53.-Silence-

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Il lunedì mattina a scuola fu molto più tranquillo del solito. Eren e i suoi amici sorridevano al pensiero del weekend trascorso insieme.

Nonostante fossero stati più con la loro metà, si erano visti per i pasti e per qualche passeggiata nei dintorni.

Il castano si era chiesto più volte cosa avessero fatto i due fidanzati nella maggior parte del tempo, ma alla fine aveva scartato l'idea di porsi domande ed aveva lasciato perdere. Considerando il facile imbarazzo di Armin e l'altrettanta facilità nell'innervosire Jean.

I tre amici si salutarono raggiungendo le rispettive aule. Il biondo si separò dal gruppo, salutando il fidanzato con un tenero bacio sulla guancia.

-Che carini.- Pensò un po' troppo ad alta voce Eren.

-Geloso?- Scherzò il più alto incamminandosi verso la loro classe.

-Si, tantissimo.- Rise il castano seguendo l'amico.

-Tranquillo, non sono io quello che si offenderebbe. Ma qualcun altro.- Sussurrò il più grande indicando Levi poco distante da loro.

Eren sorrise al fidanzato, senza farlo notare alle altre studentesse.
Impresa solitamente impossibile dati i loro occhi, perennemente, puntati sull'uomo.

Il professore si avvicinò alla porta dell'aula, facendo accomodare prima i due amici e poi entrò.

-Hai fatto prima di me, oggi non sei in ritardo, Jaeger.- Ammise davanti alla classe.

Gli studenti si voltarono verso il compagno convinti che la risposta avrebbe scatenato un enorme litigio, così da fargli saltare la lezione.

-Eh si...- Commentò il ragazzo. -L'ho fatto per lei.-

Il corvino socchiuse gli occhi. Parlando di Levi, l'uomo non era una persona che si imbarazzava facilmente. Ma, in quel momento, sarebbe arrossito senz'altro se avesse guardato in volto il giovane.

-Cominciamo, allora.- Disse rivolgendosi alla classe.



La lezione, incredibilmente, noiosa, se non per il professore, passò lasciando il posto all'intervallo.
Gli studenti si rigettarono nel corridoio, stanchi e desiderosi di cambiare aria.

Eren non aveva dato segni di comportamenti sbagliati e questo aveva permesso a Levi di domare la classe.

Il castano uscì dall'aula, restò nei paraggi, maledicendosi per averlo fatto. Mikasa si avvicinò al giovane con uno strano sorriso sul volto.

-Eren!- Esclamò un po' troppo ad alta voce.

Il ragazzo fece per scostarla, ma lei si era già avvinghiata al collo del più piccolo.
Lo abbracciò dolcemente, mentre gli altri alunni che passavano in corridoio trovavano tenera la scena.

Eren, in un primo momento, l'avrebbe malamente scostata o spintonata, ma difronte a molte altre persone non poteva farlo.

Appoggiò le proprie mani sulle spalle della corvina, fingendo un abbraccio.

-Ti è piaciuta?- Chiese la ragazza, sempre con toni di voce troppo alti.

I due si staccarono dall'abbraccio, ma il castano non capiva a cosa si riferisse Mikasa.

-Che cosa?-

-La collana.- Disse prendendola in mano.

-Ma... ma...- Il ragazzo balbettò, il ciondolo non gliel'aveva regalato la corvina.

Cosa le era saltato in mente?

-Non fare il timido, so che insieme siamo un po' strani. Ma, io ti amo davvero tanto, volevo sapere se ti era piaciuto il mio regalo.- Spiegò causando l'imbarazzo nel più piccolo e marcando il 'mio' nella frase.

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