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Stanno operando Cecilia e adesso sono circa le quattro e mezza del mattino. Non ce la faccio più, sono esausta. I miei genitori stanno dormendo seduti, mia madre sulla spalla di mio padre e lui sulla sua testa.

Anche Calvin sta dormendo seduto. Ad un certo punto, si sdraia sulle sedie, rannicchia i piedi e appoggia la testa sulle mie gambe. Lo vorrei spostare, ma dopo un attimo sento che dice qualcosa.

<Cecilia...> biascica accoccolandosi sulle mie cosce. Non posso spostarlo, sarebbe troppo brutto. Così, cerco di rassicurarlo.

<Shhh...> gli metto una mano tra i capelli castani chiari e puliti. Mi perdo nel passare le dita tra i suoi capelli per molti minuti, finché non mi riprendo e mi rendo conto che sto toccando i capelli al fidanzato di mia sorella.

Tolgo subito la mano.

<Ti prego, non andartene> dice ancora, con la stessa voce biascicata e assonnata.

<Andrà tutto bene> gli rispondo, sta ancora pensando di parlare con Cecilia.

Un pò mi fa pena, Calvin. Sempre in silenzio, tra i suoi pensieri profondi e tristi.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma spero che mia sorella possa renderlo felice.

                  ***********

Cecilia non ha ancora aperto gli occhi. Siamo ancora qui, sono le dieci del mattino e tutti hanno dormito tranne me. Non ho chiuso occhio e non so come gli altri si siano potuti addormentarsi.

Calvin le sta tenendo la mano sa quando siamo entrati; vedo nei suoi occhi la preoccupazione.

I battiti di Cecilia sull'elettrocardiogramma sono regolari, ma non ha intenzione di svegliarsi. Sono preoccupata, anche se so che è ancora viva.

In silenzio, mia madre tira fuori una bottiglietta d'acqua e beve. Il rumore della plastica schiacciata e dell'acqua che scende giù per la gola non fanno altro che innervosirmi.

Calma, Madison. Tua madre non ha colpe se ha solo sete.

Sì, è vero. Non è colpa di nessuno, a parte chi le ha sparato.

<Devo andare in bagno> esordisce mia madre dopo pochi secondi dopo. Mio padre la segue, come al solito come una cagnolino fa con la sua padrona. Com'è ridicolo.

<Secondo te chi è stato a spararle?> chiedo a Calvin quando sono sicura che i miei genitori sono usciti.

<Eh?> chiede, ma poi capisce cosa ho detto <Non ne ho idea, chi avrebbe mai il coraggio di fare una cosa del genere? Poi a Cecilia?>.

Dopo pochi minuti strabuzza gli occhi e rimane a bocca aperta.

<Aspetta!> lo dice con una specie di urletto <Un pò di tempo fa, Amanda è venuta a casa mia. Mi ha detto che non poteva vivere senza di me e altre cose. Ovviamente l'ho rifiutata e alla fine mi ha detto che ha un'ottima mira> mi guarda preoccupato.

Ecco, ora tutto torna. Amanda è ancora innamorata di Calvin, viene a sapere che si è fidanzato con Cecilia e si ingelosisce. E le ha sparato.

Amanda ha preso una pistola, ha premuto il grilletto, e ha avuto il coraggio di sparare ad una sua coetanea che tra l'altro prima era una sua amica.

Non sarei potuta essere più sorpresa, non pensavo che Amanda fosse quel tipo di persona. Però me la immagino: i capelli dorati e lisci come spaghetti che le incorniciano il viso, gli occhi azzurri pieni di odio e la bocca all'ingiù.

Mi costringo a non pensare a lei e cerco di concentrarmi sul fatto che posso tranquillamente denunciarla e portarla in tribunale.

<Madison!> Calvin mi distrae dai pensieri prendendomi il polso <Cecilia ha aperto gli occhi>.

Mia sorella ha gli occhi semichiusi e lo sguardo che cerca quello di Calvin.

Mi alzo e la abbraccio. Mi viene da piangere e mi lascio fare.

<Mi dispiace così tanto> le dico all'orecchio, singhiozzando <non avrei dovuto trattarti in questo modo>.

<Non importa> dice debolmente. Stringe la mano a Calvin mentre mi accorgo che i nostri genitori sono rientrati nella stanza. La vanno ad abbracciare anche loro.

Tutto è bene quel che finisce bene. Ci sarà un lieto fine per tutti noi.

Tranne per Amanda, mi assicurerò di fargliela pagare. In modo legale o meno.

Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora