splendeva per via del vestito bagnato che aveva addosso.

Scesi verso il suo ventre, mordendole delicatamente il fianco, mentre si gustava tutto ciò che le davo ed io tutto ciò che mi offriva.

Mi posizionai con il viso in mezzo alle sue gambe e mi guardava affascinata con il suo solito brillio che la distingueva da tutte le altre.
Le presi i lembi delle mutandine, vedendola annuire preoccupata.
"Non voglio fare ciò che pensi. Voglio assaggiarti" le dissi rassicurandola e puntando i miei occhi nei suoi.

Feci scivolare le mutandine, scoprendo la sua intimità. Era qualcosa di fottutamente bello, vederla lì nuda ed arresa a me. Era fottutamente bella lei. La mia spocchiosa.

Se mi avessero detto che un giorno sarei finito così con Carlotta probabilmente gli avrei riso in faccia. Quando David parlava con occhi sognanti di lei. Ed ora invece capivo, quello che vedevano gli altri ma era oscurato alla mia vista. Ora capivo molte cose.

Le baciai l'interno coscia come se fosse la cosa più buona che avessi mai assaggiato. La sua pelle morbida e calda in quel punto, liscia. Scivolai verso l'inguine ed il sentirla fremere mi rendeva compiaciuto ed estremamente felice. Ero assuefatto di Carlotta.

Percorsi lo sguardo per incontrare il suo, la bocca schiusa e l'espressione tra eccitamento e curiosità. Le baciai le labbra, assaporando il gusto della sua intimità con la lingua. Ansimi dolci uscivano da quelle labbra portandomi a leccarla con più precisione, aveva un sapore che mi mandava in cortocircuito il cervello.

Uno Sbaglio DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora