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(Nella foto è Cecilia)

                       MADISON

<Ti prego, mamma.> cerco di convincerla, ma non ne vuole sapere.

<No, Madison. Non chiedermelo più. Devi farlo tu>.

Siamo ancora in Florida, e Cecilia ha deciso di sua spontanea volontà di rimanere con noi, di ritornare in Virginia alla fine dell'estate e di recuperare i due anni al liceo che ha perso. La sua decisione è risultata molto strana agli occhi di tutti, data la sua iniziale reazione quando ci ha rivisti. Non me lo sarei mai aspettato da lei ma, ehi, è già la seconda volta che mi sorprende.

Ma ritornando a noi, mia madre vuole che io le porti il pranzo in camera perchè Cecilia non vuole uscire da quella stanza per nessun motivo. E' da circa una settimana che non esce dalla camera che zia Gloria aveva riservato a me, e penso che ci rimarrà finchè non ritorneremo a Richmond.

Mi arrendo e le preparo il vassoio. -La principessina Cecilia è ritornata a casa- penso sarcastica, spero che io non sia l'unica a notare che da quando ha messo piede in questa casa è servita e riverita.

<Mamma> la chiamo, distraendola dai fornelli <quando mia sorella inizierà a fare qualcosa da sola?>.

Mia madre mi lancia uno sguardo di fuoco e ritorna a fare ciò che stava facendo prima, come se non avessi detto niente. E' sempre stato così. Faccio notare qualcosa riguardante Cecilia e ricevo solo un'occhiataccia.

Prendo il vassoio tra le mani e osservo il piatto di zuppa che ondeggia ogni qualvolta che salgo uno scalino. Oddio. Mi sono ritrovata pure a fare la cameriera personale di mia sorella.

Arrivata al primo piano raggiungo la camera dove si trova la principessa sul pisello, e, arrivata davanti non mi preoccupo di bussare.

Cecilia sdraiata sul letto con gli occhi chiusi, ed è immobile. Subito dopo sposto lo sguardo e appoggio il vassoio sulla scrivania. Non voglio rimanere un secondo di più in questa maledetta stanza.

<Ti piace Calvin, non è così?> la sua voce mi blocca sul ciglio della porta. Quanto mi fa arrabbiare questo suo atteggiamento.

<No. E poi cosa ti importa?> le rispondo acida <Sei veramente una persona orribile. Sai quanto è innamorato di te, e tu ieri lo hai tratto malissimo. Dovresti vergognarti>.

Non ha proprio intenzione di alzarsi o aprire gli occhi. E poi, con tutta la calma di questo mondo, risponde.

<Qui l'unica persona orribile sei tu. Sei tu che mi hai riportata qui>.

<No, non è vero. Deludente come risposta, giusto? Io non volevo dire niente. Zia Gloria è venuta a saperlo da altre fonti.> le rispondo rimanendo vaga. Non voglio farle odiare ancora di più Calvin. Ha già sofferto abbastanza quel ragazzo.

Esco dalla stanza stufa del suo comportamento da dea o da chi so io. Non so se è solo una mia impressione, ma si crede molto di più di ciò che veramente è. Pochi secondi dopo però constato che non è solo un'impressione, ma la verità.

Sinceramente questa non è la vera Cecilia. Non è la Cecilia di due anni fa, quella dolce e simpatica, amorevole e carina. No.

Deve esserle successo qualcosa, ed io sono disposta a capire che cosa.

Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora