21

7.2K 446 243
                                    

Pov. Joshua

Non avevo chiuso occhio per tutta la notte, mi rigiravo cambiavo posizione del cuscino ma niente, non c'era nulla che potessi fare per spegnere l'interruttore "Carlotta". Fissai le stelline illuminate sul soffitto, forse loro avevano una risposta a tutto o forse a niente. Avevo commesso uno sbaglio terribile e stupendo. La sua bocca ero sicuro che mi bramava da impazzire, come le nostre lingue avvolte in una sola. I miei bracci che la sollevavano e lei che si muoveva piano su di me accarezzandomi il viso come se volesse far rimanere impresso il mio volto in quel preciso istante quasi una foto ricordo.

Presi gli auricolari sul comodino, quelli che indossava anche lei e che puntualmente le toglievo per vederla infuriarsi. Cliccai sulla canzone di Justin Bieber "What Do You Mean".
Era un po' come me e Carlotta. Ci cercavamo e poi ci allontanavamo.

Fai meglio a schiarirti le idee
Cosa vuoi dire?
Sei molto protettiva quando me ne vado
Cerco di trovare un compromesso ma non riesco a vincere
Vuoi sempre avere ragione ma continui a farmi la predica.

Lei voleva sempre aver ragione, e vinceva alla stragrande. Avrebbe sempre vinto perché quel bacio non me lo sarei scordato. Nessuna mi aveva mai procurato quel brivido passionale che mi portava ad aver voglia di spogliarla sul mio letto e farci l'amore tutta la notte. Urgeva il bisogno di sentire i suoi ansimi, e guardare le sue pupille dilatarsi ad ogni spinta, ad ogni morso e ogni tocco.

Guardai i miei boxer rendendomi conto che si era indurito. Cazzo! Stronza spocchiosa. Gettai a terra gli auricolari, pressandomi il cuscino sul
Viso. Dovevo smetterla, da oggi l'avrei ignorata. Perché le nostre parole parlavano chiaro, il suo pentimento sul viso dopo averla riaccompagnata, la mia freddezza glaciale. Eravamo entrati in un igloo, ed il sole non poteva scioglierlo.

Presi sonno giusto un'oretta, il tempo di schiarirmi le idee anche se non le avevo del tutto chiare ma avrei dovuto tenerla distante, una sicurezza per due cuori che non potevano fondersi.
Io non ero un principe azzurro ed invece lei era una principessa stupenda, per questo sarebbe dovuta rimanere alla larga.

Mi vestii di fretta e mi aggiustai i capelli allo specchio non curandomi del volto assonnato che avevo. Aprii piano la porta di camera per non svegliare i miei che ancora dormivano data l'ora. Era presto ma avevo voglia di fare un giro in moto e sopratutto di non incrociarla sul vialetto di casa anche se l'avrei vista a scuola avrei potuto fare come se non esistesse.

Facile a dirsi Joshua. Esisteva e da oggi anche nei miei sogni vogliosi.

Mi sarei concentrato solo su Madison, l'avevo promesso di farlo non riuscendo a resistere a quel fottuto bacio, perché era come se mi volessi condannare da solo, ed ora per scagionarmi dovevo fissarmi su Madison e basta.

Uscii fuori di casa, tirandomi sù la cerniera del giubbotto di pelle, mettendomi il casco e sfrecciare. Girovagai per una buona mezz'ora, per finire sempre in quel dannato posto. Un ricordo bello ed un ricordo imperfetto ad unire il tutto in un casino plateale.

Scesi sentendo il cinguettio degli uccelli, ed il
Rumore di poche macchine che passavano di lì. Mi misi a sedere sulla panchina della sera prima chinando la testa per prendermela tra le mani con i gomiti su i ginocchi.
Cosa dovevo fare? Come potevo agire?. Domande che non avevano risposta.

Quando un luccichio a terra attirò la mia attenzione. Allungai la mano prendendolo tra le dita e rigirandolo. Era l'orecchino con il diamantino celeste di Carlotta. L'aveva perso e forse non se ne era accorta. Ecco cosa mi rimaneva di lei. Un cazzo di orecchino.
Gliel'avrei lasciato sulla scrivania della sua camera dopo scuola, per riuscire a non vederla.

Uno Sbaglio DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora