37. E se poi l'insetto ti mangia?

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|ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯 ՅԴ|

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𝕮𝖆𝖘𝖕𝖊𝖗'𝖘 𝖕𝖔𝖎𝖓𝖙 𝖔𝖋 𝖛𝖎𝖊𝖜

Mi racchiusi il naso in una mano, rosso a causa del freddo. Mi girai in direzione di Harry che stava vagando per la casa e tirai su col naso, «potresti accendere il riscaldamento, per favore?» chiesi con voce nasale e lui annuì andando verso l'ingresso, per poi prendere un telecomando molto piccolo e bianco, poi finalmente li accese.

Mi ero già cambiata e lavata, ma insomma, struccata non ero tutto questo granché.
«Ti farà male la pancia se continui a mangiarli, e poi neppure potresti» mi rimproverò Harry sottraendomi dalle mani il pacco di biscotti quasi vuoto; incrociai le braccia al petto e feci il labbruccio come i bambini, «vedi qualcuno che potrebbe fare la spia qui intorno? Io no» mi riferii palesemente a lui, volendomi assicurare che sarebbe rimasto con l'acqua in bocca.

Tuttavia rimase sul vago dondolandosi sui talloni, «mmh, infatti, non c'è proprio nessuno che potrebbe portare spia» ridacchiò guardando altrove, io lo trucidai con lo sguardo.
Non provarci nemmeno brutto stronzo.

«Harry...» lo chiamai e alzò le mani in segno di resa, «sto scherzando, per me non c'è problema. Puoi mangiare quanto vuoi, per me non sei grassa» indicò col dito tutta la mia sagoma e arrossii distogliendo lo sguardo.
Placa le tue emozioni, per tutti i fulmini di Zeus.

«Vieni» appoggiò una sua mano calda sulla mia pelle che si coprì di brividi per guidarmi nella camera degli ospiti, dove avrei dormito.
«Ecco» accese le luci al posto mio e mi fece passare per la porta, così che potessi adocchiare ogni difetto di quella stanza: era sui toni del bianco e del beige, simile a quella di Harry, ma mancavano cose quali un televisore al plasma o una parete di vetro, che affacciava su New York.

«È molto bella, grazie» dissi timidamente sedendomi sulle lenzuola e lui in risposta fece un gesto di noncuranza con la mano, «non c'è bisogno che mi ringrazi, ho fatto cambiare le lenzuola questa mattina» vacillò un po' sul finale e deglutii rumorosamente, «ah» fu l'unica cosa che riuscii a dire.

Harry c'aveva fatto l'amore con Cara e chissà con quante altre.

Mi girai a guardare le lenzuola e a tastarle, «Cass?» mi chiamò Harry e mi girai forzando un sorriso, «sì?» mi venne spontaneo sorridergli in maniera nervosa e lui scosse la testa.
«Scusa ancora per oggi, buonanotte» unì le sue labbra l'un l'altra e mi fece un segno con la mano che ricambiai timidamente, poi si tirò la porta dietro lasciandomi da sola nella stanza.

Sospirai portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi alzai cominciando a camminare, o per meglio dire vagare nella camera, studiandone ogni particolare.
Barbara faceva un'ottimo lavoro e si vedeva, la stanza profumava di pulito e sui mobili non era rintracciabile neppure un granello di polvere.

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora