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Pov.Joshua

Avevamo vinto la partita, e solo di quello potevo essere contento, poiché per tutto il tempo quella spocchiosa incitava ed elogiava come un Dio sceso in terra...Michael. Ed anche se avevo il supporto di Madison che si sgolava per qualche ragione il mio sguardo ogni tanto sviava verso Carlotta.

Ero fottutamente eccitato quando le feci sbattere la schiena contro al muro, ed i suoi respiri ed ansimi che cercava di mascherare non passavano inosservati, il mio corpo reagiva di conseguenza. La mente diceva "basta, Madison è tua, bellissima, sexy" ma il corpo chiedeva altro. Mi supplicava di prenderla e riempirmi di lei. Forse era solo per avere la soddisfazione di provare il suo corpo, di farle avere la prima volta con me, sentendo quanto fosse stretta e quanto i suoi occhi avrebbero preso un colore più profondo mischiandolo al mio, a quanto si sarebbe bagnata ed il suo sapore celestiale sulle labbra. Avrei voluto percorrere con la lingua quella pelle diafana, che sotto i raggi della luna era ancora più perfetta, come se la baciasse, perché sentiva che era parte di quel cielo che la faceva risplendere.

Ci eravamo congratulati tutti dentro lo spogliatoio, scherzando e facendo battute idiote come eravamo soliti fare. Il coach si congratulò con noi, su quanto fossimo stati diligenti a seguire il suo schema.
Mi feci una doccia veloce, aprendo l'armadietto per posare la divisa e cambiarmi con un pantalone nero a cavallo basso, una maglietta aderente grigia bucherellata e le all stars, che non mi abbandonavano quasi mai. Andai al piccolo specchio appannato vicino ai lavandini, dandomi una sistemata al ciuffo con un po' di gel che avevo spalmato sul palmo della mano, ed uscii.

La scena che si parò alla mia sinistra mi fece stringere i pugni tanto da farmi male alle nocche che ero sicuro fossero diventate sempre più bianche perdendo il loro colorito normale. La stava baciando, con dolcezza, accarezzandole la schiena in modo lento e possessivo, e lei ricambiava quel bacio con delicatezza come se volesse sentire il suo sapore in ogni minima sfaccettatura, ogni singolo sapore che aveva.
Per un momento mi passò dalla testa di buttare il borsone per terra, staccarla dal loro bacio e portarla via con me per darle una lezione. Ma decisi che era giusto così. Avevamo chiuso forse anche il patto, e non me ne fregava un cazzo, poteva farselo anche per quel che m'importava Carlotta era solo una secchiona altezzosa. Ero geloso di qualcosa che non era e non poteva essere mio. Eravamo diversi in tutto, non avevamo niente che ci legasse a parte i nostri genitori eravamo due persone completamente opposte, il cielo e la terra e due poli opposti non s'incontrano mai, si rispecchiano l'uno nell'altro si ammirano da lontano ma non si fondono. Era meglio rimanere concentrato su ciò che avevo.

Quando uscii vidii Madison saltarmi in collo euforica, riempiendomi di baci il viso, mentre le presi il volto tra le mani tirandole indietro le ciocche bionde mosse, baciandola.
"Siete stati fenomenali, sei stato fenomenale" aggiunse mentre c'incamminavamo verso la moto.

Mi girai facendole un sorriso.
"Tu dici? Merito tuo e delle tue grida da pazza ossessa" la ripresi beffardo, mentre mi tirò una debole spinta ridendo. Era questo il bello di Madison, sapeva far rilassare e per un attimo staccare la spina da ciò che mi assillava la mente.

Montammo, porgendole il casco per avvinghiare le sue braccia sulla mia vita, mentre l riaccompagnai a casa, salutandola con un bacio. Si girò un paio di volte mentre camminava per il via letto ghiaioso di casa, salutandomi con la mano, e ripartii.

Avevamo deciso con i ragazzi di andare a fare una bevuta, ed era questo che mi ci voleva. Domani ci sarebbe stato anche il concerto e forse era meglio alleviare la tensione. Dovevo ancora preparare bene la canzone ma ogni volta che provavo a premere la punta della penna sul foglio le parole che pensavano risuonavano stonate con la melodia che avevo in testa, ero azzerato con l'ispirazione, la cercavo e la volevo cogliere in ogni piccola cosa ma non trovavo nulla che si accordasse con me.

Uno Sbaglio DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora