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Pov. Carlotta

Gli avevo davvero permesso di sfiorarmi di nuovo le labbra?! Si. E mi sentivo la testa vorticare, mi rendeva debole e fragile come un bicchiere di cristallo, che cadendo al suolo emetteva un rumore graffiato.

Mi passai la mano sul labbro superiore, scottava ancora, come scottava la sua ammissione. Non voleva ammettere che aveva visualizzato e non aveva risposto. Non doveva importarmene se non avevo ricevuto risposta ed invece mi dilaniava questa cosa.

Mi sconvolgeva, anche solo lo sfiorarsi debolmente. Le parole che disse a Madison. Le aveva tirate fuori con talmente tanta soddisfazione su quel volto insolente che avrei preso a manate. Ma chi volevo prendere in giro?! Forse gli altri ma non me stessa. Lo avrei preso a ceffoni ma l'avrei anche baciato talmente tanto da spingermi oltre, dove il mio corpo voleva andare. Avrei esplorato tutto con lui, perché era qualcosa di enigmatico. Lo conoscevo ma in realtà non era così. Mi portava all'esasperazione ed al tremore, un suo tocco era lava vulcanica.

Non ci eravamo parlati per una settimana, e riuscivo ad evitarlo anche se ogni tanto lo sguardo mi cadeva quando meno se ne accorgeva. Gli avevo dato le risposte e non avevo ricavato che menzogne.

Aspettai che i miei battiti frenetici rallentassero, per tornare in mensa.
"Scusate" affermai, anche se più che con Madison mi scusavo con Michael, ed avrei avuto molto da scusarmi.

Mi fece un sorriso, scuotendo la testa e portarsi il ciuffo all'indietro con il suo solito movimento che m'incantava nonostante tutto.
Era bello, era gentile. Non era il Michael stronzo che pensavo fosse. Era quello giusto. Si! Dovevo pensare così.

"Abbiamo pensato una cosa" elargì ad un tratto Michael, ridestandomi mentre scansai il piatto di pasta ormai freddo e con lo stomaco chiuso anche se prima avevo una voragine.

"Che cosa?" Domandai, vedendo Madison, scansare le olive dall'insalata con il disgusto dipinto in volto e le labbra corrucciate. Era erbivora convinta.

"Quattro giorni insieme a Hudson Valley. È solo a pochi chilometri da New York. Dicono sia un posto stupendo immerso nel verde tra le colline." Rivelò euforico con occhi sfavillanti, mentre mi accarezzava la mano con i polpastrelli.

"Cavolo. Sembra magnifico" gli andai vicino al viso, dandomi un bacio delicato sulla punta del naso.

"Lo sarà di sicuro" guizzai lo sguardo verso Madison, che sembrava parlasse con il piatto dato che il suo sguardo era rimasto incollato tra le foglie di radicchio e lattuga.

Guardai Michael sorridermi, mentre scossi la testa non capendo il punto della situazione.
"Ci sei già stata?" Le domandai incuriosita quindi finalmente alzò gli occhi verdi incorniciati da una riga di eye-liner su di me.

"No. Per questo andremo tutti e quattro insieme" alzò le spalle entusiasta, tornando a spulciare l'insalata. Per poco non mi strozzai con l'unica cosa decente che stavo bevendo, ovvero un succo al pompelmo, stringendo forte il cartoncino tanto da farlo fuoriuscire un po' dalla cannuccia e spargere il liquido sul tavolo.

"Io...Michael te e Jo...Joshua?" Più che una domanda era una constatazione della catastrofe che si sarebbe abbattuta su di me, mentre le parole morivano in gola come nascevano.

"Esatto Carly" mi riprese dallo stato di trance, pacato Michael.

"Di che state parlando?" Sentii la sua voce odiosa dietro le mie spalle per fare il giro ed andarsi a sedere, ma non prima di lanciarmi un'occhiata e farmi di nuovo sentire un budino rovesciato.

Uno Sbaglio DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora