15.-Accidental Kiss-

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Giovedì sera passato in discoteca.
Eren appena tornato da scuola aveva discusso con Armin del comportamento assurdo del professore, nei suoi confronti. L'aveva umiliato ed in classe lo trattavano sempre peggio, dopo la spinta data a Mikasa.

Quest'ultima difendeva Eren, al quale importava poco e niente.
Il castano rientrò a casa teso, infuriato, non era potuto andare in palestra dato che al giovedì era chiusa.

Aspettò che chiunque lo chiamasse per liberare la mente, tutti tranne lo sconosciuto a cui non aveva nemmeno risposto.

Il contatto continuava a mandare lo stesso messaggio a ripetizione, a distanza di un'ora. Anche la notte.
Infatti la notte passata il ragazzo non aveva chiuso occhio, ricevendo messaggi dagli amici e dallo sconosciuto.

Quel giorno era particolarmente nervoso, persino in classe con gli amici e si era beccato un ulteriore infamata da parte di Levi quando aveva chiesto di andare in bagno, nel modo più gentile possibile.

L'uomo l'aveva fatto passare dalla parte del torto con frasi come 'almeno stai attento a lezione, così quando ti interrogo sarai preparato'.
Eren l'aveva guardato con disprezzo e mandato a quel paese, purtroppo l'aveva fatto ad alta voce e il professore l'aveva spedito fuori dalla classe con una nota.

'Poteva andare peggio?!' Gridò dentro di sé buttandosi sul letto.

Voleva solamente dormire, ma gli riusciva impossibile. Per il giorno seguente avrebbe dovuto studiare nonostante non ne avesse voglia.
Aprì i libri tuffando la testa tra le pagine, socchiuse gli occhi ascoltando l'amata musica ed addormentandosi.


L'arrivo frequente di messaggi lo fece svegliare.
Quel fastidioso trillo gli martellava in testa, imprecò ed infuriato aprì WhatsApp.

Gli amici stavano discutendo sull'andare in discoteca quella sera. C'era chi obiettava e chi no, ma alla fine si misero d'accordo e decisero di andare. Eren roteò gli occhi non sapendo cosa fare, chiuse la chat aprendo quella dello sconosciuto.

-Ragazzino puoi anche rispondere. Sarò 'bastardo' e quello che vuoi, ma almeno dimmelo se ti sto antipatico. O sei troppo occupato a fare 'esercizio' con Erwin?- Scrisse il contatto sottolineando la parola 'esercizio'.

Il castano si alterò, stanco di essere preso in giro da tutti e considerato un poco di buono che se la faceva coi professori.

-Non mi stai antipatico, mi stai proprio sulle scatole. Non ti sopporto, non sopporto nessuno e sopratutto quel 'gigante' dei miei stivali! Azzardati un'altra volta di farmi passare per una persona del genere e ti denuncio!- Rispose infuriato con il mondo.

-Cavolo, una tua risposta! Non me l'aspettavo. Come stai? Ti sento arrabbiato.-

-Senti, se devi darmi fastidio lascia perdere. Non ho dormito per colpa tua e da due giorni Levi ce l'ha con me. Lo odio! Lo odio! E lo detesto! O ma un giorno mi vendicherò, gli farò talmente male che quello che prova con la moglie è niente!-

Eren spense il cellulare tornando a studiare, mentre un piano per far soffrire prima lo sconosciuto, poi Levi, gli invadeva la testa.

'Stasera andrò in discoteca.'


Il ragazzo uscì di casa salendo in macchina con Reiner e i due fidanzati.
Passarono a prendere Mikasa, la quale sorrise al castano ricevendo un occhiolino come risposta. Restò stupita da quel comportamento, ma felice gli fece una carezza sulla guancia.

Scesero davanti al 'Wall Rose', il castano entrò in discoteca sorridente.
Si diresse verso il bar prendendo una bibita, la corvina lo raggiunse ed il giovane le offrì qualcosa di alcolico.



Eren riuscì ad ubriacarsi per la prima volta, la ragazza era ancora abbastanza lucida per capire che l'amico era totalmente brillo.
Non si preoccupò della sua scelta, così lo lasciò fare ed i due si misero a ballare.

Il castano stringeva a sé Mikasa, mentre le baciava il collo. La ragazza lasciò ad Eren fare quello che voleva, non le importava di essere usata o amata, a lei bastava avere il ragazzo per sé.

Il giovane estrasse il cellulare aprendo la chat del 'gigante', gli riusciva difficile persino leggere, ma intuì che quello fosse il contatto giusto.

Riuscì ad aprire la fotocamera, la corvina non ebbe il tempo di capire cosa volesse fare il giovane che si ritrovò le labbra di Eren sulle proprie.
Pazza di gioia si aggrappò al collo del castano, mentre quest'ultimo scattava la foto.

Il bacio si fece più appassionato, le lingue si intrecciarono ed i due si divisero solo per riprendere fiato.
La testa del ragazzo cominciava a martellare, stava per vomitare e sentiva caldo.

Abbandonò l'amica uscendo dalla discoteca, si appoggiò ad un albero mentre con l'altra mano inviava la foto.
Non riusciva a capire più nulla, vide solo un uomo avvicinarsi a lui poco prima di perdere i sensi tra le braccia dello sconosciuto.


Eren si risvegliò a casa propria nel bel mezzo della notte, la madre gli sorrise accarezzandogli il viso pallido. Il giovane stava recuperando lentamente i sensi, mentre la sbronza cominciava a passargli. Tuttavia non ricordava come ci fosse finito in casa propria.

La madre lo rassicurò dicendogli di riposarsi e gli chiese se se la sentiva di andare a scuola.
Eren annuì, restare a casa non gli piaceva ed aveva bisogno di distrarsi.

Chiuse gli occhi coricandosi.


Sentì la sveglia in ritardo, corse giù dal letto e si vestì in fretta. Prese lo zaino dirigendosi a scuola, mentre guardava gli ultimi messaggi.

Aprì sbadatamente la chat con lo sconosciuto, vide la foto mandata la notte precedente trattenendo un grido di terrore. Aveva baciato Mikasa e mandato una foto al contatto.

'No! No! No!' Si ripeteva entrando a scuola in tempo col suono della campanella.

Davanti alla propria classe spense il cellulare entrando.
Alla prima ora aveva matematica, per cui avrebbe potuto pensare tranquillamente cosa fare per scusarsi.



//Quella foto EreMika ha riempito la memoria del mio cellulare 😂😂👿\\

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