'Non voglio più discutere...' Pensava il corvino rientrato a casa propria.
La moglie ancora non era ritornata, l'uomo sapeva dove si trovasse ma sopratutto con chi.
Non era stata furba a lasciar sbloccato il cellulare e lasciar la galleria aperta. Levi aveva visto foto compromettenti della donna, spaccandogli il cuore appena aveva visto la stessa con un altro uomo.
La loro chat su WhatsApp era uno scambio di fotografie e frasi fatte. Il corvino si era lasciato andare alle lacrime, quando anni prima aveva scoperto il tradimento della donna.
Tuttavia non era stato capace a chiedere il divorzio, aveva preferito trovare qualcun altro con cui sfogarsi.
Eren sembrava cadere a fagiolo, ma se all'inizio era solo un gioco aveva finito davvero con l'innamorarsi del più piccolo.Si faceva dei complessi mentali per il suo amore, che scambiava per malata ossessione, e passava giorni interi a chiedersi come fare.
Non era riuscito ad avvicinarsi al primo anno, così aveva lasciato perdere per il secondo. Eppure il terzo anno, in cui il tradimento della moglie si era fatto più evidente, aveva riacceso la miccia spenta per il castano.
Così Levi aveva pensato di raggiungerlo nel suo mondo, aveva i contatti telefonici di tutti e poteva ingannarlo senza rivelare la propria identità.
Ciò che faceva era pericoloso, ma ai due sembrava piacere. Un giorno avrebbe anche confessato chi era, magari dopo la fine della scuola.
Aspettare altri due anni poteva ucciderlo, ma i piccoli momenti tra lui ed il più piccolo che ogni tanto vivevano gli piacevano.
La provocazione del ragazzo l'avevano imbarazzato, ma si sarebbe volentieri lasciato andare se il giovane l'avesse desiderato.
Petra Ral era una ragazza molto bella, le due famiglie della coppia si conoscevano da tempo e li avevano fatti sposare convinti di fare la scelta giusta.
La ragazza coi capelli color carota e gli occhi d'oro era poco più bassa del corvino, anche lei era una professoressa di venticinque anni. Il suo unico difetto era che, dato il matrimonio precoce, non poteva più andare a divertirsi come un tempo.
Un giorno aveva conosciuto un uomo nella scuola dove insegnava, era il segretario Oruo e tra i due era nata un'amicizia che era sfociata in notti appassionate all'oscuro di Levi.
La relazione clandestina dei due andava avanti da anni, quindi il corvino si chiedeva perché lei stessa non chiedesse il divorzio e stesse con l'uomo che amava.
La risposta era semplice, Levi era benestante economicamente e non poteva rovinare la propria immagine alla scuola dove era invidiata da tutte le colleghe e le alunne per il marito perfetto e bellissimo.
'Sto valutando se chiedere il divorzio non sia meglio per me.' Pensava, ma poi cacciava l'idea.
Levi credeva nel matrimonio fermamente ed era dispiaciuto di doverlo sancire con un pezzo di carta.
Si era preso un impegno, sarebbe stato irrispettoso non mantenerlo.Eren steso sul divano cominciò ad annoiarsi, girovagava per i canali non trovando nulla di più interessante che un programma di cucina.
Aprì WhatsApp ricevendo troppi messaggi dal gruppo con gli amici.
Erano selfie scattati in discoteca quella stessa notte, lui non era stato invitando ma non sarebbe nemmeno voluto andarci.
In quei giorni non si trovava bene con gli amici, preferiva Armin o lo sconosciuto.
C'erano alcune foto degli amici dopo il bicchierino di troppo o dopo la droga assunta.
Erano orribili, ma non poteva farci nulla.Al giovane gli dispiaceva che molti di loro, considerati bravi ragazzi, sprecassero la loro vita con i tipi come Jean.
Marco, in primis, passava il tempo con loro dato l'amore che provava per il ragazzo dal volto equino. Naturalmente Jean non lo capiva, probabilmente lo avrebbe considerato pazzo se si fosse dichiarato.
Per Eren vedere il corvino con le lentiggini drogarsi, solo per piacere a Jean lo facevano star male.
'Perché non capisce, quella faccia da cavallo!' Sbottò aprendo la chat con lo sconosciuto.
-Jaeger mi lasci solo?- Gli scrisse costatando che il giovane era online da qualche minuto.
-No. Ho voglia di parlare con qualcuno.-
-Non sei coi tuoi amici. Perché?- Gli fece notare il contatto sapendo della sua assenza, probabilmente era passato dal 'Wall Rose'.
-Potrei non risponderti, come fai tu. Ma il motivo è che non li sopporto. Non mi sento più bene, con loro.- Scrisse tristemente il castano.
-Ti capisco.-
-Anche tu ti senti così?- Gli domandò sovra pensiero .
-Già. Non è bello essere soli.- Commentò lo sconosciuto.
-Tu credi nel matrimonio?- Gli chiese senza accorgersene.
-Fin troppo, forse per questo vengo tradito.- Rispose il contatto. -Sei mai stato innamorato?-
-No, non credo nemmeno nel matrimonio. Secondo me è un obbligo più che una promessa.- Scrisse riuscendo per la prima volta ad esprimere le proprie idee, senza paura di essere giudicato.
-Io l'ho vissuto come un atto d'amore, ma con la persona sbagliata. È bello sapere che colei che stai per sposare ti ama, ti starà accanto e ti sosterrà ovunque.- Spiegò lo sconosciuto.
-Wow! Sei molto profondo, 'gigante'- Ammise il ragazzo meravigliato.
-Jaeger, ti va di conoscermi?-
-Si. Intendi, di persona?- Sorrise il più piccolo.
-No, ma ogni giorno posso dirti qualcosa. Sulle mie passioni, il mio modo di essere e i miei sentimenti. Non ti parlerò di me come aspetti fisici o anagrafici, però.- Scrisse il contatto ricevendo una risposta positiva.
-Per oggi hai saputo abbastanza. Buon weekend, piccolo.- Lo salutò lo sconosciuto.
-Anche a te, 'gigante'. Anch'io ti parlerò di me.- Ricambiò il castano addormentandosi sul divano.
//Ringraziate il nanetto😂
Levi:*la fissa da dietro la porta*
Fissa Eren, non me! 🙈\\
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Whatsapp //EreRi\\
FanfictionEren Jaeger un sedicenne ancora perso nel divertimento, scaricherà per la prima volta WhatsApp (l'ormai famosa applicazione di comunicazione di cui tutti o quasi fanno uso). Un ragazzo estraneo a quel mondo scoprirà che non tutto può essere normale...