|ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯 կգ|
𝕮𝖆𝖘𝖕𝖊𝖗'𝖘 𝖕𝖔𝖎𝖓𝖙 𝖔𝖋 𝖛𝖎𝖊𝖜
Abbandonai la testa per l'ennesima volta contro il cuscino quando sentii il lieve suono dei passi dell'uomo che amavo tornare dal bagno, e fingevo di dormire, come se quel suono non mi avesse rassicurata sul fatto che ci fosse ancora.
Lui si stese ancora accanto a me, mi cinse la vita con il suo corpo caldo e rilasciai uno sbuffo di sollievo. Le prime luci del mattino filtravano la stanza specchiandosi sul bianco delle lenzuola, il respiro di Harry era l'unica cosa che sentivo, neppure più il mio.
Così pesante, quel respiro, così pesante e angosciato.«Hai un viso da copertina, ma lasciatelo dire: sei una pessima attrice» bofonchiò contro il mio orecchio e il mio cervello si svegliò tutto d'un colpo non riuscendo ad impedirmi di sorridere.
Mi stropicciai gli occhi rigirandomi tra le coperte per ritrovarmi alla fine incastrata nel suo sguardo verde penetrante che cercava di trasmettermi disperatamente qualcosa, sembrava così preoccupato, quello sguardo, ma feci finta di non accorgermi di nulla, perché in cuor mio sapevo che m'avrebbe fatto male saperlo.
Il mio buon umore andò scemando quando mi ricordai di ieri sera, e cercai di non mostrarmi ferita mentre lui mi chiedeva come mi sentissi. Mi ero appena svegliata, e ad essere onesta non sapevo come comportarmi.
«Bene, grazie» dissi in maniera distaccata guardandolo sostenersi solo su un braccio, mentre quello libero era disteso sul resto del corpo tatuato. I suoi riccioli marrone cioccolato sembravano incorniciargli di lucentezza il viso, anche se lui non poteva accorgersene.
Sarebbe bello poter gridare al mondo che sei mio, mio e basta e che non devo dividerti con nessuna.«Non ricordi niente riguardo a ieri notte?» azzardò a chiedere, io mi leccai le labbra appoggiandomi con le spalle allo schienale del letto incrociando le braccia al petto, «una sorta, ma oramai non me ne stupisco neppure più» ridacchiai nervosamente.
«Non mi riferisco a quello. Magari qualcosa che ti è scappato durante il cuore della notte?» aggrottai le sopracciglia inclinando di lato la testa stranita: «dovrei?».
Lui fece per parlare, ma si fermò abbassando l'indice contro il suo ginocchio: «no, lascia stare. Ero venuto qui per scusarmi».
Mi schiarii la gola colta alla sprovvista e la mia schiena si irrigidì, «Harry davvero, risparmia il fiato. Ripeti sempre le stesse cose e sinceramente mi sono anche un po' scocciata» gli dissi con disinvoltura facendo per alzarmi decisa nel rinchiudermi in bagno e aspettare che lui andasse via, ma mi posò una mano sul polso parlando prima che potessi muovermi: «cambierò».
Da quando conoscevo Harry di cose che mi avevano lasciata allibita ne aveva dette, ma mai avrei creduto che una semplice parola sarebbe riuscita a mozzarmi il fiato e immobilizzarmi.
Lo guardai più stranita del solito, rilassando i miei muscoli sotto al suo tocco caldo.
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𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]
FanfictionU͎n͎k͎n͎o͎w͎n͎ Casper Evans è una giovane diciannovenne euforica e tremendamente maldestra, legata alla vita solo grazie al suo migliore amico, Damien, un disperato fanatico dei papillon, e il suo gruppo musicale preferito. Emarginata per via del s...