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CALVIN

Le mie dita scorrono sulla cornice ruvida dove è posizionata la foto di me e Cecilia. Mi ricordo come la sua estrema dolcezza aveva la meglio su di me. Mi ricordo anche le notti passate sul balcone ad osservare le stelle, mentre mi sussurrava parole dolce all'orecchio. Mi piaceva sentire il suo fiato sul collo, e per un attimo poter sentire il suo cuore battere.

Ma con Madison è diverso. Non è mai d'accordo con me, e mi rimprovera come una mamma quando faccio qualcosa che non va. Non è dolce come era sua sorella, ma forse è proprio per questo che mi piace. Perchè è diversa.

Improvvisamente, sento bussare violentemente alla porta, così mi alzo dal letto e vado ad aprire.

Parli del diavolo e spuntano le corna.

<Posso parlarti?> chiede Madison incrociando le braccia, ma sembra più un'affermazione che una domanda. Non mi da nemmeno il tempo per rispondere, che inizia a parlarmi.

<Come mai racconti in giro che siamo fidanzati?>.

Non so di cosa stia parlando. Io non ho mai detto nulla del genere a nessuno.

<Chi te l'ha detto?> chiedo infastidito. Potrei avere un'idea, ma non voglio pensarci.

<Joel.> la sua voce si fa imbarazzata, e inizia a sussurrare.

<Gibson di merda!! Forse non ha capito il concetto che non deve parlarti!!> borbotto fra me e me <cos'altro ti ha detto?!>.

<Mi ha detto di non fid-> non finisce la frase, che sgrana gli occhi, e il suo sguardo è diretto su qualcosa dietro di me.

Oh no.

La foto.

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MADISON

Non finisco la frase che stavo per formulare, quando vedo una foto sul letto di Calvin. Una foto, con qualcuno di familiare. Mi avvicino, scoprendo la vera identità dell'altra persona.

Non posso crederci.

Cecilia.

Calvin ha una foto con mia sorella.

Ora capisco.

Tutti che si comportano in modo strano, le espressioni preoccupate di Jackson, le affermazioni di Newt, le avvertenze di Joel.

Tutto ora mi è chiaro. Calvin l'ha fatta soffrire, ed ecco spiegato perchè non dovrei fidarmi di lui.

Loro conoscevano Cecilia, ma non hanno voluto dirmelo. Me l'hanno voluto tenere nascosto. "Perchè?" è la domanda che mi sta mandando in tilt il cervello.

Le lacrime mi stanno annebbiando gli occhi, non ce la faccio a non scoppiare in lacrime. L'orgoglio lascia spazio alle emozioni forti, e le mie guance vengono rigate da delle tristi e disperate lacrime.

<Madison...> cerca di avvicinarsi a me, ma io lo respingo. Non voglio nessuna spiegazioni. Nè da lui nè da tutti i suoi falsi amici.

<Tu... la conoscevi?> chiedo afflitta da una tristezza immensa.

<Eravamo molto amici> si limita a dire, ma io non ci credo. Scommetterei tutto il patrimonio di famiglia che non erano semplici amici. Ho attratto io un tipo come Calvin, figurati mia sorella. Era la creatura più dolce e piacevole dell'Universo, avrebbe fatto cadere tutti ai suoi piedi se avesse voluto.

<Andiamo, Calvin. Basta mentire. Ora tanto vale che tu mi dica la verità>.

<Io ti garantisco che non ho mai avuto relazioni con lei. Non so se lei fosse innamorata di me, ma c'è stata solamente una grande amicizia> risponde avvicinandosi alla mia faccia. Siamo vicini, ma stavolta siamo arrabbiati. Non abbiamo bisogno che le nostre labbra si uniscano, ma che si allontanino il più possibile.

<E' meglio che vada> dico lanciandogli un'occhiataccia e avviandomi alla porta.

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Sono in camera mia da una settimana intera, e ho intenzione di restarci fino alla fine dell'estate. Non ho di certo voglia di uscire di casa e trovarmi davanti agli occhi azzurri di Newt o a quelli profondi di Calvin che mi chiedono scusa.

Ed ecco il mio telefono squillare. Ogni volta che qualcuno mi chiama, succede sempre qualcosa che mi fa piangere. Ed ecco apparire sullo schermo il nome dell'ultima persona che avrei voluto vedere adesso. Quelle cinque lettere fanno ribollire la rabbia dentro di me. Non rispondo per farle capire che non voglio avere più niente a che fare con lei, o le rispondo e le rinfaccio tutto quello che sto provando in questo momento? Sono più d'accordo con la prima, ma ormai il mio dito ha premuto il tasto verde.

<Ciao Maddie>.

<Ciao Marty. Allora, qualche novitá?> chiedo impassibile.

<In realtá volevo parlarti di una cosa>.

<Tranquilla, non sprecare il fiato. So giá tutto.> rispondo osservandomi le unghie.

<Non arrabbiarti, per favore. Io ti voglio bene. Non ti ho mai detto della mia cotta per Scott per non rovinare la nostra amicizia. Non voglio perderti.> la sua voce si fa soffocata, e mi accorgo che sta piangendo.

<Più che arrabbiata sono ferita. Io mi chiedo, come fa una persona per così tanto tempo, fingere di volerti come amica, per arrivare ad un ragazzo? Poi sapevi che io l'avrei scoperto. Marty, ti credevo più sveglia.> concludo, e sono veramente soddisfatta di quello che ho detto.

<Basta, Madison. Ti ho appena detto che io non ho mai finto. Ti prego>.

<Mi dispiace, Marty.> le riattacco così, anche se dovrebbe essere lei a scusarsi.

Non posso perdonarla. Mi ha ferita, e alle ferite al cuore non si rimedia.

Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora