30.-I Admit That-

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-E quindi ti ha cacciato dall'aula? Proprio meschino...- Commentò Erwin sedendosi difronte al giovane, in un aula vuota.

Eren aveva raccontato per filo e per segno cosa fosse accaduto con il corvino, il professore si era ritrovato ad ascoltare una 'divertente' situazione ed una strana reazione del più piccolo.

'Mi piaci troppo, Jaeger.' Pensò notando il castano calmarsi.

-Quell'altro, invece, mi prende in giro. Dopo aver parlato con lui, mi ha proposto di incontrarlo e non si è presentato. Le sembra normale? Vorrei tanto scoprire chi sia, voglio dirgliene quattro.- Continuò il ragazzo malinconico. -Devo riordinare i miei sentimenti, per chiunque, ed un amico era quello che volevo. Non lo amavo, ma lui si, però conoscerlo mi sarebbe piaciuto. Mi stava simpatico e... forse conoscendolo mi sarei ricreduto e mi sarei innamorato pure io.-

'Questa persona di cui parla... sembra troppo Levi.' Farfugliò tra sé e sé annuendo al racconto del più piccolo.

-Quel professore... perché gioca così tanto? Non lo capisco proprio. Un giorno sembra tenere a me, un altro pare mi voglia vedere morto. Io...- Eren sussultò percependo le lacrime rigargli le guance. -Io... io... lo amo... ma forse... forse preferisco il 'gigante' di Whatsapp...- Borbottò venendo udito lo stesso dal biondo.

Al più grande sorpresero le parole del ragazzo, amava Levi, ma l'altra persona 'sconosciuta' lo mettevano in confusione.
Erwin prese le mani del giovane stringendole, guardò negli occhi il castano causando il proprio imbarazzo.

Asciugò le lacrime del più giovane con una delle due mani, accarezzò la guancia rossa e si avvicinò con le labbra all'orecchio di Eren.

Quest'ultimo s'irrigidì, non cercò di spostarlo sentendo l'uomo sussurrargli qualcosa.

-Lo ammetto.- Disse allontanandosi e baciando le mani del ragazzo.

-Che... che cosa?- Balbettò il giovane.

-Quel contatto... so chi è.-

Eren sgranò gli occhi stupito e scattò in piedi. Appoggiò entrambe le mani sulla superficie piana del tavolo e osservò gli occhi azzurri del biondo.

-Chi? Chi è?!- Esclamò, bisognoso di saperlo.

-Sono io.- Rispose il professore alzandosi in piedi ed afferrando il mento di Eren con la mano sinistra.

Lo portò all'altezza del proprio volto, mormorandogli sulle labbra una verità sconcertante.

-Non ho potuto raggiungerti per via di Levi, mi ha picchiato e non riuscivo a fuggire.- Mormorò accarezzando con il pollice le labbra umide del più piccolo. -Lo sconosciuto, sono io. E... ti amo, Eren.-

Il giovane tremava.
Molte spiegazioni si rivelavano vere.
Erwin era alto, il soprannome 'gigante' si giustificava.
Erwin dimostrava l'età confessata dal contatto.
Erwin era gay, i suoi comportamenti e il tentato stupro si spiegarono in quella piccola confessione.

Ma sopratutto si motivava l'interesse del professore nei proprio confronti.
Erwin amava il ragazzo.

-Quindi... Levi... Levi le ha fatto del male?- Si stupì il più piccolo.

-Quello che ha fatto a me è nulla in confronto al dolore che ha procurato a te.- Disse l'uomo dispiacendosi per il comportamento del collega.

La campanella suonò in quel momento, Eren pensava alla scoperta e al perché Erwin non l'aveva ancora baciato.
Guardò la porta dell'aula notando un ombra.

Un rumore fece intendere che qualcuno fosse entrato, ma non riuscì a controllare chi, che il biondo si era già fiondato sulle labbra del più piccolo.

Eren mugolò preoccupato dalla persona che in quel momento guardava la scena.
Il professore lanciò un occhiata al vecchio amico, il quale sconcertato schiuse la labbra tremanti e trattenne le lacrime.

I due si divisero.
Eren era confuso, ma guardò lo stesso la porta notando Levi scioccato.

'Perché sei qui?'

Il castano arrossì abbassando lo sguardo.
Torturava le mani mentre il più alto sorrideva beffardo al corvino.

-Davvero, Jaeger, sei una marionetta.- Commentò disgustato Levi.

Quest'ultimo uscì dall'aula  mentre il più piccolo tentò di inseguirlo, chiamandolo.

-Eren... resta con lo 'sconosciuto'.- Consigliò Erwin avvolgendo il giovane con un braccio. -Lascia perdere quell'uomo sposato.- Mormorò all'orecchio del castano.

Il ragazzo si arrese mentre un'idea fece capolino della propria mente.

'Ma... Erwin è sposato?'

Scrutò le mani del biondo non notando la fede, gli parve molto strano.

'Forse l'ha dimenticata o non la porta quando è a scuola.' Lo giustificò ascoltando l'uomo parlargli di un piano per far soffrire Levi.

-Perché? Perché devo farlo?-

-Prendila come una tua vendetta personale. Vedrai... non si permetterà più di ferirti.- Lo confortò il biondo bloccandolo al muro.

Eren chiuse gli occhi ripensando a tutte le informazioni e le azioni compiute.
Percepì le labbra del professore sulle proprie, ma non fece nulla per bloccarlo.

Erwin baciò il collo del più piccolo, mentre quest'ultimo rifletteva su quello che avrebbe dovuto dire e fare al corvino.

'Ne sarò capace?'



//E niente...

😘\\

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