39.-'You Are My Boyfriend'-

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-Gigante! Gigante!- Scrisse euforico il più piccolo poco prima di coricarsi.

-Che succede?- Domandò preoccupato l'uomo.

-Lo amo!-

-CHI?!- S'infuriò il contatto.

-Levi, chi se no?-

-E... beh lo so, questo. Sai com'è, Levi...- Il contatto lasciò il messaggio incompleto, ma non ricevette risposta. -Ma hai capito chi sono?-

-Si. Sei un uomo alto, simpatico ed etero, giusto?- Scrisse ironicamente scoppiando a ridere.

-Complimenti... non hai indovinato.-

-Mannaggia!- Ridacchiò Eren arrossendo per ciò che quella mattina era accaduto in classe.

-Ti amo, piccolo.- Confessò il più grande.

-Io di più, gigante.- Rispose innamorato il castano.

-Sei nervoso?- Domandò il contatto.

-Si, come lo sai?!-

-Sono uno stalker, a cui piace fare pensieri perversi su te. Ricordi?-

-Ma leggermi nella mente è da pazzi.- Commentò divertito il più piccolo.

-Io sono pazzo di te, comunque... cosa ti preoccupa?-

-Non sono preoccupato, sto ancora pensando ad oggi... a quando abbiamo fatto l'amore...- Rispose titubante e sperando di non offendere l'uomo.

-Ti stai pentendo?- Scrisse amareggiato il più grande. -Sono io a sopportare il dolore, se t'interessa.- Ironizzò poi.

Eren sgranò gli occhi, capendo a cosa si riferisse lo 'sconosciuto'.

-Non mi pento. Di nulla. Ma... l'ho trovato strano, non immaginavo in quel momento... e in quel posto...- Spiegò il più giovane. -Mi è piaciuto, Levi.-

-Fa strano leggere il mio nome, sai?- Ammise divertito il più grande. -Nemmeno io me l'aspettavo, e... sopratutto non pensavo di lasciarmi andare a te. La prossima volta, presto piccolo, non sarà così.-

Il castano arrossì più che poté, era eccitato, elettrizzato, ma anche spaventato.

'Fa male?'

-A proposito, domani ci sarà un'assemblea d'istituto per cui non portare i libri.-

-Sicuro? Mi devo fidare come quella volta? Quando mi hai fatto studiare per niente?- Lo rimbeccò il più piccolo.

-Questa volta sono serio.- Si scusò il corvino.

-Va bene... ti perdono 'gigante'.-

Passò qualche minuto prima che uno dei due riprendesse a scrivere.
Fu Eren a domandare qualcosa che lo turbava dalla mattina, dopo il loro magico momento.

-Adesso cosa siamo?-

-In che senso?-

-Cosa siamo, noi?-

-Un alunno ed un professore? Due umani? Un uomo ed un ragazzo? Un adulto ed un adolescente? Il 'gigante' ed il suo 'piccolo'?- Scrisse qualche ipotesi, non intuendo a dove volesse andare a parare il castano.

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