-Posso entrare, tesoro?- Domandò la madre di Eren in tarda ora.
-Si...- Sussurrò il figlio quanto bastava per farsi sentire.
-Cosa fai?- Cominciò la donna in un tentativo di riconciliarsi col castano.
-Parlavo con Armin.- Disse sinceramente il più piccolo spegnendo il cellulare. -Ma adesso vado a dormire.- Concluse alzandosi dalla scrivania.
-Possiamo parlare?-
-Di che cosa?-
-Di quello che è accaduto poco fa.-
-Non credo ci sia niente da aggiungere.-
-Io e tuo padre ne abbiamo parlato. Ma... prima di farti sapere cosa abbiamo deciso, voglio che tu mi dica un'ultima cosa.- Disse la madre sedendosi accanto al figlio sul letto.
Eren si limitò a guardare Carla, voleva sapere in fretta su cosa si fossero messi d'accordo.
-Tesoro, ti piaceva?- Chiese all'improvviso la madre.
-No.- Ammise il figlio e questa volta le sue orecchie non divennero rosse.
-Allora, in questo caso...- La donna venne interrotta dalla voce del castano.
-Mi piace anche adesso.- Completò la frase il ragazzo.
Carla lasciò andare un sospiro, prima di decidere come far capire al figlio il motivo delle loro azioni.
-Tuo padre vuole sporgere denuncia. Il prima possibile.- Disse la donna.
-No! Non avete nessuna prova che lui sia... sia... quello che credete sia. Non potete basarvi solo su...- Il giovane tratteneva le lacrime, l'amato stava per finire nei guai ed in parte era colpa sua.
-È quello che gli ho spiegato anch'io. Ossia che non avendo niente, è impossibile denunciarlo. A meno che tu non parli.- Tentò la madre di convincere tra le righe il figlio a dirle tutto quello che sapeva. -Così abbiamo deciso un'altra cosa.-
-Quale?-
-Qualunque cosa ci sia tra voi due, devi farla finire. E voglio sapere con precisione dove vai ogni volta che esci.- Disse Carla guardando il più piccolo negli occhi. -Se scopro che ci stai raccontando una bugia... sai già a cosa andrà incontro quell'uomo.-
Eren guardava stupito la madre. Gli stava davvero ordinando di non stare più con Levi? Gli stava davvero dicendo che se si fossero visti, il professore sarebbe stato denunciato? E, sopratutto, il castano doveva sopprimere i propri sentimenti per il più grande?
-State scherzando?!- Sbottò il giovane infuriato più di prima.
-No. La scelta spetta a te.- Concluse la madre dirigendosi verso la porta della stanza.
Fece per chiudere la porta, ma si ricordò di un'ultima cosa.
-E per una settimana sei in punizione.-
'Splendido.'
Eren non proferì parola. Si alzò dal letto cercando di sbollire la rabbia, ma non trovando la maniera per farlo si rimise a letto.
Guardò il soffitto, maledicendo chiunque stesse mettendo i bastoni tra le ruote al ragazzo ed al corvino.
'Cosa abbiamo fatto di male?' Si chiese addormentandosi.
Il ragazzo quella mattina non aveva fatto colazione.
Non era in ritardo, ma semplicemente non voleva stare con i genitori.Li aveva salutati a malapena e si era diretto a scuola.
Fuori, nel cortile, c'erano Armin e Jean. I suoi amici lo raggiunsero sorridenti, ma il castano non riuscì a sorridere.
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Whatsapp //EreRi\\
FanfictionEren Jaeger un sedicenne ancora perso nel divertimento, scaricherà per la prima volta WhatsApp (l'ormai famosa applicazione di comunicazione di cui tutti o quasi fanno uso). Un ragazzo estraneo a quel mondo scoprirà che non tutto può essere normale...