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Canzone per il capitolo:

Drake - Passionfruit

(Nella foto è Newt)

La luce che filtra dalla finestra mi sveglia, e mi accorgo subito del bellissimo cielo azzurro che si intravede dalla finestra. Ad un certo punto mi viene in mente la serata, Calvin, la smorfiosetta e questo mi mette di cattivo umore. Decido di alzarmi andando verso l'armadio; mi sono portata talmente tanti vestiti che non mi stanno tutti nell'armadio!

Decido di indossare una maglietta rossa, i soliti pantaloncini di jeans e le mie adorate Vans rosse. Scendo per fare colazione sentendo un piacevole profumo di pancakes appena sfornati.

<Buongiorno Madison!> mia zia mi accoglie in cucina con il suo solito buonumore. Ma come fa ad essere sempre così sorridente?

<Zia, sono squisiti!> esclamo gustando il terzo pancake al cioccolato che mi prepara.

<Grazie. Poco fa è passato un amico di Calvin, penso che si chiami Newt. Mi ha detto che se vuoi raggiungerli sono in spiaggia> a sentire quel nome di nuovo, mi sembra di rivivere il momento di ieri sera. Quello in cui ci stavamo fissando intensamente. Mi ha fatto uno strano effetto... mi ha... colpita.

Madison... vorrei ricordarti che sei fidanzata...

Stupida coscienza! Ma che idee ti fai! Non ha nessun significato per me, e mai l'avrà. E' insopportabile e rognoso. Vuole solo provocarmi.

<Qualche problema?> mia zia interrompe i miei pensieri. Annuisco e decido di andare a fare un giro lungomare con il mio skateboard.

Esco di casa, e mi fiondo subito acquistando una velocità assurda. Sfreccio per le vie di quel meraviglioso posto, finchè non arrivo su una strada che si affaccia sul mare. Mi sento libera come non mi sono mai sentita prima, e questo mi piace. Sento il vento che mi scompiglia i capelli, spettinandomeli.

Ma mentre curvo distrattamente, cado sulle ginocchia. Sento un male cane e mi accorgo che me le sono sbucciate entrambe. Bene. Questa giornata comincia meravigliosamente. Mi rialzo dolorante, quando sento una voce familiare che mi chiama. Newt scende dalla parte del passeggero per aiutarmi. Non capisco chi sia, ma poi intravedo il viso nervoso di Calvin che mi guarda. Non gli sorrido, non voglio fare la gentile con lui e poi farmi trattare male.

<Madison! Cosa ti è successo?> chiede Newt preoccupato.

<Niente, tranquillo.> cerco di tranquillizzarlo, non riuscendoci.

<Vieni. Ti accompagniamo a casa in macchina.> i suoi occhi blu e il suo sorriso mi fanno ritornare il buon umore. Ma come fa una persona così piacevole come Newt ad essere amico di un ragazzo fastidioso come Calvin?

Non mi accorgo che però mi ha preso in braccio e, mentre rido e lo prego di mettermi giù, noto che Calvin sta ripartendo con la macchina. Ma quanto potrà essere stronzo?

<Calvin! Fermo!> i tentativi di fermarlo sono inutili e ci lascia a piedi. Se fossi stata Newt l'avrei raggiunto a corsa e gli avrei tirato una sberla. Invece Newt non fa che sorridere e fare una faccia arresa.

<Ma non ti verrebbe di tirargli una bella sberla? Cioè, almeno qualcosa che gli faccia capire che è stato uno stronzo> la domanda mi viene spontanea, ma mi accorgo che lui ride.

<Non servirebbe a niente. Nessuno potrebbe mai cambiare Calvin Davidson. Ci sono esperienze che l'hanno segnato.> quasi sembra che gli dia ragione per il gesto che ha fatto.

<Ma come mai tutti lo giustificate sempre? Voglio dire, va bene che si deve essere sempre comprensivi nei confronti degli amici, ma Calvin mi sembra indifendibile>.

Sono ancora in braccio a Newt e lui non ha mai smesso di sorridermi. Quel ragazzo non lo capirò mai. Dopo un quarto d'ora arriviamo davanti alla villa di mia zia.

<Grazie di avermi riportato a casa> ringrazio.

<Non c'è di che> il suo volto è ancora allegro e i suoi occhi azzurri mi incantano.

Entro in casa e mia zia mi corre incontro preoccupata.

<Come hai fatto a cadere dallo skateboard?> mia zia mi sorprende con questa domanda. Un momento. Come fa a sapere che sono caduta dallo skateboard?

<Ma come fai a saperlo?> chiedo perplessa.

<Calvin mi ha telefonato per avvertirmi>.

<Calvin?> rimango allibita, cercando di capacitarmi della situazione. Per caso esiste un altro Calvin che non conosco? Il ragazzo stronzo che ci ha lasciato a piedi a 4 chilometri da casa ha davvero chiamato mia zia per avvertirla? Questa cosa è più che strana. Non capisco il suo modo di ragionare. Mi provoca e mi infastidisce poi fa il carino con me? Questo ragionamento non me lo spiego.

Decido di mettermi a sedere per chiarire le idee e guardare un po' di tv, quando sento bussare alla porta. Mia zia va ad aprire e dopo pochi secondi sbucano Jackson, Mason, Newt, Amanda e... Calvin. Sì. Proprio lui.

<Ciao ragazzi!> ricambiano tutti, tranne Calvin, ovviamente. Ma solo io la sensazione che questo ragazzo mi farà andare in tilt il cervello?

<Come stai?> chiede Amanda sorridendo e spalancando i suoi occhi uguali a quelli di suo fratello.

<Niente di grave. Insomma, me la cavo.> rispondo, osservando Calvin in fondo alla stanza, standosene in disparte.

Ok, Maddie. Stai pensando troppo a quell'insulso ragazzo. Non guardarlo e non nominarlo più.

Odio ammetterlo, ma per una volta la mia coscienza ha ragione. Come mai mi faccio tanto problemi su cosa fa? Sa comportarsi solo da stronzo con me. Ma quando vuole sa anche essere gentile.

E' da un po' che sono qui a chiaccherare, e ora voglio solo videochiamare Becca e Marty su Skype. Finalmente Amanda capisce quando una donna vuole stare da sola e suggerisce agli altri di andare. Saluto tutti e salgo le scale dolorante. Mi siedo sulla sedia davanti al computer e pochi minuti dopo mi trovo le facce felici delle mie due migliori amiche sullo schermo del computer.

<Maddie!> esclamano in coro tutte sorridenti. Dalla mia faccia capiscono che qualcosa non va e mi chiedono spiegazioni.

<Qualcosa non va?> è Marty quella che pronuncia la domanda a cui io non so cosa rispondere.

<Non proprio, ragazze. Vedete, ci sono state cose un po'... strane> rispondo perplessa grattandomi la testa.

<Maddie... non dirci che c'è qualche bella presenza maschile> chiede Becca sottolineando la parola bella.

Dopo queste parole sento bussare alla porta, così mi alzo e vado ad aprire.

No.

Non può essere.

Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora