38. Perché c'è una presina sul mio letto?

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|ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯 ՅՑ|

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𝕮𝖆𝖘𝖕𝖊𝖗'𝖘 𝖕𝖔𝖎𝖓𝖙 𝖔𝖋 𝖛𝖎𝖊𝖜

«Okay, buona giornata» Damien attaccò al cellulare e dovetti distogliere lo sguardo da lui per provare una giacca.

«Allora? Che ha detto?» gli chiesi e alzai una manica per far vedere a Frederick se il capo mi stesse largo o stretto.
«Ehm... nah, nulla di importante» mi fissai le unghie laccate nuovamente di rosa antico e sollevai un sopracciglio, «quindi?».

«Devi andare in Francia?» suonò più come una domanda che come un'affermazione, è la mia testa scattò in un battibaleno nella sua direzione «cosa?!» quasi urlai. «Signorina Cass...».

«Per cosa? Che devo fare? Frederick- mi girai verso di lui prendendolo per le braccia- devi trovarmi un vestito» dissi nel panico più totale e mi sbattei una mano sulla faccia. «Cass, calmati. È tra due giorni la partenza».

«Due giorni?!» spalancai la bocca e Damien si lasciò cadere sul divano con le mani alzate in segno di resa «non ce la posso fare».

Mi morsi un labbro e presi un grande respiro, «scusami. Parla pure» gli diedi la parola incrociando le braccia al petto, tanto per sottolineare, quella giacca prudeva.

«Grazie» si finse offeso, ma sotto sotto era solo un po' seccato, «bene, è un evento di beneficenza, il gruppo ha donato una somma di soldi alta per la costruzione di un ospedale apposito per disabili, e anche per comprare le cure adeguate ai più bisognosi che non stanno tanto bene economicamente. Devi accompagnare Harry».

«Ma-» cercai di protestare.

«Senza fare storie, ha sottolineato» aggiunse Damien con superiorità.
Sbuffai piantando i piedi sul pavimento e feci roteare gli occhi al soffitto. Certo, ciò che avevano fatto tutti e cinque era una cosa davvero dolce, oltre che emotiva e di buon cuore, ma non volevo avere a che fare per più giorni di seguito con il bipolarismo di Harry, oltretutto ce l'aveva anche con me.

«Cosa c'entro io? Non hanno donato loro i soldi?» chiesi confusa sfilandomi la giacca che lasciai tra le braccia di Frederick, che intanto mi ordinò di provare una camicia.

«Devono avere un'accompagnatrice od un accompagnatore, non ci sarete solo voi, ma anche grandi intenditori. È un po' come l'evento più emozionante dell'anno, bada a come ti porrai» deglutii già in ansia e mi girai a guardare Frederick per assicurarmi che fosse vero, e lui annuì dispiaciuto, «ci saranno tutte le fotocamere puntate su di lei e sul Signor. Styles., molti dei presenti lo prendono come un'occasione per spettegolare».

Beh, grandioso.

Sbuffai facendo un giro su me stessa e guardai Damien con le mani congiunte: «non puoi venire anche tu?» piagnucolai come una bambina, ma scrollò le spalle, «se qualcuno di loro non ha un accompagnatore potrebbe cedermi il posto. Chiederò a Niall» esultai saltellando e gli diedi il cinque; ma il mio sorriso svanì in un nano secondo.

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora