Il weekend era trascorso tranquillo, Eren era uscito con gli amici ma non aveva accennato nulla del piano di Erwin.
La notte precedente al lunedì si era ritrovato in lacrime sotto la doccia.Ripensò ai propri comportamenti infantili, alla persona che stava apparendo difronte a tutti e agli errori che non voleva ammettere di aver fatto.
Il castano cominciò a trovarsi sempre più simile alla ex moglie del professore, Levi non sarebbe stato nel torto se avesse iniziato a trattarlo con il rispetto che meritava.
Jean non era stato troppo gentile a dirgli come stavano le cose, ma aveva fatto risvegliare nel ragazzo quella parte di ragione perduta.
Eren pensò a se stesso insieme ad Erwin, insieme a Petra e non poté non trovarsi disgustoso. Rifletté sulle parole del professore e su come l'avesse trattato lui a lezione. Poteva ubbidire e nulla sarebbe successo, ma perché non si era fermato?
Il castano tentò di trattenere le lacrime, ma il dolore e l'odio che provava nei propri confronti erano troppo.
Uscì dalla doccia pensando di dover scoprire chi fosse lo 'sconosciuto', Jean ed Armin non credevano fosse il professore di ginnastica, e molte volte l'intuito del miglior amico si era rivelato giusto.'Devo capire chi è. E devo farlo da solo.' Si disse indossando il pigiama.
Prese il cellulare rileggendo la chat dall'inizio alla fine, per tutta la notte.
Le sette di mattina non ci misero molto ad arrivare, Eren stanco per la notte in bianco si vestì più in fretta che poté e fece colazione.
Sbadigliò appoggiando il mento sul palmo della mano, gli occhi minacciavano di cedergli e non sembrava lucido abbastanza per un giorno di scuola.
'Credo di non averci capito nulla.' Pensò uscendo di casa.
Si incamminò verso la scuola rimuginando sulla chat per l'ennesima volta.
Leggeva e rileggeva, ma il suo cervello sembrava avesse staccato la spina.Tuttavia due punti lo insospettivano.
Il primo era riguardante la spiegazione dell'assenza dei professori.
Eren ci pensava da tutta la notte, lo sconosciuto aveva sempre una spiegazione riguardo tutto, ma quella volta non aveva motivato l'assenza di entrambi i professori.La seconda era legato all'ordine cronologico degli avvenimenti, l'informazione era stata riferita in due modi diversi dai due professori.
Erwin aveva detto qualcosa a proposito della sua assenza all'appuntamento, ma questo distaccava da quello riferito dal corvino.
'Cos'è?!' Gridava dentro di sé.
Chiedere aiuto ad Armin l'avrebbe messo in imbarazzo, voleva apparire intelligente abbastanza da capirlo da solo.
Si portò una mano sugli occhi stropicciandoli, tentò di ricordare la conversazione con Erwin.
-Levi l'ha trattenuto picchiandolo e non è potuto venire. Ha detto più o meno così.- Mormorò a bassa voce.
Una lampadina si accese nella testa del giovane, mentre gli tornava in mente il momento in cui lui e il corvino avevano parlato in biblioteca.
Levi gli aveva confessato i motivi delle sue assenze e il pestaggio tra i due professori era avvenuto il primo giorno, non il giorno dell'appuntamento.'Erwin non può essersi confuso. Sembrava credere nelle proprie parole, le spiegazione sono due. O non si ricorda la conversazione avuta con me, e quindi ha mentito. Oppure lui non è il contatto e mi ha detto ciò per... per riproporre ciò che è avvenuto in macchina.' Pensò Eren sorridendo per il suo ragionamento.
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Whatsapp //EreRi\\
FanfictionEren Jaeger un sedicenne ancora perso nel divertimento, scaricherà per la prima volta WhatsApp (l'ormai famosa applicazione di comunicazione di cui tutti o quasi fanno uso). Un ragazzo estraneo a quel mondo scoprirà che non tutto può essere normale...