1. Le cannucce trapassano il cervello.

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Casper's point of view

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Casper's point of view

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@CassEve: Oh, Haz, quando ti guardo ho tanta, tanta voglia di poterti chiamare mio.


Postai la prima foto del giorno prima di balzare giù dal letto per cominciare a prepararmi per un nuovo giorno di scuola: già, grande schifezza.

Non è che la scuola non mi piacesse, avrei solo preferito rimanere a spalare escrementi di mucca tutta la giornata anziché sorbirmi la voce stridula e odiosa della mia professoressa di chimica fin troppo impicciona; per non parlare di tutte quelle altre zucche vuote.
Per carità, in situazioni simili nemmeno Zeus sarebbe stato in grado di farmi fuggire.

Non andavo male a scuola, per l'amor di Dio, era un mio dovere andarci, ma se non mi fossi lamentata non sarei stata un'allieva con le rotelle a posto, dico bene?

Rifeci sgarbatamente il letto, siccome ero già in estremo ritardo e Damien sarebbe passato a prendermi fra 25 minuti spaccati: era più puntuale del mio ciclo, che era capace di arrivare anche alla stessa ora.
Andai in bagno per lavarmi a pezzi e me ne pentii, anche perché avrei speso molto meno tempo gettandomi velocemente nella doccia, ma ormai era fatta.
Mi infilai un paio di mutandine e al tempo stesso mi spruzzai del deodorante saltellando a destra e a manca della stanza nella disperata speranza di non cadere.
Andai a vestirmi: indossai un paio di pantaloni mom e una felpa gialla senape che era stato il mio ultimo acquisto risalente a un paio d'ore fa; dopo essere andata a mangiare un cheeseburger con Damien lo avevo praticamente trascinato nel Brand di Bershka più vicino per appropriarmi di quella felpa che avevo visto qualche giorno fa sul sito.

Infilai le scarpe e mi pettinai i capelli mettendo solo del mascara e del correttore sotto agli occhi. Presi lo zaino che avevo già preparato in precedenza e scesi velocemente le scale di casa con il telefono stretto in una mano per correre in cucina e dare un bacio alla mamma.
«Io vado ciao!» la salutai in fretta mentre lei mi richiamò offrendomi qualcosa con cui fare colazione, ma declinai l'offerta conducendomi davanti alla porta di casa: «ho lavato già i denti e ho fatto tardi! Damien è qui fuori. Ti voglio bene!».

«Ciao tesoro!» la voce di mia madre venne bloccata dalla porta che chiusi alle mie spalle, disperdendosi nell'aria di casa.

«Ehi Damien!» agitai una mano verso il mio mio migliore amico che aveva da sempre avuto la pazienza di sopportare un tipetto maldestro come me, lo stesso demente che l'altro giorno mi aveva fatto andare il frullato sui jeans nuovi. Ancora dovevo fargliela pagare, quel collezionista di papillon accanito.

«Buongiorno ghiro dei miei stivali, sei in ritardo» mi fece notare mentre entrai in auto, alzai gli occhi al soffitto «non c'è bisogno che tu mi faccia la paternale, metti in moto e andiamo» dissi lagnosa facendolo ridacchiare, mi diede un pizzico sulla guancia che mi indusse a schiaffeggiargli la mano a causa del leggero fastidio facendolo emettere un versetto acuto.

«Non ti ho mai vista così contenta di andare a scuola Casper» lo trucidai con lo sguardo quando lo sentii chiamarmi con quel nome orribile; gli puntai un dito contro: «prova ancora a chiamarmi Casper e giuro che ti faccio salire due cannucce dal naso facendole arrivare al tuo cervello» lo minacciai severa, ma tutto ciò che fece fu ridere.
«Sai che mi vuoi troppo bene per farlo» beffò, io mi lasciai cadere contro il sedile del passeggero emettendo un sonoro sbuffo, «già, ma questo non toglie il fatto che tu sia veramente una persona stupida, e ora vai, non ho tempo per star a sentire le tue stupidaggini». Mi lanciò un'occhiata divertita mettendo subito dopo in moto; io, al contrario, sembravo aver messo in pausa il cervello.

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Ciao!
Come va?
Avevo promesso che a breve avrei pubblicato il primo capitolo, infatti eccolo qui.
So che è corto, ma essendo comunque una storia in cui prevale, (almeno in parte della storia) la presenza delle chat, non ho intenzione di fare capitoli giganti; questo poi è solo il primo, mi auguro di allungarli leggermente con il passare del tempo.

Comunque so che è strambo il nome Casper, ma era particolare e mi è venuto mentre guardavo un cartone, anche se il coniglio non si chiamava Casper ma Gaspere o una cosa del genere, non ricordo come si scriva scusatemi tanto.

Spero vi sia piaciuto, a presto! x

-NiK.🌻

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora