*Flashback di Madison*
Metto la testa sotto il cuscino dopo l'ennesima volta che la sveglia suona. Suona ogni cinque minuti, ed io non faccio che riaddormentarmi in questo minimo lasso di tempo.
Decido di abbandonare il mio amatissimo letto e di andare a prepararmi per la scuola. Lo so, è l'ultimo giorno di aprile e dovrei essere felice perché manca solo un mese e qualche giorno alla fine della scuola, ma non lo so. Sono stanca. Sono stanca della solita routine.
Mentre vado verso il bagno mi accorgo che il letto di Cecilia è vuoto. Perfettina com'è si sarà svegliata tre ore prima per fare una piccola chiacchierata con i professori.
Rido come una scema per la mia stessa battuta.
Vado in bagno, inizio a spogliarmi per entrare in doccia, quando mi accorgo che il porta-trucchi di Cecilia non è al suo solito posto vicino al lavandino.
Perchè avrebbe dovuto spostarlo?
È da quando ha iniziato a truccarsi che lo tiene lì, con la piccola cerniera perfettamente chiusa. Mi arrendo all'idea che se lo sia potuto portare con sé per aggiustarsi il trucco a scuola, anche se non l'ha mai fatto.
Entro in doccia e faccio in modo che scenda solo acqua fresca: penso di essere l'unica persona al mondo che non riuscirebbe a stare almeno per un minuto sotto l'acqua calda. Non la sopporto, mi dà fastidio la sensazione.
Quando ho finito di lavarmi esco dalla doccia e tiro giù il mio accappatoio bianco dall'appendi abiti.
Vado in camera, mi vesto con dei semplici jeans e maglietta e sono pronta. Per andare a scuola non mi trucco mai; non perché non ne abbia bisogno, ma perché secondo me è tutto tempo sprecato. Oso mettermi un filo di mascara solo per uscire la sera.
Afferro lo zaino, quando mi suona il telefono. Giusto! Il telefono. Se non avesse squillato l'avrei lasciato qui a casa.
'Buongiorno♡' non appena vedo che è Scott sorrido istintivamente. Ogni mattina di ogni giorno mi manda questo messaggio. Non è nulla di che, ma per me ha un significato importante, che non si è dimenticato di me.
Passo piano davanti alla camera dei miei per paura di svegliarli. Perché i miei stanno ancora dormendo, vi chiederete? Mia madre non lavora e mio padre sì, però a casa.
Mio padre ha un'azienda che fabbrica quaderni ereditata da suo padre, che, a sua volta, ha ereditato da suo padre eccetera. E' da molte generazioni che si eredita, ma Cecilia, essendo primogenita femmina, non può ereditarla. Finché Cecilia non partorirà un figlio maschio la terrà mio padre. Che merda di famiglia sessista.
Quindi, per farla breve, mia madre non fa un cavolo dalla mattina alla sera e papà non fa altro che scrivere sulla tastiera del computer per tutto il giorno, mantenendo tutti e quattro. Non è colpa mia se ho la pigrizia nel sangue.
Esco di casa più velocemente possibile per paura di perdere l'autobus. Con un balzo salto dentro e mi faccio spazio tra le vecchiette che tutte le mattine, inspiegabilmente, trovo qui. Andiamo, non hanno altro da fare che intasare i mezzi pubblici che devono usare gli adolescenti per andare a scuola?
In fondo all'autobus scorgo i capelli neri e riccioluti di Andy, e decido di raggiungerlo. Non ci incontriamo mai qui, semplicemente perché io mi alzo più tardi di lui. Io sono in anticipo mentre lui è in ritardo.
<Andy!> lo chiamo per richiamare la sua attenzione, e appena si gira, sorride.
<Ehi, Mad>.
<Come mai così tardi?> lo prendo in giro <sono le sette e mezza, amico. La professoressa Agnis ti farà fuori>.
<Smettila> ride dandomi un piccolo pugno sulla spalla <ieri sera ho fatto tardi... beh... chattando con Becca>.
Becca? Quei due chattano? Quando siamo tutti insieme si parlano a stento. Sì, si salutano, ma Becca è molto timida e l'unico maschio con cui riesce a parlare è Scott.
<E?> chiedo sapendo che c'è dell'altro. Deve esserci dell'altro, per forza.
<Le ho chiesto di uscire> risponde abbassando la testa.
<Ma è fantastico! Becca ne sarà felice, davvero. Sareste una bella coppia>.
Intanto l'autobus è arrivato davanti a scuola ed io e Andy ci affrettiamo a scendere, stanchi di stare a contatto solo con persone di terza età.
Raggiungiamo l'entrata della nostra enorme scuola e da lontano vedo Marty, Becca e... Scott. Che sta parlando con Nora, o almeno, penso che sia Nora a parlare con lui.
E' da tanto che ha una cotta per il mio ragazzo, per questo che mi odia. Ogni volta che mi vede mi dice qualcosa di acido, ed io controbatto sempre. Non le lascerei mai l'ultima parola.
<Scott...> le passo davanti dando un bacio sulla bocca al mio fidanzato. Okay, magari l'ho fatto apposta, ma ehi, ne ho il diritto. Faccio finta di essermi accorta di lei solo dopo.
<Oh, ciao Davis. Potresti provarci con qualcun altro? Dobbiamo andare in classe. adesso. Però Blake è libero, magari se gli chiedi di uscire accetta> sputo acida con un sorrisetto stampato in faccia. Non sono così acida con tutti, solo con chi se lo merita. E lei soddisfa tutti i requisiti.
<Sicura di non essere stata troppo... stronza?> mi chiede Scott mentre attraversiamo il corridoio principale della nostra scuola.
<Nah> rispondo dandogli un bacio sulla guancia. Sorride e mi prende per mano, oltrepassando, orgogliosi, gli sguardi di tutte le ragazze che hanno una cotta per Scott.
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Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]
Teen Fiction"Lei non se n'è mai andata." C'è solo un modo per ferire Madison Parks, incoronata regina degli scherzi della Richmond High School. Sua sorella, Cecilia Parks. Scomparsa da quasi due anni, dichiarata morta dalle autorità. Dopo svariati tentativi e...