50.-Let's Meet-

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Il giorno seguente Eren decise di vedersi con gli amici, si ritrovarono nel solito bar ormai diventato il loro locale preferito.
I due fidanzati stavano molto bene insieme, ma desideravano che l'amico fosse felice come loro.

-Io non ce la faccio più.- Confessò il castano passandosi una mano tra i capelli.

-Eren... la situazione non è delle migliori, ma... tieni duro. Vedrai che si sistemerà tutto.- Cercò di confortarlo Armin come meglio poteva.

-È da un mese che va avanti questa storia. Forse lui c'è riuscito, ma io non riesco a dimenticarlo. In qualsiasi posto  io vada o a qualsiasi cosa io pensi mi torna in mente Levi.- Spiegò tristemente il ragazzo.

-Non devi per forza dimenticarlo.- Disse Jean sorseggiando la propria bibita.

-E cosa dovrei fare?- Chiese allora Eren.

-Potresti... beh... potresti accettare il fatto che lui è una persona come le altre e che fa parte della tua vita.- Parlò il più alto.

'Come se fosse semplice.'

-Ma non posso far finta che non sia successo nulla tra noi.- Protestò il castano. -Voglio dire: quando entro nella sua aula, oltre ad esserci lui, c'è il ricordo della mia prima volta e del mio primo bacio con Levi. Quando vado in bagno c'è il ricordo della mia seconda volta, e la paura di essere scoperti. Quando esco di casa c'è la sua ex moglie, che ora è la mia vicina. E pensare all'estate non mi fa stare calmo. Tanto lui vive vicino a me, lo incontrerei sicuramente.- Disse ai due ragazzi increduli nel sentire tutte le 'vicende' tra il professore ed il ragazzo.

-C'è anche da dire che quando incontro Erwin, mi torna in mente Levi mentre lo picchiava, quando vado alla stazione o sono sul treno ripenso alle conversazioni tra me e quell'uomo e semplicemente salire in macchina mi fa pensare a lui.- Continuò il castano sul punto di piangere. -Persino fare i compiti non aiuta. Specialmente se la materia è la sua. Figuriamoci aprire WhatsApp e leggere 'Gigante' come nome nei miei contatti.-

-Wow Eren, manca davvero poco ed anche venire qui al bar ti farà ricordare lui.- Commentò sarcastico Jean.

-Cavolo... lui sapeva persino la bibita che prendevo...- Borbottò costatando che aveva ordinato proprio il succo di mela. -Ed era questa.- Ammise mentre gli amici scuotevano il capo.

-Senti, non puoi continuare così. Te l'abbiamo già detto, vai a parlarci e vedi di risolvere.- Consigliò Armin avendo capito che il miglior amico non stava per niente bene.

-Parlarci? E cosa dovrei dirgli? Non posso risolvere tutto, e non reggerei la sua presenza.- Si sforzò il castano di non piangere.

-Si, ma non puoi nemmeno piangerti addosso così.- Lo interruppe Jean.

-Gli devo parlare, ma quando? E dove?- Domandò Eren.

-Anche oggi stesso. Chiamalo qui, così non dovrai mentire ai tuoi genitori.- Gli consigliò il biondo.

-Ma tra mezz'ora devo essere a casa.-

-Mezz'ora basta, l'importante è che lui venga.- Lo spronò il più piccolo.

Eren annuì estraendo il cellulare. Digitò il numero del professore preferendo chiamarlo, così da essere sicuro che avrebbe risposto.


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