<Mamma, devo dirti una cosa. Ma ascoltami fine alla fine, okay?> le spiego. Mia madre annuisce ed io mi incoraggio mentalmente per iniziare il discorso.
<So che conosci Amanda, la figlia dei Gray. Bhe... si dà il caso che lei fosse gelosa di Cecilia, perché un po' possessiva nei confronti di Calvin. Pensiamo che sia stata lei>.
<Madison, capisco che volete sapere chi sia il colpevole, ma non possiamo denunciare qualcuno senza alcuna prova. E poi lei è una brava ragazza.> lo dice con una tale leggerezza che anche io quasi mi viene spontaneo lasciar perdere. Ma poi mi ricordo della prova schiacciante.
<Già, anch'io all'inizio lo pensavo.> senza aggiungere altro accendo la registrazione sul mio cellulare.
Il 'Ci ho già provato' sputato dalla sua voce stridula, fa ribollire la rabbia dentro di me. Com'è possibile che lo dica con così tanta leggerezza, come se cercare di uccidere una persona fosse come giocare una partita a carte?
Mia madre rimane a bocca aperta.
<Andiamo a denunciare quell'insensibile!> mia madre si alza in piedi con una grinta che non credevo avesse. Quasi mi viene da ridere, perché di solito è silenziosa e calma, mentre ora sembra completamente un'altra persona.
<Okay...> rispondo io perplessa, alzando le sopracciglia.
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CALVIN
Osservo il mio tatuaggio che si trova sul braccio. 'God has a plan', c'è scritto. L'ho fatto una settimana dopo la scomparsa di Cecilia per darmi un incoraggiamento psicologico. Purtroppo però ha fatto l'effetto opposto: ero depresso, stavo in camera mia per giorni, uscendo solo per mangiare o andare in bagno. Per non parlare della mia vita sociale: era andata a finire letteralmente nel cestino.
Per me quella frase ha molto significato perché rispecchia ciò che ho sempre pensato: che Dio ha un piano per tutti noi, e non importa quanto stiamo male in un periodo di tempo, ci sarà sempre un altro periodo in cui staremo bene.
Alzo il volume di 'Mr. Tambourine Man' di Bob Dylan, godendomi ogni nota di questo capolavoro. Amo la musica vecchia, non mi piace omologarmi alla massa ascoltando le solite canzoncine commerciali che fanno impazzire tutti gli adolescenti. No, io sono diverso.
Sulla schermata del mio telefono compare il nome di Madison, con una sua foto che le ho scattato di nascosto. Sta sorridendo, ed è bellissima. Non lo dico perché mi piace, ma perché è la verità. Chi non affascinerebbe una bionda con le sopracciglia scure? Non lo so, lo trovo contradditorio, e questa caratteristica è legata molto alla sua personalità.
Le rispondo pochi secondi dopo aver rimirato la sua foto.
<Ehi> le dico.
<Ciao> mi risponde con la sua solita voce nasale <Cecilia verrà dimessa questa sera. Andremo oggi a denunciare Amanda, ho fatto sentire la registrazione a mia madre e ha accettato. Ti aspetto a casa mia alle cinque>.
<Okay>.
<Ma per un avvocato?> chiede Madison quando ormai penso che la chiamata sia finita <Non ne abbiamo>.
Sta in silenzio per un momento, poi rinizia a parlare.
<O forse sì> conclude prima di chiudere la chiamata.
Tranquilla, Mad. Non salutarmi, non rischiare di perdere la voce per un semplice 'ciao'.
Ritorno ad ascoltare Bob Dylan perso nelle parole delle sue canzoni.
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Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]
Teen Fiction"Lei non se n'è mai andata." C'è solo un modo per ferire Madison Parks, incoronata regina degli scherzi della Richmond High School. Sua sorella, Cecilia Parks. Scomparsa da quasi due anni, dichiarata morta dalle autorità. Dopo svariati tentativi e...