36.-Trusting Someone-

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Levi appena uscito dal bagno, indossando il suo 'pigiama', si era infilato sotto le coperte.
In realtà non aveva un vero e proprio pigiama dato che non dormiva praticamente mai.

Indossava solo una canottiera nera attillata e i boxer.
Si coprì con le coperte, le quali lo avvolsero in un calduccio confortante.

Aprì WhatsApp trovando il contatto del castano, sussultò vedendo la sua immagine profilo diversa da quella solita.
Il potergli scrivere lo rendeva felice, finalmente avrebbe potuto dire al più piccolo cosa provava.

Guardò la foto profilo, il ragazzo era insieme a Jean ed Armin. Tutti e tre abbracciati.
Sorridevano, il sorriso di Eren era sincero. Quei tre formavano un gruppetto niente male, andavano d'accordo, si aiutavano a vicenda e si volevano bene.

Levi sorrise notando il suo 'piccolo' incredibilmente bello. I capelli castani spettinati, dopo l'ora di educazione fisica, gli occhi verdi raggianti e vispi, le labbra piegate verso l'alto che formavano un enorme sorriso.

Il corvino era cotto del più giovane, si era innamorato come non lo era mai stato. Pensò per un istante al proprio matrimonio, immaginandosi con Eren.
La prospettiva gli piaceva molto di più.

'Piccolo, tra poco saprai tutto.'

La differenza tra l'Eren 'di prima' e l'Eren 'di adesso' era proprio nel sorriso del giovane.
Prima sorrideva per forza, contro voglia e il suo sguardo era spento, vuoto.
Adesso si notava il progresso della propria crescita.

-Buonasera Eren, sono Erwin.- Digitò inviando.

Si chiese se sarebbe riuscito ad impersonare il biondo, non doveva essere troppo difficile.

-'Buonasera'? Forse è più corretto un 'buonanotte'- Rispose ignaro di tutto il castano.

-E sei ancora sveglio?- Scrisse come ai vecchi tempi il più grande. -I bambini devono andare a dormire.-

-È stato lei a costringermi a non addormentarmi.- Ribatté il giovane.

-Giusto.-

-C'è qualcosa che non va?- Si preoccupò il più piccolo.

-No, Jaeger... quindi Levi per te è davvero importante.- Rispose aggrappandosi alla prima cosa che gli venne in mente.

-Ehm... si? Perché me lo richiede?-

-Volevo dirti che conosco lo sconosciuto.-

-Come l'altra volta? Possiamo non parlarne più? Mi ha detto le stesse parole anche quel giorno e poi mi ha mentito. Scusami, ma ora faccio fatica a crederle.- Scrisse il ragazzo volendo darci un taglio alla storia con Erwin.

-Lo so. Ho sbagliato, quella volta. Ma adesso sono serio.-

-Lo eri anche l'altro giorno.- Replicò distaccato il castano.

'Certo che anche lui...' Borbottò pensando al biondo il più basso. 'Così mi complica la vita.'

-Jaeger, ti ho già chiesto scusa. Non voglio più mentirti, ti fidi di me?- Domandò stupidamente il corvino.

-Fidarsi di qualcuno? Era difficile prima... ora non ne parliamo.- Scrisse amaramente il giovane.

-Posso semplicemente consigliarti di fare qualcosa?-

-Dipende.-

Levi pregava che il castano lo ascoltasse. Sospirò al pensiero che Eren lo insultasse o non lo ascoltasse, o peggio ancora bloccasse anche Erwin.

-Conosco il 'gigante'. È una brava persona, davvero. Lui vorrebbe parlarti, ma gli riesce difficile se non lo sblocchi. Mi ha chiesto di dirti di permettergli di scriverti.- Spiegò al ragazzo il quale ci mise un po' prima di rispondere.

-E non può parlarmi? Voglio vederlo in faccia, anzi no. Tanto non si presenterebbe come l'ultima volta.- Protestò il giovane triste.

-Ti può spiegare. Sbloccalo, poi sceglierai se credergli o no. Non ti interessa conoscere cosa ha da dirti? Davvero, Jaeger. Fallo. Se non ti convince potrai sempre bloccarlo di nuovo e rinunciare.- Insistette ancora il falso Erwin.

Il castano aspettò più del dovuto.
Eren stava rileggendo i messaggi, ci vedeva qualcosa di strano, ma la cosa che più lo insospettiva era come Erwin conoscesse il contatto e sembrava lo volesse aiutare.

Uscì da WhatsApp, era stanco di sentire chiunque dirgli cosa fare, ma sopratutto lui non aveva bisogno del 'gigante'.

Una serie di messaggi cominciarono ad invadergli il cellulare.

'Lo blocco se non se la smette.'

Levi era entrato in panico nel vedere che il ragazzo era uscito, non aveva risposto così aveva cominciato a tartassarlo.

-La smetta. Va bene, lo sblocco.-

Il corvino tirò un sospiro di sollievo. Almeno aveva ottenuto ciò che voleva, gli dispiaceva per Eren e per averlo messo sotto pressione, ma doveva dirgli tutto.

'Tanto quello che mi ha scritto è Erwin. Lui può pensare che io l'abbia sbloccato, mentre invece non sarà così.' Pensò il castano chiudendo gli occhi.

Prima di spegnere il cellulare aveva bloccato anche Erwin, così da non essere disturbato.

'E sogni d'oro a me!'



Nella notte sia Eren che Levi non presero sonno.
Il corvino imprecava per essere stato ingannato e bloccato in tutti e due i contatti.
Il castano invece continuava a pensare alla chat.

'Forse posso ascoltarlo.' Si disse rigirandosi nel letto.

Si passò le mani sugli occhi, li richiuse contando le pecorelle ma ancora non si addormentava.

'Che cavolo!' Gridò accedendo il cellulare.

Aprì il contatto del 'gigante'.
Lo sbloccò scrivendo il primo messaggio.

-Mi auguro per te che abbia una valida motivazione. Ti ascolterò, ma poi ti dirò di nuovo addio. Chiaro?- Scrisse in fretta Eren aspettando una risposta.

Levi stava per fare i salti di gioia nel leggere che il suo 'piccolo' gli aveva scritto.

-Ringrazierò a modo Erwin. Non lo picchierò, come Levi.- Rispose per rompere il ghiaccio.

-Muoviti.- Lo incalzò, nonostante la risatina trattenuta da parte del più piccolo.

-Okay, okay. Eren non sono venuto all'appuntamento perché mia moglie ha preso il mio cellulare e ha scritto con esso. Ti ha mentito, fingendosi me per vendicarsi. Dal 'ti amo' in poi non ero più io.- Cominciò il corvino nervoso.

-Poi?-

-Poi... Eren sono un professore di storia, ho chiesto il divorzio da mia moglie Petra e l'abbiamo firmato la settimana scorsa. Odio a morte il mio collega di ginnastica Erwin, tanto da picchiarlo. Ho accompagnato a casa una volta il mio 'piccolo' Eren, l'ho baciato in classe e sono geloso di lui. Vengo chiamato 'gigante' dai miei alunni e le studentesse mi amano.-

-Sono alto un metro e sessanta, ho i capelli corvini rasati sotto la nuca, gli occhi grigi contornati da occhiaie e ho un viso simile ad un cadavere. Mi vedi tutti i giorni a scuola e la settimana scorsa ti ho sentito parlare con Erwin.-

-Amo tutto di te, da circa tre anni. Volevo confessarti i miei sentimenti in quinta superiore, ma aspettare tanto mi uccide. Ora sto piangendo, pregando nel tuo perdono e vorrei sposarti. Vogli incontrarti e gridarti 'Ti Amo!'. Perché Eren, anche se ti tratto male, con superiorità, sono un bastardo e a volte perdo le staffe. Non potrei mai sostituirti con nessun altro.-

Lo sconosciuto lasciò trapelare un sospiro rileggendo i messaggi.

-Chi sono, piccolo?-



//E ci si vede domani❤️🙈\\

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