Flasback di Madison*
-Tre anni prima-
(Nella foto è Byron)
<E dai, Maddie. Sei sempre la solita timidona. Ci divertiremo, vedrai.> mi sprona Marty congiungendo le mani.
Sbuffo roteando gli occhi. È da due ore che mi prega.<Che posto è?> chiedo in preda alla disperazione. A Marty le si illuminano gli occhi scuri. Sa che sto cedendo.
<E' un certo All Black. Mi ha invitato mia cugina Brooklyn, e ha detto che posso portare chi voglio>.
<Intendi quella Brooklyn? Quella piena di piercing e tatuaggi che fa risse in continuazione? Spero che tu stia scherzando.> rido per la proposta che mi ha fatto. Una volta voleva picchiarmi perché, per sbaglio, le ho tirato una gomitata mentre cercavo di passare tra la gente tutta appiccicata.
<No, tranquilla. Non è più un'attaccabrighe come una volta. Ha sempre quei piercing orrendi sul sopracciglio, però è diventata un pò più simpatica. Forse.> scoppiamo a ridere entrambe per l'enorme cavolata che ha appena detto. Brooklyn non cambierà mai, possiamo esserne certe.
<E vabene, verrò. Ma solo perchè stasera non ho niente da fare. Nessuna richiesta?> chiedo mentre la mia voce diventa più acuta. Di solito Marty mi chiede di indossare cose ridicole adatte ai locali.
<Vestiti tutta di nero>. Ecco, lo sapevo. Andremo in un posto dark, insieme a gente piena di piercing e tatuaggi con una gran voglia di fare cose pericolose.
Annuisco controvoglia. Stasera sarei stata molto più volentieri sul divano a guardare un film d'amore con una ciotola di pop-corn, ma visto che, con questi pensieri sono considerata un'asociale deprimente, mi sacrificherò.
Non mi impegno molto per vestirmi: solo un paio di jeans neri attillati e un top corto del medesimo colore. Mi acconcio i capelli con una semplice coda di cavallo, altrimenti all'interno del locale potrebbero farmi caldo.
<Eccomi!> esco dal bagno con un fare teatrale mentre Marty si trucca.
Non capisco come sia possibile: impiega ore davanti allo specchio, e alla fine il risultato è sempre un filo di trucco.<Ti truccherò con una bella matita nera, rossetto nero. Ah, e indosserà anche dilatatori alle orecchie> puntalizza.
Rossetto nero? Dilatatori? Qualcosa deve averle dato di volta il cervello. Non perchè una sera andiamo ad un pub con sua cugina devo diventare una punk psicopatica.
<Il rossetto posso tollerarlo, ma i dilatatori no. Mi fanno senso. Vedere quei lobi così allargati...> rabbrividisco all'idea di avere le orecchie grosse come canestri da basket.
<E vabene. Ma lasciati almeno mettere il rossetto. Ti starà benissimo, ne sono sicura>.
Devo dire che il nero mi dona molto: mi piace molto il contrasto tra la mia pelle chiara e e questo colore così... spettrale e misterioso.
Ammetto anche che una quindicenne conciata così non è proprio il massimo, ma d'altra parte, che ho da perdere?
Infilo una paio di Converse nere e sono pronta.
<Sei uno schianto, Maddie. Scott è molto fortunato> commenta
È un complimento?
Ma certo che lo è, Madison. Ha detto che Scott è molto fortunato ad avere una ragazza come te, non che le piace.
<Andiamo?> sprono Marty afferrando il cellulare. Questa volta socializzerò, non mi isolerò come ho fatto alla comunione ebraica dei fratelli di Becca. Sì, perché la famiglia Moore è ebrea. Mi sono annoiata a morte, non finiva più: penso che la cerimonia sia durata almeno tre o quattro ore.
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Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]
Teen Fiction"Lei non se n'è mai andata." C'è solo un modo per ferire Madison Parks, incoronata regina degli scherzi della Richmond High School. Sua sorella, Cecilia Parks. Scomparsa da quasi due anni, dichiarata morta dalle autorità. Dopo svariati tentativi e...