-Mi permetto di dirle che lei è fin troppo ostinato.-
-È importante, Mikasa. Cosa è successo ieri? Perché Eren oggi non è venuto a scuola?- Chiese il professore dopo aver prelevato la ragazza dall'aula in cui la lezione proseguiva normalmente.
-Non credo lei debba saperlo. Ma se vuole, posso dirle che non si sente bene.- Rispose restando vaga la corvina.
-Sei sicura? Voglio dire... ieri all'improvviso si è sentito male, sono stato io o una casualità?-
La giovane fece spallucce, guardò il corridoio vuoto sperando che l'uomo la lasciasse stare.
-Posso andare?- Domandò Mikasa incrociando le braccia.
Levi non la trattenne oltre annuendo abbassando il capo sul pavimento lucido del corridoio. La corvina raccolse il proprio zaino allontanandosi dal professore.
-Perché ieri eri lì?- Chiese il corvino senza accorgersene.
-Perché c'era anche lei? Se ricordo bene non avrebbe dovuto stare più con Eren.- Commentò acida la ragazza entrando nella propria aula.
'Non hai risposto, di nuovo.'
-Come ti senti, tesoro?- Domandò la madre del castano entrando nella camera del figlio.
-Meglio...- Sussurrò appena notando la donna portargli la colazione.
-Mi hai fatto preoccupare da morire, lo sai? Per fortuna c'era Mikasa lì, con te.- Proseguì la madre sedendosi accanto al giovane.
-Davvero? Mi ha riportato lei a casa?-
-No, no. Sono venuta a prenderti, e lei mi ha raccontato cosa è successo.-
Il castano all'improvviso ricordò di essere stato al parco, era seduto sulla riva del laghetto ma in compagnia del 'fidanzato'.
-E cosa è successo?- Chiese il ragazzo cercando di fingere una perdita di memoria.
Era preoccupato per Levi.
La presenza del professore poteva essere messa in discussione ed i genitori di Eren avrebbero potuto pensare di denunciarlo.
Mikasa avrebbe potuto sentire la loro conversazione.-Tesoro, davvero non ricordi? Eri con i tuoi amici, no?-
'Amici?'
-Con... con chi? Esattamente.-
-Quei ragazzi con cui uscivi spesso... a proposito, ultimamente non ti sento più parlare di loro. Va tutto bene tra voi?- Si preoccupò la madre.
-Oh...- Eren annuì cercando di inventarsi qualcosa per la rottura con il gruppo. -Semplicemente... voglio recuperare con la scuola e... e sto poco con loro. Mi vedo più con Armin...-
-Capisco.- Commentò Carla non ricordandosi del ragazzo appena menzionato dal figlio. -Comunque ieri eri con loro al parco e... forse per una dimenticanza hanno acceso una sigaretta. È stato un incidente, poteva capitare a chiunque. L'importante è che tu non ti senta di nuovo male.-
Il castano annuì, la ragazza aveva coperto la presenza di Levi.
In un certo senso, era stata gentile.
Ma perché l'aveva fatto? Era la domanda che Eren non riusciva a rispondere.-Si... nemmeno io me ne sono accorto e... non mi sono allontanato in tempo.- Tentò di scusarsi con la madre.
-Adesso vado a fare la spesa, ricordati di chiamarmi se succede qualsiasi cosa.- Disse la donna alzandosi dal letto.
Lasciò un veloce bacio sulla fronte del castano, si diresse verso la porta sorridendo ad Eren.
-Sono fiera di te.- Ammise la madre trovando il figlio cresciuto e maturo rispetto agli anni passati.
Eren si stancò presto di restarsene nel letto, decise di vestirsi e di uscire a prendere una boccata d'aria.
Non sarebbe andato da nessuna parte, non voleva far preoccupare la madre.Si sedette sui gradini di casa, notando il suo vicino uscire e dirigersi verso la propria auto.
-Ciao Eren, oggi sei a casa?- Lo salutò l'uomo con un sorriso.
-Si... non mi sento bene... lei come sta?- Chiese salutando il vicino con la mano.
-A meraviglia, a breve mi sposerò.- Ammise arrossendo leggermente.
-Sul serio?- Balbettò sorpreso congratulandosi poi con l'uomo.
-Si... la mia fidanzata dovrebbe arrivare da un momento all'altro.- Ammise volgendo lo sguardo verso la strada.
Come se avesse predetto il futuro, un'auto parcheggiò di fronte alla casa del vicino di Eren.
Il ragazzo sbirciò dentro l'auto da lontano, notando una donna raccogliere le proprie cose ed uscire.Spalancò la bocca riconoscendo la persona ora sul marciapiede.
-Eren?- Si accigliò lei sconcertata.
-Lei... lei è la moglie... cioè la ex moglie di...- Il castano non trovava le parole giuste.
La futura vicina di casa sarebbe stata Petra, la stessa donna che non molto tempo fa ci aveva provato anche con il più piccolo.
-Eren ti presento la mia futura moglie.- Si avvicinò il vicino di casa del giovane, avvolgendo la vita della donna.
Il ragazzo sorrise salutando Petra, la quale finse a sua volta che tra loro fosse tutto normale.
Il cellulare del ragazzo lo avvisò di un messaggio appena spedito.
Tirò fuori il cellulare aprendo WhatsApp.-Io... devo rientrare...- Balbettò improvvisamente nervoso. -Ci vediamo... e... congratulazioni, ancora...-
Petra ed Oruo lo salutarono mentre il castano rientrava in casa.
Si sedette sul divano, furioso.Una foto era appena stata spedita dal numero di Armin, ma chi aveva scritto era chiaramente il fidanzato di quest'ultimo.
C'era il professore di storia un po' troppo vicino a Mikasa.
'Non mi interessano le buone ragioni di quella lì per averlo coperto ieri. Ma non si deve permettere di stargli così vicino. Così come Levi non deve stringerle il polso quando gli pare.' Pensava tra sé e sé leggendo il messaggio di Jean.
-Non so come sia successo o cosa sia successo, ma ho sentito che parlavano. Lui vuole sapere cosa è accaduto e lei è fin troppo evasiva. Per citare le loro parole:
L: Ieri mi ha fatto preoccupare. Va tutto bene?
M: Non deve preoccuparsi, non c'è nulla da sapere.-Eren non rispose leggendo che Jean stava ancora scrivendo.
-Tu ne sai qualcosa? Cosa è successo tra Mikasa e Levi ieri?-
-Non so nulla... grazie per avermelo detto. Vedrò cosa fare.-
-Di nulla.-
'Cosa hanno fatto ieri dopo avermi riportato a casa?'
//Pronte per l'episodio di oggi?
(Io devo ancora vedere due episodi🤦🏻♀️)\\
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Whatsapp //EreRi\\
Hayran KurguEren Jaeger un sedicenne ancora perso nel divertimento, scaricherà per la prima volta WhatsApp (l'ormai famosa applicazione di comunicazione di cui tutti o quasi fanno uso). Un ragazzo estraneo a quel mondo scoprirà che non tutto può essere normale...