22.-What Are You Doing Here?-

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Eren si rilassò, era tornato a trovare Marco e si stava dirigendo a casa. Il treno era pieno di persone, riuscì a sedersi ed ad abbandonare i pensieri inerenti il corvino.

Guardò i messaggi sul cellulare, aveva scelto la domenica per non saltare giorni scolastici ed evitare che lo sconosciuto si lamentasse ancora.

-Un po' di giorni fa l'ho abbracciato.- Scrisse sentendosi solo, in quel viaggio ancora lungo.

-Ma non mi dire. E lui? Come l'ha presa?- Domandò lo sconosciuto.

-Non saprei... la moglie penso ci abbia visti, ma io ero felice! L'uomo che amo sembrava così fragile, così debole ed era così carino. L'avrei tenuto vicino a me per ore.- Rispose rapidamente il castano sentendo una voce parlargli.

-Posso sedermi?- Gli chiese ed il ragazzo annuì sorridente.

Non alzò lo sguardo continuando a scrivere al contatto.

-Fragile? Debole? Perché dici così?- Domandò stranito lo sconosciuto.

-Sembrava sul punto di piangere, era così piccolo in confronto a come vuole apparire. Desidero proteggerlo, voglio dirgli che lo amo e baciarlo ogni volta che posso. In quel momento eravamo solo io e lui, non importava se lui era un professore, io ero l'alunno, lui era sposato, la moglie era lì, la differenza di età. Nulla. Eravamo semplicemente due creature, in mezzo al cortile della scuola, io innamorato, lui non lo so.- Replicò il ragazzo sorridendo.

-Piccolo, sei davvero meraviglioso e quell'uomo è fortunato. Non finirò mai di ripeterlo.- Commentò il contatto. -E lo sei pure tu.-

-Perché?- Si stupì il giovane corrugando le sopracciglia.

-Alza lo sguardo.-

Eren eseguì incontrando gli occhi impassibili del professore. Era appoggiato con il gomito al finestrino, mentre scrutava il cellulare alternandolo al castano.

Quest'ultimo arrossì e sgranò gli occhi per la sorpresa.

'Era lui che prima mi ha parlato?!' Esclamò essendo stato maleducato per non averlo nemmeno salutato.

-Levi?- Domandò di getto il più piccolo, mentre l'uomo roteava gli occhi al cielo.

-Alla buon ora, Jeager.- Commentò ironico il corvino. -Eri completamente preso.- Disse poi indicando il cellulare del giovane.

-Scusami... ecco...- Balbettò Eren non sapendo che spiegazione inventarsi.

-Non fa nulla, sono felice che hai trovato qualcuno.- Ammise fingendosi contento per il ragazzo.

Il castano notò quella leggera nota di malinconia, la quale invadeva gli occhi grigi del più grande.
Lasciò perdere per il momento.

-Che cosa ci fai qui?- Chiese al professore.

-Per il tuo stesso motivo.- Rispose semplicemente guardando fuori dal finestrino.

-Sei... sei andato a trovare Marco?- Si meravigliò il più piccolo.

-Te l'ho detto che voi siete una parte di me, comunque mi dispiaceva non essere stato presente al funerale così ho pensato di andarci quando avevo un po' di tempo.- Spiegò l'uomo guardando Eren.

-Tiene davvero tanto a noi...- Borbottò il giovane senza passare inosservato al più basso.

-Si, piccolo, ma più di tutti tengo a te. Come ti ho già detto.- Rispose il corvino facendo arrossire il ragazzo.

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