Sto ridendo da quando siamo partiti da casa, Mason è troppo simpatico. Anche qua, mentre bevo il frullato, rido. Non riesco a fermarmi, mi fa male la pancia, tira fuori le battute e le scenette più divertenti che abbia mai sentito in vita mia. Grazie a lui sono riuscita a dimenticarmi dei problemi.
<...e poi, quando ha scoperto che ero stato io, Peeta mi ha cacciato dal gruppo scout> continua bevendo un sorso del suo frullato alla banana. Che gusto strano per un frullato.
<Ma dai, solo per un pò di formiche sotto il lenzuolo, che vuoi che sia> soffoco una risata mentre assaporo il gusto che adoro della fragola <e chi sarebbe questo Peeta?>.
Mason rotea gli occhi. <Il mio capo scout. Non l'ho mai sopportato>.
Lo squillo del mio cellulare interrompe la nostra conversazione.
È mia madre.
<Mamma>.
<Vieni immediatamente. Abbiamo già chiamato un'ambulanza. Corri!> urla mia madre, singhiozzando.
Un'ambulanza? Cosa diavolo è successo?
<Scusa, Mason. Devo andare!> gli dico, lasciando il mio frullato a metà e lui con un'espressione confusa <Ti spiego dopo!>.
Mi metto a correre a perdifiato verso il viale a mare, farò molto prima passando da qui.
Guardo l'orologio. Le otto meno quindici minuti. Il tempo deve essere passato velocissimo in compagnia di Mason.Mi continuo a chiedere cosa possa essere successo, addirittura da chiamare un'ambulanza.
Mentre corro rifletto su tutte le cose che mi sono successe quest'anno. Mi sarei mai potuta immaginare che avrei ritrovato Cecilia? E quando sono arrivata qui, mi sarei mai potuta mai immaginare che si fosse fidanzata con Calvin? No, ma se è per questo non avrei mai potuto immaginarmi Marty con Scott.
Svolto nella via in cui si trova la casa di mia zia e da lontano vedo un'ambulanza e delle persone riunite intorno.
Oh mio dio.
Rabbrividisco. Un conto è sentire la parola, e un conto è vederla davanti a casa tua.
Raggiungo in un tempo record la vettura, e, quando vedo che sta per chiudersi, faccio un salto e salgo anch'io. Non sono sicura che io ci possa salire, ma il mio sesto senso mi dice che ne ho il diritto.
A sinistra, seduti su una panca, ci sono i miei genitori e Calvin, e a destra ci sono infermieri intorno ad un corpo.
Il corpo di Cecilia.
C'è una macchia di sangue che si espande piano piano sul suo fianco sinistro, ed i medici urlano cose che non riesco a comprendere. I suoi capelli biondi sono sudati e appiccicati alla testa e la fronte è madida di sudore. Inoltre ha gli occhi chiusi, e non sembra che provi alcun dolore.
Cosa le è successo?
Scoppio a piangere nel vederla in questo stato, dopotutto è sempre mia sorella.
Entrambi i miei genitori stanno piangendo a dirotto, mentre Calvin ha un'espressione triste e vuota. Sta fissando un punto e non intende spostare lo sguardo, anche se si è accorto che sono arrivata.
<Cosa diamine è successo?!> chiedo in mezzo alle lacrime.
Risponde Calvin. <Eravamo fuori in giardino> la sua voce è priva di intonazione <e ad un certo punto l'ho vista afflosciarsi. Poi non mi ricordo più niente>. Scuote la testa e finalmente tutto ciò che prova viene fuori con un pianto disperato.
Abbraccio i miei genitori, quando la voce di un dottore cattura la nostra attenzione.
<Oh,> dice <dovete scendere! La cosa è grave e dei pesi in più potrebbero rallentare l'ambulanza>.
Ci fa rimanere di stucco; ci farebbe scendere in mezzo alla strada, così da farci rimanere a piedi.
Mi avvicino al tizio.
<Stammi a sentire, okay? Non possiamo scendere, siamo in autostrada e non abbiamo una macchina>chiarisco in modo minaccioso <potevi dircelo prima, non credi? Adesso, dí all'autista di schiacciare più forte l'acceleratore perché noi non abbiamo intenzione di scendere>.
Il dottore strabuzza gli occhi. Di sicuro è per il fatto che una adolescente abbia avuto il coraggio di parlargli il quel modo. Ma si sa, farei di tutto per proteggere me stessa e le persone che amo.
Mi siedo accanto a Calvin, continuando a piangere in silenzio.
Sento dire dagli infermieri frasi tipo 'Le hanno sparato' oppure 'Dobbiamo trovare la pallottola'.
Chi le ha sparato? E perché? Mia sorella non ha nemici, non è possibile che qualcuno abbia solo potuto pensare di farle del male.
La rabbia dentro di me è insormontabile, provo più rabbia che dolore o tristezza.E vabene, forse questa settimana non ho accolto proprio bene mia sorella, ma le voglio lo stesso un mondo di bene e non sopporterei l'idea che le accadesse qualcosa.
********Mi mordicchio l'unghia del dito indice, un po' per noia e un po' per nervosismo.
Siamo qui da tre ore e mezza, seduti su queste scomode sedie di plastica.Non ci hanno ancora dato notizie di Cecilia, ma, da come ci hanno trattati, la cosa è molto grave.
Ho paura. Ho paura che possa succedere qualcosa di terribile a mia sorella.
Un dottore di colore con degli occhiali rettangolari sulla punta del naso ci raggiunge a passo lento, come se stesse passeggiando in un parco. Noto che ha una cartellina in mano.
<Siete i signori Parks?> chiede il medico.
I miei annuiscono, con una luce di speranza negli occhi, come se il fatto che sia venuto significhi qualcosa di positivo.
<Bene. La signorina Cecilia ha un proiettile nel fianco, è grave, ma non sembra che abbia danneggiata nessun organo vitale. Tuttavia, le sue condizioni sono molto precarie.> dice tutto ciò con una tale leggerezza che mi viene da prenderlo a pugni.
So che è presente anche una buona notizia, ma se le condizioni sono precarie vuol dire che è ugualmente in pericolo.Se ne va senza neppure dire niente come un 'mi dispiace' o un segno di incoraggiamento.
Io e Calvin ci guardiamo e ci abbracciamo forte. Lo so, in queste settimane l'ho odiato un po', ma ora come ora siamo sulla stessa barca.
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Flight #wattys2017 [IN REVISIONE]
Teen Fiction"Lei non se n'è mai andata." C'è solo un modo per ferire Madison Parks, incoronata regina degli scherzi della Richmond High School. Sua sorella, Cecilia Parks. Scomparsa da quasi due anni, dichiarata morta dalle autorità. Dopo svariati tentativi e...