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Pov. Carlotta

Era arrivato il giorno atteso. La festa di Michael. Avevo chiuso gli occhi a fatica, rigirandomi più volte nel letto. Sopratutto per il regalo inaspettato di Joshua. Aveva creato un giardino con tutti i dettagli anche i più insignificanti. Era stato un gesto bellissimo. Lo abbracciai forte sentendo il calore del suo corpo. Avevamo entrambi gli occhi lucidi ma i suoi non sapevo perché lo erano. Mi sentivo intimidita da quell'abbraccio, così spontaneo e naturale come se ce lo fossimo sempre dato.

Mi alzai dal letto con lo stomaco aggrovigliato. Lo sentivo chiuso. Ero trepidante per stasera e non avrei voluto fare brutte figuracce. Il discorso con Joshua era andato bene ma non sapevo come sarebbe andata con Michael. Avrei dovuto mantenere la calma.

Mi misi a fare i compiti senza pensare a nulla. Ogni tanto gettavo l'occhio verso la finestra di Joshua sperando di vederlo apparire. Forse solo per placare la mia ansia.

A pranzo spilluzzicai solo qualche patata. E di Joshua neanche l'ombra. Gli mandai un messaggio ma non aveva visualizzato.
Quando sentii la voce dal pianerottolo di mio zio Mark. Non era proprio mio zio ma era stato il mio padrino al battesimo e lo sentivo come tale.

M'infilai le babbucce e scesi giù. Non gli diedi il tempo di salutarmi che gli saltai in collo.
"Zio Mark" lo abbracciai forte, sentendolo ridere, ed accarezzarmi i capelli, scoccandomi un bacio. Avvertii un pizzicore dovuto alla ricrescita della barba.

"Qui c'è qualcuno che non pesa più come prima" si beffeggiò, scusandomi e scendendo.

Guardai Cristhina sorridermi, e Cody venirmi incontro, abbracciandomi. Era il loro figlio ma lo consideravo come un cugino. Aveva undici anni e sapeva molte più cose di me.

"Ti sei fatta bellissima Carlotta. Nonostante ti abbiamo visto prima del tuo compleanno, non lo so sembri diversa" proruppe con tono carezzevole Cristhina.

Abbassai lo sguardo sulle mie babbucce, annuendo.
"Ultimamente mi sento diversa anche io" affermai sicura sentendo le guance tingersi di rosso. Dovevo dire grazie a Joshua che mi stava infondendo una sicurezza che non credevo di avere.

"Stasera è stata invitata ad una festa. Che ne dici se Cristy ti da una mano?" Intervenne mia madre guardandomi mentre mio padre aveva il disappunto dipinto sul volto.

"Se qualche ragazzo ti tocca..." mi madre non lo lasciò finire che lo trascinò in cucina insieme a Mark che mi fece l'occhiolino.

"Andiamo" mi richiamò al presente Cristhina, accompagnandola nella mia camera. Quando entrò la vidii perlustrare tutto.

"Non so perché ma mi ricorda molto la mia camera da ragazza. C'è un ragazzo che ti piace a questa festa?" Mi guardò piegando la testa di lato, centrando il punto. In effetti somigliava anche a me nonostante non avessimo
Un legame di parentela, ed era bellissima con i capelli castani corti fin sopra le spalle ed un trucco ad incorniciarle il volto ovale, e due occhi azzurri più scuri dei miei.

Annuii mordendomi il labbro, lasciandola passare per aprirmi l'armadio.
"Anche io prima ero come te. Insicura ed un vero disastro, tu sei molto meglio fidati Carlotta...e questo è perfetto" esordì raggiante, tirando fuori dall'ammucchiata un vestito turchese corto con le spalline sottili.

Me lo porse, per infilarmelo. Quando prese una sedia intimandomi con la mano di mettermi davanti a lei. Aprii il beauty che tenevo sul comò incontrando i miei occhi per farmi capire se volevo essere truccata, ricevendo un assenso da parte mia. Ero un disastro a truccarmi e se qualcuno lo faceva ero ben disposta.

Mi parlò di come aveva conosciuto Mark, mettendomi a ridere. Sembrava la storia mia e di Joshua solo che io non ero invaghita di lui, o almeno credevo. No impossibile non lo ero.

Uno Sbaglio DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora