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Pov. Carlotta

Ero stata una stupida, o forse mi sentivo tale. Sapevo solamente che il mio morale era sotto i miei fedeli stivaletti.

Le parole di Madison erano state uno schiaffo alla realtà. Era così. Lui ci faceva sesso, entrava nel suo corpo ed io cosa pretendevo?! D'altro canto non eravamo nulla io e Joshua. In effetti non sapevo bene cosa fossimo. Eravamo un boomerang, lo tiravi e ritornava sempre indietro, eravamo un'alchimia perfetta, difettata da ciò che avevamo intorno. Sentimento che non potevo comprendere, difficili da spiegare. Più lo odiavo e più il sentimento cresceva ma non era odio, era ben altro. Mi sarei voluta prendere a manate da sola.

Michael era sempre così dolce e premuroso, mi baciava in modo delicato, e le farfalle si affievolivano sempre di più, diventando quasi un peso che comprimeva il petto, tanto da far male perché ci stavamo facendo tutti del male.

Dovevo allontanarmi dal "problema" Joshua. Perché era così, era un'enorme, stupendo, magnifico Problema. Tirava fuori quel lato di una Carlotta che non conoscevo, spazzava via le mie facoltà mentali, mi faceva entrare in un limbo dove non sapevo più qual era il giusto e quale no. Ero certa solo che le sue mani sul mio corpo mi facevano vibrare l'anima, mi scuotevano, riuscivano a toccarmi tutti i punti deboli, perché anche se non volevo lui era il mio punto debole, il mio tallone d'Achille, e dovevo stare a distanza di sicurezza.

Era l'ultimo giorno, oggi saremmo partiti. Il giorno prima avevo cercato di evitare quanto più potessi Joshua che dopo varie battute di era arreso non ricevendo le mie risposte alle sue provocazioni. Era stato difficile, ma tentavo di controllare quell'emozioni. L'avevo visto dalla vetrata del salotto giocare con Madison, o meglio dire strusciarsi con Madison l'arpia. Esatto questa era il suo cognome.
Così io decisi di guardarmi un film con Michael, mettendomi comodamente sul divano abbracciata a lui, perché ci stavo bene e perché speravo che Joshua rodesse, ma sembrava non buttare mai l'occhio nella nostra direzione, come se quella vetrata fosse stata oscurata e potevo guardare solo io che vi ero all'interno.

Quindi sapere che era l'ultimo giorno mi rasserenava, mi faceva sentire in pace con me stessa. Perché non sarei più dovuta stare così a stretto contatto con quell'odioso, e quell'arpia.

Ero nel letto, mi giravo e rigiravo senza trovare un posto comodo dove chiudere gli occhi e lasciarmi andare al sonno che avevo ma non mi portava con se. Mi alzai dal letto, vedendo Michael dormire beato, e facendo piano aprii la porta di camera per andare a prendere una boccata d'aria, e venire scossa dal venticello fresco notturno.

Scesi lentamente le scale, senza gettare l'occhio in direzione della loro camera. Ed uscii fuori, tenendo la porta socchiusa.
Venni accolta da una folata fresca che mi procurò una lieve pelle d'oca, per affievolirsi.
Sentii lo scorrere lento e calmo del fiume, e il motoscafo ondeggiare lentamente sbattendo un po' contro il molo di legno in un suono secco e basso.

Mi avvicinai, sedendomi piano sull'erba un po' umida, puntellando i palmi al lato del mio corpo, osservando bene quel posto incantevole, che metteva una calma interiore strana. Finché non decisi di distendermi ed alzare gli occhi al cielo. Potevo vedere le stelle perfettamente, non erano oscurate da quel velo sporco che si trovava in città. Erano così nitide e pulite, che se alzavi un dito potevo credere persino di toccarle o prenderle in mano per accarezzarle.
Rimasi a fissare quel cielo scuro, quasi nero, ma che diveniva blu scuro grazie alla luce della luna e delle stelle che lo costellavano senza farlo sentire solo, ed il fresco vento che scendeva al lato del mio corpo, passando attraverso la maglietta più corta adesso che ero distesa.

"Bello vero?" Sentii la sua voce bassa, ed il frusciò della suola delle scarpe sull'erba.

Non mi alzai, decisi di rimanere piantata verso il cielo come ipnotizzata. Vidii la sua ombra sovrastarmi appena, per scomparire sapendo che si era messo steso di fianco a me per ammirare il cielo stellato.

Uno Sbaglio DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora