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Non voglio né ho mai obbligato qualcuno ad ascoltarmi, quindi non vi obbligherò, ma vorrei raccontare alcune cose che questa storia mi ha trasmesso, e non la storia in sé, ma scriverla.
Non sono una scrittrice; la storia è banalissima; la struttura semplice; a volte ripetitiva e in pratica non c'è molto per cui esultare.
Tanta gente odia chi dice che scrive perché sta bene se lo fa, ma per me è così. Non ho problemi grandi, ma problemi che ogni ragazzo si ritrova a fronteggiare durante quel lasso di tempo che è stato definito adolescenza. Ci sono momenti bui e altri più colorati, e avendo vissuto nel colorato percepisci la mancanza se ti ritrovi nel buio, e quindi cerchi di rimanere in un mondo più colorato il più possibile.
Possiamo dire quindi che la vita è divisa in momenti tristi e felici, per lo più felici, anche se non sembra, intervallati da momenti tristi. Come ha detto Cass? Se amo i miei figli devo amare anche la loro parte capricciosa. Se vuoi amare la vita devi amare anche i momenti tristi per trovarti a vivere quelli felici.
Ho passato un periodo della mia vita davvero triste, in cui spero di non ricadere più, e il solo pensiero mi fa mancare l'aria; ma tralasciando ciò, perché non sono qui per parlare dei miei problemi, ho riscoperto un po' di pace quando ho cominciato a scrivere. Sono sempre stata una bambina con tanta fantasia; sogni e ambizioni. Avevo otto anni e tutti i giorni non vedevo l'ora che arrivasse la sera per stendermi nel letto e continuare la mia storiella d'amore mentale mentre ascoltavo la musica con il mio vecchio tablet...
E poi ho cominciato a mettere per iscritto tutto, e ho continuato fino a quando la mia fantasia non si è espansa e mi sono ritrovata con più storie da scrivere. Un momento buio mi ha trascinata un po' più a fondo facendomi dimenticare  cosa mi rendesse davvero felice, e dire di essere stata fortunata è poco. Ho legato tanto con la mia migliore amica, che non ha mai accettato che io smettessi di scrivere e c'è sempre stata per me, sempre. Anche quando io non le chiedevo di stare con me lei c'era, anche quando non c'era, c'era lo stesso, perché mi abbracciava con il suo cuore  (Stommale :,)) ). Era il mio Damien e la amo tanto per questo.
La scrittura mi strappa dalla vita reale e che vivo quotidianamente perché mi fa stare male davvero tante volte, e quando sto male penso al mio mondo qui su Wattpad e mi sento serena, perché qui sono tutti come me, (più o meno) e quindi non mi sento mai presa in causa.
Faccio fatica a dire a voce alta ciò che penso, e qui mi sfogo senza neppure accorgermene. Alla gente non importa cosa penso e quindi non ho modo di cacciare le cose fuori, e le accumulo, e le accumulo ancora, e poi vai nel pallone e ti perdi tra i pensieri che non hanno più un ordine. Quando scrivo do una parvenza di ordine ai miei pensieri e mi capisco, perché faccio davvero fatica a capirmi. Mi sento soprattutto libera di dire ciò che penso perché non so chi mi ascolta e anche se non dovesse farlo nessuno mi fa stare bene lo stesso renderlo pubblico in modo anonimo.
Ringrazio tantissimo mia madre, anche se non penso sappia niente di questa storia, perché mi ha trasmesso questa passione; la mia roccia, che fortunatamente è ancora qui, Giulia, e l'altra mia migliore amica, Alessia, a cui dedico l'intera storia e mi sento in dovere di dire che è anche un po' vostra. Ringrazio la mia amichetta siciliana martidipietro che è diventata davvero importante per me grazie a questa piattaforma.
Da Unknown ho imparato tanto di me stessa, ho capito che un po' tutti noi dovremmo avere un Damien, una Cass e un Harry nella nostra vita: una Cass, qualcuno buono che sappia ascoltarti e rimanerti vicino sempre, che è capace di perdonare se ti ama per davvero; un Harry, qualcuno a cui raccontare di se stessi senza la paura di essere giudicati e qualcuno che indirettamente ti insegni tanto; e un Damien, quello cui senza saresti perso e smarrito, che c'è sempre anche se non sembra e che riesce a capirti nel tuo silenzio:
Tutti, e dico tutti desiderano qualcuno che li stia a sentire e che li ascolti, e prima di ragionarci su l'altra notte credetemi se vi dico che anche io volevo essere ascoltata da qualcuno. Ma vi ascoltano davvero, quelli? No. Ti ascolteranno per un 60% e durante il 40% loro penseranno ai fatti loro; e soprattutto, voi siete davvero sinceri quando parlate di voi? Non credo proprio.
Cerco e vi invito a cercare qualcuno che sappia invece ascoltare il vostro silenzio. Non è da tutti riuscire a farlo, perché credo che bisogni sentirsi abbastanza legati con quella determinata persona. Ci vuole tanta attenzione e tatto, per ascoltare il silenzio di qualcuno, perché nel nostro silenzio ci sono frammenti della nostra essenza che non tutti sono in grado di captare e capire soprattutto.
Quindi vi chiedo di non cercare qualcuno che sappia ascoltarvi, ma che abbia la capacità di capire il vostro silenzio.

Vi voglio veramente tanto bene e grazie soprattutto a voi. xx

- NiK.🌻

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora