-È una sorpresa per me?- Domandò il castano al miglior amico.
-Si. E non ti preoccupare, i tuoi genitori sanno già tutto. Ho spiegato che saresti stato con me questo weekend, gli ho fatto vedere dove siamo e la prenotazione è appunto con i nostri nomi. Non c'è nessun altro.- Spiegò il biondo tranquillamente.
Eren era andato a casa dell'amico un venerdì pomeriggio, in quel momento gli aveva rivelato che aveva organizzato una particolare gita. Così il castano si era incuriosito, ma Armin restava parecchio evasivo.
Sentì il campanello suonare, così il più piccolo prese la direzione del piano inferiore della sua enorme ed accogliente casa.
Prima di aprire la porta d'ingresso si voltò verso l'amico.-Girati.- Gli ordinò dolcemente.
-Perché?- Si accigliò il più alto.
-Devo bendarti. È una sorpresa, dopotutto.- Sorrise mostrando un pezzo di stoffa bianco tra le mani.
-Oh... va bene.- Mormorò obbedendo al più piccolo.
Armin velocemente bendò il ragazzo, poi aprì la porta.
Colui o colei che aveva suonato al campanello non parlò ed al castano fu molto difficile capire chi fosse.-Andiamo, Eren.- Disse il biondo afferrando l'amico per mano.
-Ma... chi era?- Chiese il castano camminando terrorizzato di cadere a terra o di farsi male.
-Nessuno... il postino...- Mentì spudoratamente il biondo.
Portò il miglior amico in auto, lo fece salire nel sedile posteriore insieme a lui e gli allacciò la cintura.
-Posso toglierla?- Chiese Eren avvicinando le mani sulla benda.
-No!- Esclamò il più basso. -Devi aspettare finché non saremo arrivati.-
-Quanto ci metteremo?- Chiese Eren appoggiando una mano fuori dal finestrino.
-Non saprei...- Borbottò Armin mentre qualcuno suggeriva la risposta. -Un'oretta...-
-Devo stare un'ora così?!- Esclamò Eren lasciando trapelare una risata.
L'auto partì all'improvviso, ed i passeggeri in silenzio decisero di ascoltare la musica.
Fu più che altro una scelta dell'autista, così da permettere al castano di non riconoscere le altre persone in auto.Mancava poco all'arrivo ed il più piccolo della combriccola lo fece sapere al migliore amico.
Ad Eren cominciò a risultare sospetta una cosa.-Armin?- Lo chiamò cercandolo con una mano.
-Dimmi.- Replicò facendo cenno agli altri di spegnere la musica.
-Ma la tua auto si guida da sola?- Domandò ingenuamente e per poco le persone ancora nell'ignoto non scoppiarono a ridere.
-No, certo che no.- Rispose il biondo corrugando le sopracciglia.
-Se è così, chi sta guidando l'auto?- Chiese preoccupato il castano.
-I... i miei genitori...- Mormorò mentendo il biondo.
-Ah... Salve.- Li salutò arrossendo per essere stato maleducato con gli Arlert.
-Ci fa piacere conoscerti.- Parlò una delle due persone improvvisando una voce femminile.
-Anche a me.-
-Siamo arrivati, ragazzi.- Parlò qualcun altro, questa volta, con una voce più profonda per imitare il padre di Armin.
L'auto si fermò, permettendo all'autista di parcheggiare. Eren intanto si guardava intorno nonostante non potesse vedere nulla.
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Whatsapp //EreRi\\
FanficEren Jaeger un sedicenne ancora perso nel divertimento, scaricherà per la prima volta WhatsApp (l'ormai famosa applicazione di comunicazione di cui tutti o quasi fanno uso). Un ragazzo estraneo a quel mondo scoprirà che non tutto può essere normale...