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MADISON

<E cosa ti fa pensare che io abbia voglia di venire lì per sentire cos'hai da dirmi?>. Ho trascorso una splendida serata insieme a Calvin, e ovviamente non voglio farmela rovinare da Evelyn ed i suoi insulti gratuiti.

<Ti prego, è una cosa estremamente importante. Lo giuro> mi supplica con un tono sincero. Evelyn sincera, wow. Però.

<E vabene. Arrivo>.

Scendo le scale ed esco dalla finestra. Già mia zia si è arrabbiata perché sono rientrata troppo tardi, non credo che la prenderà bene se esco a quest'ora. Mi aggrappo alla finestra e cerco di saltare in modo meno rischioso possibile. Per fortuna la mia camera è al primo piano, altrimenti mi sarei rotta tutte e due le gambe.

Corro più veloce che posso verso la casa accanto, ovvero quella di Calvin ed Evelyn. Vedo Evelyn alla sua finestra che mi aspetta, e quando mi vede, mi fa un cenno. Scompare dalla mia vista per qualche minuto e quando ritorna, ha in mano una tenda. Lo sto facendo veramente? Sto rischiando di rompermi qualcosa per stare con Evelyn? Questa serata con Calvin deve avermi dato alla testa.

<Sali> mi invita legando la tenda al letto.

<Sicura che sia una buona idea?> chiedo perplessa.

<Non lo so. Lo fanno sempre nei film. Vuoi stare lì impalata ad aspettare o provi a salire?> insiste impaziente.

Annuisco e afferro con una presa stretta la tenda. Ho paura di come potrà andare a finire. Cerco di arrampicarmi e a ignorare il dolore allucinante alle mani. Dopo incoraggiamenti da parte di Evelyn e una fatica pazzesca riesco ad arrivare nella stanza sana e salva.

<Allora> continuo tirando su la tenda fino a riuscire ad afferrare il fondo <di cosa volevi parlarmi?>.

<Quando tu e Cal eravate fuori ho trovato qualcosa sotto il suo letto. Qualcosa riguardante a tua sorella>.

<Cosa?> chiedo concentrando l'attenzione non più sulla tenda ma su Evelyn. Vorrei chiederle perché è andata a curiosare nella stanza di Calvin, ma ormai voglio assolutamente sapere di cosa sta parlando.

<Un diario>.

Questo cambia tutto. Potrebbe esserci scritto qualcosa sulla sua fuga, e potrebbe darci degli indizi per riuscire a trovarla.

La polizia, da quando era scomparsa, aveva detto che non c'erano prove o indizi che riguardassero la sua destinazione. Io non ho mai perso la speranza: andavo a chiedere ai suoi amici più cari se sapessero qualcosa sulla sua fuga, nonostante non avessi avuto risposte soddisfacenti. Non mi davo tregua: non dormivo, non mangiavo, non studiavo. Ero completamente impazzita.

E adesso, nonostante siano passati quasi due anni, una piccola speranza di trovarla dentro di me c'è ancora.

<Ho letto solo una pagina perchè Calvin mi ha scoperto, si è arrabbiato di brutto> mi distoglie dai pensieri Evelyn.

<E non è possibile riuscire a recuperarlo?> chiedo speranzosa.

<Dovresti intrufolarti di nascosto in camera sua. Probabilmente starà dormendo. So che servono delle cannonate per svegliarlo>.

<Potrebbe essere un vantaggio. Dov'è il diario?>.

<In uno scatolone sotto il letto. Buona fortuna. Aspetta: ti sto davvero augurando buona fortuna?> si chiede disgustata. Ecco la Evelyn che conosco.

Esco dalla stanza di Evelyn e, silenziosamente entro in quella di Calvin.
Per fortuna ha lasciato una piccola lampadina sulla scrivania accesa, così posso lavorare meglio.
Ora che osservo meglio questa camera è davvero un disastro,non capisco come possa vivere in tutto questo caos. Cerco di farmi spazio con le punte dei piedi tra tutto quello che si trova sul pavimento, tra cui alcuni vestiti.
Mi volto verso il letto e vedo Calvin: è appoggiato su un fianco, ha dei pantaloni corti ed è senza maglietta. Deglutisco. Però. Mica male.
Distolgo lo sguardo fino a sotto il letto, dove spunta la scatola di cui mi parlava Evelyn.

Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora