Pov. Carlotta
Mi aveva baciato, ci eravamo davvero baciati?! Ero scossa incredula, mille sensazioni esplosero come fuochi d'artificio nella notte di San Lorenzo. Ero stata anche io a volerlo, il modo in cui mi toccava il fianco, Dio le sue labbra perfette che mi baciavano, sentivo la sua urgenza di sentire il mio sapore ed io volevo sentire il suo come se fosse una necessità. Il modo con il quale accarezzò la mia lingua con la sua era stato l'apice. Non mi sarei più scordata quel bacio, l'avrei tenuto impresso nella scatola del cuore. Ma era stato uno sbaglio, bellissimo ma pur sempre uno baglio che non avrei permesso riaccadesse. Dovevo pensare a Michael, a come mi faceva sentire bene. Con Joshua non doveva esserci nulla e glielo confermai quando tornai a casa.
Era sulla moto, aspettando che scendessi. Gli porsi il casco portandomi una ciocca agitata tra le dita.
"Joshua...non so..." mi bloccai poiché lo vidii annuire."É stato uno sbaglio lo so. Volevi sapere come si baciava ora lo sai" scivolò via lo sguardo da me, scendendo dalla moto.
"Già. Ci vediamo a sc..." neanche questa volta mi fece finire, che aprii la porta di casa sua mentre io aprii la mia.
"Si ciao...Carlotta" parlò con un tono tagliente che pungeva la pelle come piccoli spilli, per acconsentire entrando nel buio del salotto e rilasciai un sospiro.
Salii in camera, senza accendere la luce. Volevo stare assolta nel buio forse perché mi permetteva di far fuoriuscire tutti i pensieri che vagavano nella mia testa senza meta. Affondai nel letto, scalciando gli stivaletti, per girarmi su un fianco abbracciando il cuscino. Sentivo addosso alla mia maglia ancora il suo odore, e mi portai l'indice sulle labbra tremanti, sentendo quanto fossero ancora gonfie e frementi per il suo bacio che non doveva e non poteva significare nulla. Era una prova, si! Solo una stupida prova! Lui aveva Madison e come la baciò al cinema me lo confermavano sempre di più. Mi aveva colta in flagrante, ma poco importava se ormai gli avevo lasciato la libertà di assaggiarmi.
Spensi i pensieri, lasciandomi andare tra le braccia di Morfeo. Il mattino incombeva sempre troppo presto, come la mia poca voglia di alzarmi. Non mi ero neanche cambiata la sera, troppo prigioniera delle emozioni dal pensare di potermi togliere quegli indumenti fatti del suo odore e del mio. Scalciai la coperta, ed alzai il viso puntellando i gomiti sul materasso per riprendermi dalla luce che filtrava dalla tendina rosa.
Sbruffai, togliendomi con un soffio anche un ciuffo che penzolava davanti ai miei occhi ancora offuscati prima di passarci un palmo sopra, strusciandolo. Non riuscivo a non pensare che avrei visto Joshua. Forse fino a ieri era solo un problema per le parole che aveva detto ma era sostenibile il suo sguardo mentre da ieri sera era rivoluzionato tutto, ribaltato le dimensioni del problema che erano catastrofiche, e non avrei retto una sua occhiata perché sarebbe pesata come un macigno.
Mi arricciai i capelli facendo dei leggeri boccoli che mi ricadevano sulle spalle, e mi vestii per scendere le scale incrociando mio padre che si stava sistemando la cravatta e mia madre che beveva un sorso di caffè, per poi alzare lo sguardo sull'orologio affisso in cucina, rendendosi conto che eravamo terribilmente in ritardo, ed infatti la mia postura spazientita e svogliata lo confermarono come la mia mano spiegata verso la porta come ad intimarle di andare.
Afferrò il trench di fretta, poggiandosi al muro per infilarsi i tacchi e diede un bacio a mio padre che si avvicinò a me per darmene uno sulla guancia, salutandolo.
"Siamo in...terribile...ritardo cazzo" sbottò mia madre, cercando le chiavi della macchina in borsa come un'ossessa, cacciando un sospiro quando le uscii fuori. Mentre ero assorta a vedere la casa di Joshua ma poi vidii che la moto non c'era, segno che era già andato via il che forse era un bene ma comunque non avrei potuto evitarlo a scuola.
"Andiamo, andiamo" mi richiamò frettolosa mia madre, montando in macchina, gettando la borsa nei sedili posteriori, accertandosi dallo specchietto che il suo correttore avesse fatto miracoli. Poteva coprire le occhiaie ma a me sarebbe servito un correttore per correggere il disastro.
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Uno Sbaglio Divertente
ChickLitCompleanni, natali, ogni tipo di festa anche la più bizzarra...è una buona occasione per stare in...famiglia(?) Maggie, Brian, Annalisa, Anthony. Solo un problema... JOSHUA e CARLOTTA... ormai sono adolescenti i loro figli, potrebbero andare d'amo...