17. La gente non pensa.

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Dal capitolo precedente:

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Dal capitolo precedente:

Unknown:
Ti confesso una cosa, okay?

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Cass🌻:
Oh-oh, un Buddy che mi confessa qualcosa della sua vita? Gesù ha deciso di farmi la grazia stasera?

Unknown:
Per Dio, Cass non sei per nulla divertente, sto parlando seriamente.

Cass🌻:
Sì vabbè scusami, non arrabbiarti

Unknown:
Non lo sono.

Cass🌻:
Sembravi

Unknown:
Sì, forse il fatto che metta i punti a fine frase potrebbe far pensare male, hai ragione.

Cass🌻:
Io ho sempre ragione

Unknown:
Se tu hai ragione io sono Dumbo.

Cass🌻:
Se tu lo fossi potrei amarti

Unknown:
Già lo hai detto.

Cass🌻:
Anche tu hai l'hai già detto

Unknown:
Touché.

Cass🌻:
Okay, ora raccontami, scusami se ti ho interrotto

Unknown:
Figurati.

Unknown:
Quando ero bambino, o ragazzino e andavo a scuola non ero affatto nella squadra di football, nemmeno in una di scacchi, ero semplicemente... io. Senza nessuno. I ragazzi mi prendevano in giro per il modo in cui mi vestivo e mi chiamavano scimmia per via dei miei capelli. Le ragazze si allontanavano da me perché mi consideravano uno sfigato. E quindi per un periodo sono stato autolesionista; quando la mia famiglia lo è venuto a sapere ho smesso, perché non ce la facevo a vederli stare male.

Unknown:
Penso di poterti capire. Ma se ti passasse per la testa di tagliarti, fidati, non ti porta a niente. E non hai niente di cui vergognarti, sei gentile e carina.

Cass🌻:
Non so cosa dire, sul serio, H mi dispiace tantissimo

Cass🌻:
Sarei voluta essere lì per te, se solo ne avessi avuto l'occasione

Unknown:
Non preoccuparti, è passato.

Cass🌻:
Ci sono ricordi che ti rimangono dentro a mangiarti l'anima, però

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora