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Io:" allora cosa è successo al tuo telefono?"

Poso la tazza con la cioccolata calda sul tavolo e i miei occhi si inchiodano nei suoi, siamo in un bar ma il mondo sembra sparire quando siamo insieme.
Eric rotola le maniche della sua camicia bianca lungo i gomiti e inizia a parlare.

Eric: avevo finito di lavorare, stavo preparando alcune cartelle da portare a casa ,avevo in mente di chiamarti, prendo il telefono in mano e mi arriva la chiamata di un numero che non conosco dicendomi che era l'ospedale nel quale si trovava Loren, non si era sentita bene ed un suo amico l'aveva accompagnata. Ho provato a chiamarti non c'è stato modo di accendere il cellulare, era spento anche se ricordavo di averlo caricato . La mia fortuna è stata incontrare Lily e così sono riuscito a farti avere mie notizie"

Io: "e Loren che aveva?"
Il mio tono è infastidito perché è corso subito da lei e mi sono sentita messa al secondo posto, nel momento in cui penso questo però mi sento in colpa perché c'è di mezzo la vita di un bambino e non dovrei sentirmi così ma tutta questa storia sta diventando davvero pesante.
Sembra aver notato il mio tono e noto che si irrigidisce.

Eric: "quando sono arrivato aveva già fatto la visita, piccoli dolori e deve stare a riposo, questo le hanno detto, l'ho riaccompagnata al suo appartamento e al rientro a casa trovo mia sorella che mi racconta quello che ti è successo con quel bastardo."

Serra la mascella.

Gli prendo la mano posata sul tavolo e gliel'accarezzo.
Al mio tocco si rilassa, abbassa le spalle ammorbidendosi e mi guarda con intensità.

Io: "stai tranquillo, non è successo niente! Ha provato a baciarmi e l'ho respinto. So difendermi, sembro fragile ma quando occorre tolgo gli artigli fuori!"

Gli faccio l'occhiolino, lui si solleva sporgendosi sul tavolo. Si avvicina sempre di più al mio viso e mi bacia. Un bacio delicato, sentito, rassicurante, un bacio da mille significati.

Eric: "vieni facciamo una passeggiata"

Le nostre mani intrecciate, calde, l'una nell'altra, New York ci fa da cornice ed è tutto così meraviglioso.

Eric: "sai sto organizzando un evento per una fashion blogger, oltre a questo lei mi ha invitato alla festa e mi chiedevo se ti andava di accompagnarmi?"

Io: "fammi pensare... Fashion blogger, ragazze, tu... No! Non puoi andare da solo!!"

Ride di gusto e mi abbraccia.

Eric: "Sarai mica gelosa??"

Io: "no per niente!!"

Eric: "eppure..."

Io: "anche io sono stata invitata ad una festa di Rayan ma mi ha detto esplicitamente di non portare nessuno"

Eric:"È qui che vi sbagliate!"

Io: "scusa non capisco"

Eric:"scommetto che solo a te ha detto di non portare nessuno"

Io: "non lo so, ma che problema c'è!?"

Eric: "Tu. Sola. Con. Quello. Questo è il problema!"

Io: "sarai mica geloso signor White?"

Eric: "tu sei mia..."
Mi prende tra le sue braccia e mi accarezza il viso "...non sopporto l'idea che qualcuno possa pensare di essere alla tua altezza, che possa accarezzare il tuo viso o sentire il profumo della tua pelle, non lo sopporto, lasci che ti accompagni."
Le sue parole entrano nel mio cuore riempendolo di... Di gioia, amore, felicità, il mio cuore è pieno d'amore per lui.

Io: "Siamo io e te. Non sopporterei essere guardata da altri occhi se non i tuoi, non sopporterei le carezze di altre mani se non le tue. Nemmeno lontanamente mi immaginerei un altro al posto tuo. Io e te... Non c'è altra soluzione."

L'aria è troppo fredda così decidiamo di entrare in un centro commerciale.
Mi gira la testa a vedere tutte queste persone che vanno avanti e indietro ma in compenso ho ripreso la sensibilità delle dita dei piedi!!

Eric: "bene dato che siamo qui ti aiuto a scegliere un vestito per queste serate che ci attendono"
e si sfrega le mani come se non vedesse l'ora

Io: "dubiti del mio stile??" E faccio la finta offesa ,lo guardo con gli occhi a fessura

Eric: "nooo nooo..." Alza le mani per scusarsi "... Ma credo che avere un parere maschile non  guasti, no!?"

Io: "ti sei salvato in calcio d'angolo... E poi..."

Eric: "e poi cosa?"

Io: "Ryan non da nessuna festa, era solo per istigarti un po'!" Gli faccio la linguaccia e inizio a camminare

Eric: "ah bene!! Allora inizia a correre e spera che non ti prenda altrimenti te la farò pagare!!"
Ride come un matto mentre lo sento correre dietro di me, la gente ci guarda come se fossimo pazzi!
Noi siamo pazzi, l'uno dell'altro!

William Shakespeare disse :

Se non ricordi che l'amore t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato.

L'estate addosso (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora