28.-Crazy Woman-

3K 332 267
                                    

Levi la notte uscì di casa, la donna non apriva la porta della loro camera e lui non si sarebbe messo a dormire sul divano.

Prese la macchina non avendo nulla in mente se non fare un giro in città.
Negli ultimi tre giorni non aveva avuto modo di parlare con Eren, tramite la sua seconda identità.

Ed il non ricevere messaggi da parte del più piccolo lo turbavano.

'Forse anche lui è impegnato.' Borbottò fermandosi in un parcheggio.

Accese la radio, voleva distrarsi ma di musica bella non c'era traccia. Abbassò il sedile, aveva sonno e l'unico posto in cui avrebbe potuto dormire era la propria auto.

Bloccò gli sportelli, rabbrividendo. Il suo gesto lo portò a pensare ad Erwin, l'uomo che aveva tentato di stuprare Eren e che era stato picchiato dal corvino.

Levi voleva dargli una lezione, lo aveva incontrato fuori da scuola e l'unica idea che gli balenò in testa, fu proporgli di recarsi in palestra.
Prenderlo a pugni lì era più consono, che farlo a scuola.

I due si erano sfidati, come erano soliti fare ai tempi della scuola. Si incontravano spesso in palestra, così tra i due uomini era nata una bella amicizia. La quale finì quando Erwin aveva giocato lo stesso gioco, che qualche sera prima aveva ripetuto con il castano.

Levi nutriva dei sospetti nei confronti del più alto, così non c'era cascato, ed i due avevano finito per picchiarsi anche da ragazzi.

Non si erano più parlati e, date le diverse idee che i due avevano per il loro futuro, sperarono di non rincontrarsi più.
La fortuna li aveva divisi alle superiori, ma al lavoro no.

Il corvino odiava dover collaborare con il più grande, ma aveva superato la fase giovanile ed ormai sposato pensò di trattarlo con il rispetto che meritava.

Eren era troppo ingenuo per poter percepire il pericolo, ed il professore lo stava aiutando a 'risvegliare' l'intelletto del ragazzo.

'È intelligente, perché spreca la sua qualità così?' Pensava durante le ore di lezione.

Armin doveva essere un aiuto, una nuova amicizia e poteva fargli scoprire chi era lo 'sconosciuto', ma a quanto pareva le idee del corvino non si erano manifestate.

Erano amici, stavano insieme ed il giovane migliorava, ma Eren sembrava non comprendere l'identità del contatto.

-Devo scrivergli.- Pensò aprendo WhatsApp.

Levi sbadigliò, il sonno lo stava uccidendo, ma aveva bisogno di sentire qualcuno che amava.

'Chissà cosa mi ha risposto dopo quel 'ti amo'' Si chiese sorridendo.

Aveva confessato al più piccolo i propri sentimenti, forse Eren era in confusione.
Amava Levi, ma non sapendo che lo stesso scriveva con lui, cosa pensava dello sconosciuto?

'La sua foto profilo... l'ha tolta?' Si stupì.

Aprì il contatto del giovane. Sgranando gli occhi e lasciando trapelare un mormorio.
Non riusciva a leggere l'ultimo accesso ed un dubbio si materializzò nella mente del corvino.

-Mi ha bloccato?!- Esclamò sconcertato.

L'amore per il più piccolo aveva      causato ciò? O c'era dell'altro.

'E questo messaggio?'

Lesse l'ultimo testo spedito dal castano. Era triste, addolorato e sembrava avesse aspettato lo sconosciuto.

'Mi ha atteso per più di un ora? Perché?'

Vide numerosi altri messaggi spediti dal ragazzo e da 'lui', ma quest'ultimo non aveva più aperto WhatsApp.

Rilesse la chat dopo la sua dichiarazione. Vide come un'altra persona aveva parlato con il ragazzo e gli avesse dato appuntamento alla stazione.
Levi pensò che fosse passato ed strano, di solito lo chiamava 'piccolo', lo riempiva di battutine, conosceva i posti che frequentava spesso e sopratutto se fosse stato il corvino a scrivere, avrebbe saputo il perché della propria assenza.

'Qualcuno ha trovato il mio cellulare? E l'unica persona che può averlo fatto...'



-Petra!- Gridò il corvino rientrando in casa.

Era notte fonda, ma a Levi importava minimamente. Infuriato, pieno di risentimento ed odio nei confronti della donna, aveva guidato fino alla propria abitazione.

Voleva spiegazioni.

-Cosa gridi?!- Lo rimproverò uscendo dalla camera.

-Hai scritto con Eren?!- Sbottò puntandole un dito contro. -È questa la vendetta di cui parli?-

-Oh, scusami. Davvero, mi dispiace, se adesso il tuo 'piccolo' ti odia così tanto. Potrei farmi perdonare... vediamo... trovato! Gli chiederò di uscire con me, oppure ci può andare Erwin con lui.- Lo derise la donna fingendosi preoccupata.

-Se fossi un uomo i avrei già preso a pugni.- La avvertì Levi furibondo. -Come ti sei permessa di ingannarlo? Lui credeva in me, adesso mi ha bloccato, come pensi di risolvere?-

-Non sono problemi miei. Lui ti odia, non aprirà più i rapporti con te ed il vero Levi è troppo 'impacciato' da non riuscirci a parlare. Tu chiedi il divorzio? Va bene. Ma nessun altro ti vorrà, lo sai?- Sghignazzò Petra rientrando in camera sua.

Prese una valigia cominciando a riempirla delle sue cose.

-Dove vai?- Chiese l'uomo ferito.

-Da Oruo. Non penserai mica che passi la notte qui, ora che sei tornato.- Rispose acida la, ormai, ex moglie.

-Questo fine settimana sarà pronto. Ti mando un messaggio per firmarlo.- Disse l'uomo seguendo la donna uscire di casa.

-Certo. Ci si vede, 'gigante'.- Ridacchiò chiudendo la porta alle proprie spalle.

Levi si appoggiò contro il muro, fece trapelare un sospiro scoppiando in lacrime.
Si strinse in un abbraccio, maledicendosi.

Lasciare il cellulare acceso, nella camera da letto, con Petra nei paraggi era stato un errore.
L'uomo era andato a farsi una doccia, così la donna aveva avuto tutto il tempo per leggere la chat e messaggiare con il più piccolo.

'Eren...' Lo chiamò ripensando all'abbraccio ricevuto dal castano, la mattina.

Voleva averlo vicino a sé persino in quell'istante.
Levi pianse tutta la notte, il matrimonio in cui aveva creduto era appena andato in frantumi, Eren lo vedeva come un mostro che si era approfittato di lui ed ora il corvino era solo.

Poteva solamente sperare che il più giovane capisse chi fosse il contatto, o che lo sbloccasse.
Perché l'affermazione della donna era vera, Levi Ackerman non ce l'avrebbe mai fatta a confessarsi ad Eren.

Dietro uno schermo era più semplice, ma nella realtà potevano esserci conseguenze.

'Lui mi ama, ma... ma io sarò capace di dirglielo?'




//Ebbene si, questa è la verità.

Forse aggiorno anche più tardi❤️

Nelle ore di disegno (a scuola), una delle modelle assomigliava parecchio al Titano Sorridente (da notare la madre di Eren🙈) GiuliaMariani763 ❤️😘 (mi sopporti?)\\

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Nelle ore di disegno (a scuola), una delle modelle assomigliava parecchio al Titano Sorridente (da notare la madre di Eren🙈)
GiuliaMariani763 ❤️😘 (mi sopporti?)\\

Whatsapp    //EreRi\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora